La genealogia di Gesù, calcata su quelle dell’Antico Testamento, intende rammentarci, nel giorno in cui ricordiamo la nascita della Vergine Maria, l’implicazione di Dio nella nostra storia. Generato da Dio, il Figlio di Dio non è solo figlio dell’uomo – figura che resta pur sempre un personaggio straordinario del quale sta scritto: “la totalità dei popoli, delle genti e delle lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto” (Dn 7,13-14) – ma, come ognuno di noi, è “nato da donna, nato sotto la legge” (Gal 4,4).
Di Maria sappiamo ben poco. Non sappiamo né quando nacque, né quando morì; le memorie di questi due avvenimenti ricordano infatti la dedicazione di due chiese di epoca bizantina di Gerusalemme: quella di sant’Anna, costruita su ciò che si riteneva la casa nativa di Maria, e quella, forse, del “Kathisma”, che ricordava, tra Gerusalemme e Betlemme, un momento di “riposo” di Maria.
Il silenzio è tale che l’ampia genealogia non arriva a Maria, ma a Giuseppe, suo sposo, per essere deviata poi su di lei, madre di Gesù: un cammino genealogico per lo meno complesso! Una lista di nomi, quasi tutti maschili, che coprono più di quaranta generazioni!
Gesù che, grazie a Maria, conclude questa genealogia, apre il settimo ciclo di sette generazioni, allusione a un tempo particolare (il numero 7 infatti segna un compimento, una pienezza), tempo del quale egli è l’iniziatore: la “pienezza del tempo” di cui parla Paolo (sempre in Gal 4,4).
Fra i nomi, di cui alcuni mancano per ottenere il numero voluto, spiccano quelli di cinque donne: Tamar, Racab, Rut, la moglie di Uria e Maria. Si dice spesso che Matteo le menziona per dire che Dio si implica nella storia peccaminosa dell’umanità, come se il peccato fosse il marchio della donna. Niente affatto!
Sono invece segnali di interventi decisivi di Dio per evitare che la storia peccaminosa dell’umanità finisca in catastrofe! Tamar ha costretto con violenza il suocero, Giuda, a suscitare in lei un discendente al suo marito morto (Gen 38); Racab, la prostituta di Gerico, ha con la sua fede, aperto a Israele le porte della terra promessa (Gs 2); Rut, la straniera di Moab, con la sua bontà e fedeltà (Rt 3.10, riflesso di quella di Dio stesso), ha dato a Booz un figlio che fu il nonno di David – figura centrale di questa genealogia –; e quando David peccò gravemente contro il suo soldato Uria, anch’egli straniero, facendolo morire per impadronirsi di sua moglie, Dio ebbe pietà di questa donna e le concedesse un figlio: il grande re Salomone (2 Sam 11-12).
Maria – che entra anch’essa per sorpresa in questa genealogia – raccoglie questa eredità femminile di salvezza per Israele, e nel figlio che riceve da Dio, offre all’umanità Gesù, il cui nome è proclama: “Il Signore salva”; è lui che muta le nostre catastrofi in un avvenire luminoso: la vita nell’intimità di Dio.
fratel Daniele della comunità monastica di Bose
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Mt 1, 1-16. 18-23
Dal Vangelo secondo Matteo
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.
Parola del Signore.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.