L’amore di Dio prende tutto e tutti, ma ci lascia la libertà. Solo alla fine del mondo ognuno, in misura dell’amore che ha saputo dare, verrà accolto o meno.
Per questo il giudizio non è cosa che ci compete e anche uno scriba, un pubblicano, un fariseo, un non credente possono diventare figli, perché già lo sono: basta solo che lo riconoscano mettendo insieme la memoria della propria identità con la speranza di divenire ciò che si è sempre stati: appunto, figli.
Poesia
Tutto è prezioso
Alla fine saremo separati.
Alla fine ci saranno i buoni e i cattivi.
Ora no.
Ora siamo tutti nella stessa rete.
Tutti diversi.
Tutti presi.
Tutti nel tuo regno.
Come una rete gettata nel mare.Quando sarà piena la rete?
Quanto manca che arrivino i pescatori?
Quanto manca alla riva?
Morirò. Ma per vivere.
Fammi buona.
Fammi pesce per il tuo canestro.Ho un tesoro pieno di tutto.
Fammi tirare fuori tutto.
Senza scegliere.
Perché non è ora.
Perché non tocca a me scegliere.
Ora tutto è tesoro.
Tutto è prezioso.
Il nuovo e l’antico.
Tutto vale.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 13, 47-53
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.