Gesù si svuota: usa tutte le sue parole per la gente. Cioè usa tutto sé, consuma tutto sé stesso. Anche il centurione dà al Signore tutto sé stesso. Lui non sa parlare di fede: allora parla del suo affetto per il servo malato ed anche la gente parla della dedizione di questo soldato. Non sa pregare: allora parla a Gesù del proprio lavoro e di come sia importante riconoscere l’Autorità. E allora Gesù guarisce perché è stato riempito di ammirazione per una fede così grande.
Poesia
Che bella la fede di questo soldato.
Che grande la fede di quest’uomo senza fede.
Non vuole disturbare.
Chiede qualcosa per amore.
Implora per ottenere, ma non per sè.
Sa di non essere degno.
Chiede senza avere nulla da dare in cambio.
Chiede solo per fede.
Sa che basta la parola a chi può tutto.
Bella questa fede che si fida di quello che gli viene detto.
E non di quello che vede.
Gesù mio sei così di tutti.
Che anche un nemico è tuo.
Che anche per un nemico, tu lasci tutto, e vai.
Il centurione ha una fede così grande.
Perché ama.
Non c’è altro merito, di fronte a te, che l’amore.
I miracoli li chiede chi ama.
I miracoli accadono a chi ama.
I miracoli li fa solo l’amore.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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