Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
AMORE E LIBERTÁ
[dropcap]L[/dropcap]a tentazione esiste perché siamo liberi. Dio ha creato l’uomo per amore. L’amore si fonda sulla libertà. Non si può costringere ad amare e dunque il Signore nel mettere Adamo nel giardino, lo pone di fronte alla scelta dell’amore: accettare la paternità di Dio oppure rifiutarla e optare per l’autonomia. Non è un trabocchetto malizioso, fatto oltretutto da chi sapeva già come sarebbe andata a finire, ma è il dono della libertà. La strategia del tentatore è la stessa sia per Adamo che per Gesù: fa leva sull’amor proprio, spinge perché l’uomo cerchi se stesso, usi della sua libertà per accrescere il suo orgoglio. Suggerisce ad Adamo di sostituirsi a Dio nel decidere cosa è bene e cosa è male, lo invita a misconoscere la paternità del Creatore e ad agire come se il mondo fosse proprietà sua. Gesù è vero Dio e vero uomo. È nato da una donna e ha dovuto affrontare tutte le prove della condizione umana. Oltre al dolore e alla morte, che non gli sono state risparmiate, ha dovuto subire la tentazione. Gesù incontra il diavolo subito dopo il battesimo, cioè dopo che ha compiuto il passo di accettare la sua missione. Il tentatore mette sempre alla prova le nostre scelte, lo fa anche con Gesù e cerca di sedurlo spingendolo a cercare successo e affermazione. Vuole che il Messia, anziché utilizzare le sue capacità per fare la volontà del Padre, le sfrutti a suo vantaggio. Trasformare i sassi in pane è la tentazione della ricchezza, dell’avere, che fa credere di poter far fronte a qualunque necessità comprando una soluzione del problema. Gesù è però de- ciso a cercare la Parola, cioè la volontà, di Dio. Il demonio allora prova a far leva sul desiderio di essere famoso e ammirato. Se ti butti dal pinnacolo tutti vedranno che gli angeli ti salvano e ti ammireranno. E infine il potere. Invece di mettere le tue doti al servizio degli altri, usale per conquistarli e sottometterli. La risposta del Maestro è quella che dovrebbe dare ognuno di noi: adora il Signore Dio tuo, a lui solo rendi culto. Non cercare te stesso, cerca il Signore. Il risultato non è un annichilimento di sé, ma una piena realizzazione, infatti gli angeli si avvicinano e lo servono. Gesù è il nuovo Adamo, colui che dà origine all’umanità nuova e la novità è proprio nel rifiuto del peccato originale. L’uomo Gesù non rinnega Dio, non cerca la sua volontà, ma quella del Padre e ci indica la strada. All’inizio della Quaresima siamo invitati a imitarlo. Questa è la conversione, voltare le spalle alla nostra pretesa di autonomia e andare incontro al Signore per risorgere con Lui.
Mt 4, 1-11
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.