HomeSolennitàCommento al Vangelo del 8 Dicembre 2024 – Sussidio Avvento CEI

Commento al Vangelo del 8 Dicembre 2024 – Sussidio Avvento CEI

Domenica 8 Dicembre 2024 IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - SOLENNITÀ
Commento al brano del Vangelo di: Lc 1, 26-38

Nella bellezza incorrotta di Maria la Chiesa vede la direzione che Dio indica all’umanità rinnovata dalla sua grazia. In questo contesto si intreccia la certezza della meta e la fede nell’incarnazione, che ha redento l’umanità. In questa domenica la seconda tappa dell’itinerario di Avvento e la solennità mariana si compongono in un unico giorno liturgico. La solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria esige che la vita pastorale e la devozione si accordino in modo armonico e integrato con l’unico mistero di salvezza che si è realizzato in Cristo.

Non temere, Maria (Lc 1,26-38)

Se l’atmosfera della prima lettura era pervasa dal sentimento della paura, che fa fuggire e nascondere Adamo ed Eva dal confronto diretto con Dio, il racconto evangelico dell’annunciazione è illuminato dal rassicurante invito dell’arcangelo Gabriele alla Vergine di Nazaret: «Non temere, Maria» (Lc 1,30). La paura viene superata, la gioia subentra al timore, la grazia vince il peccato: Dio opera la salvezza dell’umanità attraverso l’incarnazione del Figlio, per mezzo di un grembo immacolato che lo accoglierà per donarlo al mondo. Il nuovo Adamo, Cristo Gesù, e l’incondizionata collaborazione di una nuova Eva, la Vergine Maria, sono pronti a realizzare questo disegno divino.

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Il saluto dell’angelo apostrofa Maria chiamandola con un participio il cui significato è un “passivo teologico”, cioè che ha per agente Dio stesso: kecharitoméne (Lc 1,28), letteralmente “colei che ha ricevuto grazia”. Infatti, subito dopo, Gabriele conferma questo appellativo con una tipica espressione biblica: «hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30). La traduzione latina gratia plena, con la sua espressione appunto di “pienezza”, guida alla meditazione del mistero assolutamente inedito che ci fa contemplare Maria come totalmente pura, immacolata, priva di macchia. Ella non ha mai peccato, secondo una verità di fede professata sin dall’antichità dalle Chiese cristiane d’oriente e d’occidente. Da quel primo kecharitoméne evangelico, Maria è stata poi cantata dalla teologia e liturgia greca come panagìa (tutta santa) e àchrantos (senza macchia, appunto “immacolata”).

Il progetto di Dio su questa dolcissima fanciulla di Nazaret era sin dall’inizio quello di associarla alla missione del Figlio, in un accompagnamento silenzioso, umile e discreto, ma pur sempre una presenza costante: dall’infanzia alle nozze di Cana, dalla predicazione itinerante di Gesù alla croce, fino al cenacolo apostolico di Pentecoste. E quel gratia plena dell’angelo non può allora non richiamare l’analoga definizione di Gesù nel breve “racconto” dell’Incarnazione all’inizio del Vangelo giovanneo: Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis […] plenum gratiae et veritatis (Gv 1,14). Maria è madre “piena di grazia” del Figlio “pieno di grazia”: un “codice genetico” tutto soprannaturale, che inverte la direzione dell’ereditarietà dal figlio alla madre, anziché viceversa.

E se il Messia, consacrato e inviato nel mondo per espiare i peccati dell’umanità, è intravisto da noi cristiani nella figura del “Servo del Signore”, cantato dal Deutero Isaia (cfr. Is 42,1-9; 49,1-7; 50,4-10; 52,13-53,12), anche Maria si presenta qui come naturale sua madre: «Ecco la serva del Signore» (Lc 1,38). Nella sua docilità e disponibilità al disegno divino annunciatole, sembra già di udire in anteprima il corrispettivo atteggiamento del Figlio nell’imminenza della sua passione: «avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38; cfr. Lc 22,42: «non sia fatta la mia, ma la tua volontà»).

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Brano del Vangelo di Lc 1, 26-38 semplificato:

UN GIORNO DIO MANDA L’ANGELO GABRIELE A NAZARET, DOVE VIVE MARIA. MARIA È FIDANZATA CON UN UOMO DI NOME GIUSEPPE. MARIA È SPAVENTATA DALL’ARRIVO DELL’ANGELO IN CASA MA L’ANGELO DICE A MARIA DI NON AVERE PAURA. L’ANGELO ANNUNCIA A MARIA CHE PARTORIRÀ UN BAMBINO CHE SI CHIAMERÀ GESÙ.

Commento al Vangelo tratto dal sussidio CEI al periodo di Avvento/Natale 2024, scarica il file PDF completo.

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