Oggi si ricorda san Pio da Pietralcina: anche attorno a lui, come attorno a Gesù, si radunava molta folla, alcuni per curiosità, altri per paura, altri ancora solo per tradizione, altri ancora per fede: la presenza dei Santi e la devozione ai santi ci ricordano la generosità di Dio che continua a seminare la sua parola in ogni tempo, in ogni luogo, con infinita generosità: alla nostra libertà è lasciata la scelta di seguire Gesù e tutti i santi che sulle sue orme hanno camminato.
Poesia
Ci sono cose che anche se sono nostre, dobbiamo donarle.
Seminatore e seme.
Ci sono cose che sono così importanti che portiamo lo stesso nome.
Seminatore e seme.
Ci sono cose che dobbiamo lasciare morire per farle vivere, per dare la vita.
Seminatore e seme.
Come Dio con te.
Come io con te.
Lasciarti andare.
A morire.
Per vivere.
A volte vorrei non vedere e non capire.
Ma vorrebbe dire non amarti.
Vorrebbe dire non amare.
E allora anche se sei mio, ti lascio andare.
C’è un seme che sei tu.
E una strada che sono io.
Arriva il demonio che mi vuole.
E per prendere me, prende te.
C’è un seme che sei tu.
E una pietra che sono io.
Non riesci ad entrare in me.
Le tue radici non entrano.
Rimani in superficie.
Arriva la sofferenza e porta via la gioia e tu con lei.
Anche la gioia ha bisogno di te e delle tue radici.
C’è un seme che sei tu e dei rovi che sono io.
Ti abbraccio ma ti tradisco.
E le mie braccia invece che amare, ti soffocano.
C’è un seme che sei tu.
E un terreno buono che sono io.
Morbido, umido, da farci casa.
E allora entri.
E allora ti custodisco.
E tutto muore e tutto nasce.
C’è un seme generoso che sei tu.
Che non ti stanchi di cadere su di me, in me.
Che mi ami tanto da sprecare la vita per me.
Da dare la vita per me.
Grazie amore mio.
Come si fa ad amare così tanto?
Così tanto da sprecare, da buttare, da soffocare, da seccare.
Come si fa ad amare così a lungo?
Da cercare, cercare, cercare.
Fino a trovare il terreno buono.
Dove posarsi.
Dove entrare.
Dove chiudere gli occhi.
Per riaprirli su un frutto meraviglioso e abbondante come solo l’amore sa creare, sa germogliare.
Come si fa?
Si fa con l’amore.
Ci sono dei misteri che solo tu puoi dare, puoi dire.
Sono i misteri di Dio.
Escono solo dalla tua bocca.
Cadono solo dalle tue mani.
Come seme.
Chi ti ascolta, non lascia entra altro, ma prende altro, perde tutto.
Tutto consegna al demonio.
Chi ti soffoca.
Chi ti perde.
Tutto perde.
Ci sono dei misteri, i tuoi, che devo nascondere dentro di me.
Far morire dentro di me.
Per poterti avere.
Per poter avere.
Tutto.
Ci sono giorni in cui sei nella mia vita come seme portato via dal demonio.
Ci sono giorni in cui sei nella mia vita e ti soffoco perché mi faccio troppi problemi, troppi pensieri.
Ci sono giorni che invece di tenerti dentro di me, al riparo.
Ti lascio senza acqua, senza vita.
Non lo so perché.
Non lo so perché a volte sono dura come strada, secca come pietra, senza aria come un rovo.
Non lo so ma a volte sono così.
Proprio con te che amo molto.
Non stancarti.
Non stancarti di cercare quella parte della mia vita.
Quella parte di me in cui puoi entrare.
Entrare e riposare.
Entrare e morire.
Per essere vita.
In me e con me.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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