La fonte del perdono è la giustizia. La fonte della giustizia è l’amore. Di fronte a Dio, ma anche verso i fratelli, noi sbagliamo, sbagliamo tanto: eppure spesso veniamo accolti, il male che abbiamo fatto viene dimenticato. Spesso gratuitamente e senza richieste. Allo stesso modo con cui siamo amati, dobbiamo cercare di amare.
Poesia
Più grande di ogni debito.
Il tuo amore.
Diecimila talenti.
Sono nulla.
Di fronte alla misura del tuo amore.
Compassione senza misura.
Tutto cancelli.
E liberi.
Ecco cosa sei.
Amore che condona.
Amore che libera.
Come si saldano i debiti?
Con la pietà.
Come si liberano le persone?
Con l’amore.
Come si ottiene tutto?
Pregando.
Ginocchia a terra.
Occhi pieni di te.
Bocca che ti chiama.
Quanto?
Tutto.
Quante volte?
Tutte.
Amore mio.
Sei un re ricco dei miei debiti.
Debiti grandi.
Incolmabili.
Sono io la tua ricchezza.
E mi riempi dei tuoi doni. La pazienza. La compassione. L’amore. La libertà.
Amore mio.
Sono una serva ricca dei tuoi doni.
Doni grandi.
Che tutto colmano.
Sei tu la mia ricchezza.
Amore mio.
Se il tuo amore non mi apre il cuore.
Se la tua pazienza non frena la mia bocca.
Se la tua compassione non apre le mie braccia.
Se essere amata da te, non mi insegna l’amore.
Sono perduta.
Sono carne per gli aguzzini.
Amore mio.
Voglio essere una serva che assomiglia al suo padrone.
Perdonare.
Avere pazienza.
Compatire.
Liberare.
Condonare.
Questo è amare.
L’ho provato su di me.
Ti ho sentito su di me.
So cosa fa l’amore.
E voglio esserlo anche io.
E voglio farlo anche io.
Perdonare di cuore.
È il cuore che fa quadrare la contabilità.
Chi si ama conta solo fino all’infinito.
Tutto quello che dà, ha.
Tutto che quello che chiede per sé, perde.
Contabilità tra fratelli.
Amore che tutto azzera che tutti ama.
Meraviglioso.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia.
Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
Lc 6,43-49
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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