Commento al Vangelo del giorno – 2 dicembre 2017 – Paolo Curtaz

Può appesantirsi il cuore, diventare troppo lento, rallentare fino quasi a fermarsi. Ne è consapevole, il Maestro, e ammonisce noi, suoi discepoli, a contrastare la pesantezza della vita e delle emozioni. Chissà cosa direbbe oggi, vedendoci correre come dei pazzi tutto il giorno, cercando di sfangare la vita peggio dei nostri nonni!

Certo, abbiamo molte più comodità, mangiamo meglio e possiamo dialogare in tempo reale con l’Australia, ma a che prezzo! Ci svegliamo all’alba e, assonnati, ci infiliamo in auto per metterci in coda e raggiungere gli uffici. Saltiamo pranzo, usciamo sudaticci e stanchi per passare ancora a fare la spesa e rientrare giusto in tempo per cenare e dormire!

Che vita è? Sì, ha ragione il Signore, possiamo appesantire il cuore con le dissipazioni, cioè spendendo tutta l’energia che possiamo con le ubriachezze, cioè gli eccessi che ci concediamo per sopravvivere (il cibo, l’alcool, il fumo, il gioco d’azzardo…) e per stordirci, con gli affanni della vita. Reagiamo con forza allo stordimento generale, vegliamo con forza, strappando alla nostra giornata poco tempo per prendere consapevolezza di ciò che siamo.

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 21, 34-36
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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