CHARLES DE FOUCAULD
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
MEDITAZIONE NUM. 198
Mc 6, 1-6
Come sei buono, mio Dio! Come sei buono a presentare la verità a degli induriti, malgrado il disprezzo che prevedi che faranno di Te! La loro ingratitudine che conosci in anticipo non Ti impedisce di fare loro tutto il bene che li santificherebbe se lo volessero… Come sei buono a sopportare per noi il disprezzo, lo sdegno: «Hic est faber1» … Come sei buono ad impiegare i Tuoi giorni, a sforzarTi di evangelizzarci!
Presentiamo la verità con fede e con zelo, quando abbiamo la missione per questo, anche a delle anime di cui abbiamo poco motivo di sperare la conversione, e questo per seguire l’esempio di Nostro Signore che l’ha predicata sia agli abitanti di Gerusalemme sia a quelli di Nazareth sia a tanti altri di cui prevedeva l’incredulità, e per seguire il Suo precetto:
«Predicate ad ogni creatura»… Facciamolo tanto più che nostro Signore l’ha fatto benché conoscesse con certezza che si sarebbe stati increduli alla Sua Parola, invece noi non abbiamo assolutamente mai questa certezza: aiutati dalla preghiera che può tutto presso Dio, con quella carità che «spera tutto», possiamo e dobbiamo sempre sperare la conversione di ogni uomo vivente; è certo, infatti, che la sua conversione è possibile; non possiamo mai affermare che non accadrà; preghiamo dunque, speriamo, facciamo penitenza per la conversione delle anime, e lavoriamo nella misura in cui Dio ce ne dona la missione… Gettiamoci nell’abiezione, nella povertà, nell’umile lavoro manuale di Nostro Signore. L’amore chiede l’imitazione; amiamo e imitiamo: «Il servo non è più grande del maestro». Siamo piccoli come Gesù…
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Gesù ci dice di seguirLo, seguiamoLo, condividiamo la Sua vita, i suoi lavori, le sue occupazioni, i suoi abbassamenti, la Sua povertà, la sua abiezione, siamo operai, poveri operai disprezzati con Lui!.. Siamo coronati della stessa corona di disprezzo e di sdegno del Nostro Sposo… «Colui che mi segue, non cammina nelle tenebre». Seguiamo, imitiamo, siamo per Lui come dei piccoli fratelli, vivendo in tutto come Lui: «Io sono la via, la verità e la vita». Seguiamo questa via, viviamo della vita di Gesù, facciamo le sue opere che sono verità… «Io sono venuto a salvare il mondo».
Abbiamo lo stesso fine, dobbiamo anche noi, non riscattare il genere umano, ma lavorare alla sua salvezza; impieghiamo i mezzi che Lui stesso ha impiegato; ora questi mezzi non sono la saggezza umana circondata di fasto e di lustro e seduta al primo posto, ma la saggezza divina, nascosta sotto l’apparenza di un povero, di un uomo che vive del lavoro delle sue mani, di un uomo saggio e pieno di scienza, ma povero, disprezzato, abietto, che non ha mai studiato nelle scuole degli uomini, ma sotto i loro occhi e conosciuto da essi come uno che vive umilmente di un lavoro vile…
Seguiamo questo divino esempio: siamo le immagini fedeli di Gesù… Siamo veramente, condividendo tutta la sua vita, i piccoli fratelli di Gesù… Non ci separiamo mai, come il Suo amante San Paolo, dal Suo lavoro, dalla sua abiezione, dalla Sua imitazione: «Siate miei imitatori come io sono l’imitatore del Cristo»… Siamo sempre, sempre i piccoli fratelli, i veri fratelli di Gesù, entrando completamente nella sua vita, praticandola in tutto, essendoGli indissolubilmente legati!
Santa Vergine, San Giuseppe, Santa Maddalena, San Giovanni Battista, San Pietro e San Paolo, San Francesco d’Assisi, Santi solitari, così poveri davanti agli uomini, e così ricchi davanti a Dio, ottenetemi questa grazia, in Nostro Signore, con Lui e per Lui, nella misura in cui è la Sua Santissima Volontà. Amen.
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo .
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XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- Ez 2, 2-5; Sal.122; 2 Cor 12, 7-10; Mc 6, 1-6
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
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