Commento al Vangelo del giorno – 13 giugno 2018 – don Mauro Leonardi

L’incarnazione di Dio in Cristo attraverso lo Spirito non contraddice la legge ma trasforma la pietra del decalogo nella carne del nostro cuore così che attese del cuore, speranza e carità vivano in una fede che si identifica in piena unità con la vita.

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Poesia

Gesù mio a volte mi arrabbio così tanto con me stessa che vorrei tu fossi venuto ad abolire.
Che tu fossi venuto a buttare giù tutto, a demolirmi, a rifarmi nuova.
A volte vorrei che tu togliessi me e ne facessi una nuova.
Ma poi mi metto davanti a te buona buona e mi commuove, m’innamora.
Che non sono finita, che sono da portare a compimento.
Perché mi finisci tu, perché mi completi tu.
Perché me finisce in te, intrecciata a te.
Neppure uno jota di me vuoi perdere.
Mi hai “tessuto nel grembo di mia madre” dice il salmo.
E ora continui.
Con i miei capelli.
Con il mio viso.
Con i miei occhi.
Con la mia bocca.
Con le mie mani.
Con il mio cuore.
Con la mia pancia.
Con le mie gambe.
Ora continui a tessere.
E cielo e terra li passiamo insieme.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 5, 17-19
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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