Il commento alle Letture di domenicaย 8 ottobre 2017 (audio e testo), XXVII domenica del Tempo Ordinario, a cura di dom Luigi Gioia.
https://youtu.be/KXkTYq2RQi4
File audio prelevato dal sito web di dom Luigiย ed il testo del commento รจ presente nel libro “Mi guida la Tua mano – Omelie sui vangeli domenicali. Anno A” disponibile nelle seguenti librerie:
L’incapacitร che ci salva
Chiunque abbia avuto occasione di parlare con un vignaiolo, sa quanto la vigna sia una delle attivitร agricole che richiedono piรน cura, dedizione e passione. Vi si deve lavorare tutto l’anno, vi sono mille accorgimenti dai quali dipende la qualitร del raccolto e malgrado tutte le cure che si prodigano per essa il risultato non รจ mai garantito. ร una tra le coltivazioni piรน capricciose: un gelo tardivo, una grandinata possono compromettere il raccolto anche all’ultimo momento.
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Per questo l’immagine della vigna ricorre cosรฌ frequentemente nell’Antico Testamento per esprimere la relazione del Signore con il suo popolo. Ogni volta che se ne parla รจ per sottolineare il contrasto fra tutto l’amore che il Signore prodiga per il suo popolo e l’infedeltร continua di quest’ultimo: Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perchรฉ mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi?
Il frutto che il Signore attende da questa vigna, cioรจ da noi, sono certo le opere buone. Ancora piรน importante ai suoi occhi, perรฒ, รจ il frutto rappresentato dall’azione di grazie, dal ringraziamento. All’amore si risponde solo con amore, un amore che si esprime anche attraverso il bene che facciamo, ma prima di tutto sotto la forma dell’adorazione, del ringraziamento nei confronti del Signore: Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Nel Nuovo Testamento, oltre al passaggio di oggi, l’immagine della vigna ritorna nel vangelo di Giovanni quando Gesรน proclama: Io sono la vera vigna. Perchรฉ รจ lui la vigna? E soprattutto perchรฉ รจ lui la vera vigna? Mentre l’umanitร tutta intera, questa vigna che il Signore aveva piantato, non ha corrisposto a questa cura, e quindi non era vera perchรฉ infedele, Gesรน รจ la vera vigna perchรฉ lui solo รจ fedele, lui solo risponde con amore all’amore del Padre, di lui solo il Padre puรฒ dire: Ecco il mio figlio prediletto, ecco colui nel quale posso riporre tutto il mio amore. Ecco perchรฉ Gesรน ci dice che nessuno puรฒ portare frutto se non รจ in lui, se non รจ innestato in questa vite vera che รจ lui.
Il Signore dunque non รจ soltanto colui che pianta la vigna, ma diventa vigna lui stesso per portare il frutto che da soli non saremmo mai stati capaci di produrre, il vino nuovo della fedeltร e della caritร . Poichรฉ la vigna che il Signore aveva piantato non ha portato frutto ne appare un’altra, Gesรน stesso, nel quale dobbiamo tutti essere innestati per produrre il frutto che piace al Padre. Solo uniti a Cristo possiamo dunque diventare vigna fedele, portare dei frutti, diventare capaci di rispondere ad amore con amore.
Questa dinamica ci รจ riproposta ad ogni celebrazione eucaristica. Ogni volta che celebriamo la messa siamo convocati dal Signore che attraverso la Parola ci ricorda tutte le cure che ci dispensa, tutto il suo amore, tutta la sua dedizione e ci invita a rispondere rendendogli grazie. Dopo le letture e il Credo, si entra nel cuore della celebrazione eucaristica con questo invito del celebrante: โRendiamo grazie al Signore, nostro Dioโ e noi rispondiamo: โE’ cosa buona e giustaโ. Per questo il nome proprio della messa รจ โcelebrazione eucaristica’, perchรฉ โeucarestia’ vuol dire โazione di grazie’.
Il nostro ringraziamento diventa perรฒ gradito a Dio solo perchรฉ nel cuore di questa celebrazione Cristo si rende presente per unirci alla sua azione di grazie al Padre. Noi, vigna infedele, non sappiamo rendere al Padre amore per amore, non sappiamo rispondere alle grazie che il Signore ci fa con una azione di grazie adeguata, per cui il Signore si fa vera vigna e solo innestati in lui, inseriti nel suo ringraziamento al Padre, possiamo proferire anche noi un grazie che sia autentico. Per questo il culmine della celebrazione eucaristica si raggiunge quando proclamiamo: โPer Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio Padre onnipotente, nell’unitร dello Spirito Santo, ogni onore e gloria (ogni ringraziamento) per tutti i secoli dei secoliโ. Possiamo rendere gloria e onore al Padre, possiamo ringraziare il Padre, solo per Cristo, con Cristo e in Cristo.
La storia della relazione del Signore con la sua vigna non finisce, come nella prima lettura di oggi, con la nostra infedeltร . Cristo ne ha modificato la narrativa. Ci eravamo smarriti, ma lui รจ venuto nel deserto dove vagavamo senza meta per vincere la tentazione e condurci in una terra dove scorrono latte e miele, dove possiamo infine vivere in amicizia con il Padre.
Non lasciamoci dunque mai abbattere dalla costatazione della nostra infedeltร e della nostra incapacitร di rispondere all’amore del Signore con amore, a tutti i suoi doni con una vita buona. Il fatto che ne siamo incapaci รจ una realtร che dobbiamo accettare e che deve spingerci a ricorrere alla misericordia del Signore, chiedendogli perdono. Uniamoci a Cristo, lasciamoci innestare in questa sola vigna vera che รจ Cristo e non separiamoci mai da lui, non allontaniamoci mai da lui. Da te, Signore, mai piรน ci allontaneremo. Facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo. Fa splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 ottobre 2017 anche qui.
XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 5, 1-7; Sal.79; Fil 4, 6-9; Mt 21, 33-43
Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondoย Matteo
33Ascoltate unโaltra parabola: cโera un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano. 34Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โAvranno rispetto per mio figlio!โ. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โCostui รจ lโerede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrร dunque il padrone della vigna, che cosa farร a quei contadini?ยป. 41Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร morire miseramente e darร in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป. 42E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra dโangolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciรฒ io vi dico: a voi sarร tolto il regno di Dio e sarร dato a un popolo che ne produca i frutti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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