Commento al Vangelo del giorno – 17 luglio 2018 – don Mauro Leonardi

Gesù ci mette in guardia dall’indifferenza e dall’abitudinarietà che ci può portare a ritenerci possessori della verità e di essere tranquillamente nel giusto. Invece è importante mantenere una inquietudine santa capace di stupirsi di fronte alle meraviglie e ai miracoli compiuti da Dio nelle nostre vite

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Poesia

Se neanche un miracolo.
Ti converte la vita.
Ti fa girare il viso verso il suo sguardo.
Ti fa girare il cuore verso di lui.
Sei già pronto per la morte.
Sei già pronto per il giudizio.
Perché neanche l’amore di Dio può nulla.
Di fronte ad un nostro no.
Di fronte ad una vita che non torna da lui.

I miracoli che hai visto.
Che hai avuto.
Che hai toccato.
Ti hanno lasciato cieco.
Ti hanno lasciato povero.
Ti hanno lasciato freddo.
E allora, lo stesso Dio dei miracoli, non può nulla.
Anche lui aspetta.
Aspetta il giudizio finale.
E sarà duro.
Tanto duro.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 11, 20-24
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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