Se tu sei Figlio di Dio (Lc 4,1-13)
Nella storia della liturgia, i Vangeli proclamati nelle domeniche di Quaresima seguono sempre lo schema fisso della tradizionale catechesi pre-battesimale, concepita per mediare didatticamente la formazione degli “eletti” a essere “illuminati” col sacramento d’ingresso nella comunità cristiana, che è difatti il vero e proprio “sacramento della fede”.
In tale ottica, com’è noto, la prima domenica viene dedicata all’episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto, narrato nei tre Vangeli sinottici: in Marco con l’accenno sommario al fatto che Gesù è stato tentato dal diavolo, in Matteo e Luca anche con una drammatizzazione dialogata di tre specifiche tentazioni.
L’ordine di queste tentazioni scelto dalla presentazione lucana, che è quella riportata nel Lezionario di quest’anno, presenta un’inversione delle ultime due tentazioni rispetto a Matteo, in modo da farle culminare col riferimento a Gerusalemme, luogo (non soltanto geografico, ma anche teologico) caro a Luca come fulcro di tutta la vicenda di Gesù.
Il testo evangelico informa sulla durata del tempo trascorso da Gesù nel deserto: Egli, dopo il battesimo presso il fiume Giordano, viene sospinto e guidato dallo Spirito Santo verso questa prova in solitudine e digiuno per quaranta giorni, prima di inaugurare il ministero pubblico della sua predicazione.
La Quaresima, dunque, ricalca direttamente quel tempo della vita di Gesù e asseconda l’attenta simbologia numerica biblica: il numero 40, anche nell’Antico Testamento, associato a una durata cronologica, indica sempre un periodo di attesa e preparazione a un evento importante.
In tal senso vanno letti:
- I 40 giorni del diluvio universale in attesa della prima alleanza divina con Noè (cfr. Gen 7-8).
- I 40 giorni di Mosè sul monte Sinai digiunando in attesa del dono divino della Legge sia la prima che la seconda volta (cfr. Es 24 e 34).
- I 40 giorni dell’avanzata di Golia prima dello scontro mortale con Davide (cfr. 1Sam 17).
- I 40 giorni del cammino di Elia per raggiungere l’Oreb e incontrare Dio (cfr. 1Re 19).
- I 40 giorni dell’azione simbolica chiesta da Dio a Ezechiele come profezia sull’espiazione delle colpe di Gerusalemme (cfr. Ez 4).
- I 40 giorni di preavviso sulla distruzione di Ninive (cfr. Gio 3).
In proporzioni amplificate, moltiplicando un giorno per un anno, è poi emblematico l’evento fondamentale dei 40 anni di esodo nel deserto prima del dono della terra promessa.
Così, l’inizio del ministero di Gesù è preceduto da una preparazione la cui durata riassume, completa e contiene in sé tutte le attese della millenaria fede d’Israele. A sua volta, dopo la sua Resurrezione, altri 40 giorni occorreranno ai discepoli per imparare a focalizzare la propria attenzione sull’attesa ultima e definitiva: il ritorno glorioso di Cristo, ormai asceso alla destra del Padre (cfr. At 1,11).
Così, la simbologia numerica quaresimale ci ricorda anche questa che è la più grande speranza cristiana e ci rende consapevoli di essere sempre “pellegrini di speranza”.
Commento al Vangelo tratto dal sussidio CEI al periodo di Quaresima/Pasqua 2025, scarica il file PDF completo.
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