Il brano della Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor con Mosè ed Elia è così potente che san Giovanni Paolo II decise di proporlo alla meditazione dei fedeli come quarto mistero della luce del suo santo rosario.
Il Figlio di Dio si manifesta ai tre santi apostoli in tutta la sua divina potenza in una apoteosi di luce, mentre conversa con i due profeti che sono i pilastri del giudaismo, suggellando così la assoluta continuità del divino messaggio dall’Antico al Nuovo Testamento.
I tre apostoli comprendono di assistere a un evento meraviglioso e trascendente perché il Messia siede assieme ai profeti che ne avevano annunciato la venuta per la salvezza di Israele: la promessa si salda con la presenza reale del Salvatore, nello splendore della trascendenza. San Pietro, con uno dei suoi slanci di immensa fede e amore, è pronto a darsi da fare perché Gesù, Mosè ed Elia prolunghino il loro soggiorno che per i tre apostoli è fonte di immensa gioia.
Ma quando la divina Maestà di Cristo viene annunciata dalla voce del Padre, i tre apostoli sono schiacciati a terra dalla potenza di quello che è l’annuncio assoluto che Gesù è il Messia, che il popolo di Israele attende da secoli ed è venuto a completare e a santificare l’Alleanza non solo con Israele, ma con tutta l’umanità che diventa la santa Chiesa.
Il loro terrore è logico, ma Gesù con dolcezza ricorda che non devono temere perché Lui è lì, è vicino con la sua divina grazia, con la sua divina misericordia che salva tutti coloro che credono in Lui e sono fedeli alla sua Parola, perché Egli ha vinto la morte e la sua divina luce illumina la via verso la vita eterna.
(A cura dei Convegni di cultura beata Maria Cristina di Savoia)
La strada, “misura” della verità del nostro incontro con il Signore.
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me.
Gesù Cristo, Figlio di Dio abbi pietà dell’anima mia.
Per la tua divina grazia, per la tua divina misericordia,
per l’intercessione di Maria Santissima immacolata
Regina del cielo e della terra,
per l’intercessione di san Michele Arcangelo principe
delle legioni angeliche, salva l’anima mia dalla dannazione eterna.
Nell’ora della morte, abbi misericordia della mia infinita
miseria di peccatore, perdona le mie colpe
e accogli l’anima mia presso di te nella Casa del Padre.
Secondo la tua santa volontà, per la tua infinita misericordia,
per la maggior gloria tua e di tutta la tua santa Chiesa,
mio Signore e mio Dio che vivi e regni nell’unità col Padre
e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.