In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo. Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa. E lo rimandò a casa dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio». Marco 8,22-26
Commento al Vangelo
Gesù non rende mai accecante il cammino verso la verità ma lento, rispettoso della nostra identità, come quando per tre volte chiede a San Pietro: “mi ami”? e alla fine accetta e adotta lui stesso quel “ ti voglio bene” che è la massima forma di amore che Pietro può dargli in quel momento. Così fa ora quando prende per mano questo cieco. Condivide con lui un cammino. Fa un primo passo verso il miracolo. E poi un altro. Fino alla definitiva liberazione dell’uomo.
Poesia
Non tutti i miracoli sono uguali. Non tutti i ciechi sono uguali. Perché non tutti gli uomini sono uguali. Torna la vista non per magia. Non per formule magiche. Ma per amore. E ogni uomo è amato e ama diversamente. C’è chi è miracolato, amato, in una piazza. Chi portato da amici. Chi da estranei. Chi in giorno di festa. Chi in giorno feriale. Chi di giorno. Chi di notte. Chi da vicino. Chi da lontano. E c’è chi viene portato da chissà chi. E c’è chi viene portato fuori chissà dove. Lontano dagli altri. Per mano con Lui. E la luce arriva piano. E la vista torna lentamente. E non si sa perché. Lo sa il cieco, lo sa Gesù. E basta. È affar loro. Del loro amore. E non c’è nulla da dire a nessuno.
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don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.
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Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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