In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato». Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo. Mt 10,16-23
Commento al Vangelo
Questa lettura non dà alcuna previsione apocalittica sul ritorno di Cristo e tanto meno sulla vicinanza del giudizio finale. Gesù non offre previsioni od oroscopi per il semplice fatto che rispetta la libertà mana. In questa lettura, oltre ad indicazioni pratiche su come condurre un apostolato efficace, c’è una rassicurazione: la presenza costante di Cristo nell’azione di chi gli vuole essere fedele, al netto di tutte le nostre fragilità e di tutte le contrarietà che possiamo incontrare.
Poesia
Uomini come lupi.
Tradiscono.
Feriscono.
Sbranano.
Io come una pecora tra loro.
Ho paura.
Tu dici di non preoccuparmi.
Di aprire solo la bocca.
E le parole verranno.
E lo spirito uscirà da me.
Il nemico in casa.
Il traditore in famiglia.
L’odio tra di noi, al posto dell’amore.
Aspetto.
Arriverà la fine.
Arriverai tu.
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don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.
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Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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