IL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
di Ileana Mortari
Da non confondersi, come spesso si fa, con la “concezione verginale” di Gesù, questa definizione significa che Maria è stata concepita senza il peccato originale. E quest’ultimo non è tanto la “macchia” trasmessa biologicamente da Adamo in poi ad ogni essere umano, ma quella inclinazione al male che è insita nella natura dell’uomo.
Il dogma fu proclamato solo nel 1854, ma la convinzione dell’assoluta santità di Maria (che la dichiarazione dogmatica ha definitivamente sancito) era già presente nella Tradizionedella Chiesa fin dai primi secoli, come si capisce da vari elementi.
Già nel VI secolo la Chiesa d’Oriente celebrava la festa della Natività di Maria, che nei secoli successivi passò anche all’Occidente; nel 1479 fu dedicata alla Concezione di Maria la celebre Cappella Sistina del Vaticano, affrescata da Michelangelo.
Il fatto è che la totale assenza di peccato in Maria è stata subito percepita dal “senso dei fedeli” come l’unico dato armonizzabile sia con la santità di Cristo che con la persona e la missione di Maria: era particolarmente conveniente che colei che doveva generare il Figlio di Dio fosse del tutto esente dal peccato. Sulla questione ci fu comunque una quantità di vicende e dibattiti (su cui non possiamo soffermarci) che durarono dal Medioevo al 1854, quando PapaPio IXpromulgòl’8/12la bolla “Ineffabilis Deus”: in essa è definita come rivelata la dottrina per cui
“la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente e in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, sia stata preservata immune da ogni macchia della colpa originale.”
Ogni dogma si fonda su due radici: la Scrittura e la Tradizione, proprio perché, come abbiamo visto, ogni verità rivelata è contenuta nella Scrittura e nella Tradizione o vi è strettamente collegata. Se l’apporto della Tradizione è stato quello sopra ricordato, quanto alla Scrittura i passi più significativi citati nella Bolla sono due, uno dell’Antico e uno del Nuovo Testamento:
Genesi 3,15
Si situa nel Paradiso terrestre, dopo il peccato originale, quando Dio commina i castighi ai colpevoli. E’ un passo famoso, tradizionalmente indicato come il Protoevangelo, cioè il 1° annuncio di salvezza.
Nella traduzione greca del testo originale l’ultima frase (ti schiaccerà la testa) inizia con un pronome maschile e dunque attribuisce la vittoria non alla discendenza della donna in generale, ma a uno dei figli della donna: il Messia che vincerà il male.
Invece nella Vulgata latina (e nella corrispondente traduzione italiana CEI) c’è “ipsa conteret”, cioè “essa” ti schiaccerà la testa; dunque è la donna, tradizionalmente interpretata come Maria, la madre del Messia, che sconfigge il serpente-demonio; da qui vengono le numerose raffigurazioni artistiche (da Carracci a Guido Reni al Tiepolo) di Maria Immacolata che schiaccia la testa al serpente, immagine che a sua volta si ricollega a quella di Apoc.12,1-17.
Quanto al testo del Nuovo Testamento, è:
Luca 1, 28: “piena di grazia”
Come dice la “Redemptoris Mater” n.8, l’angelo Gabriele chiama così Maria come se questo fosse il suo vero nome; anzi, questo è il “nome nuovo” di Maria, in quanto ne indica la originale, nuovissima e dunque irripetibile pienezza di grazia. L’”immacolata concezione” è infatti l’espressione massima della grazia di Dio, cioè del Suo amore infinito per l’umanità. Maria Immacolata è segno luminoso della GRATUITA’ dell’amore di Dio, che si attua prima ancora della risposta responsabile della creatura.
L’Immacolata Concezione dunque rappresenta l’assoluta iniziativa del Padre che decide dall’eternità di amare gratuitamente ogni uomo e donna, al di là del peccato e del merito, e che, nonostante il peccato e l’ingratitudine degli uomini, si mantiene ugualmente e sempre fedele alla sua alleanza.
La salvezza portata da Cristo si applica a Maria in forma preventiva anziché successiva al peccato. Come dice suggestivamente Duns Scoto, “Maria è la più grande perdonata: ha ricevuto una remissione così piena che l’ha messa al riparo da ogni colpa. L’Immacolata Concezione è il più grande perdono di Dio.” E la pienezza della grazia non resta certo inerte in Maria, ma provoca la sua totale risposta di fede a Dio: è il “sì” dell’Annunciazione, cioè l’adesione perfetta al piano di Dio, che ha reso possibile la nostra salvezza.
(pp.7-8 del corso “MARIA DI NAZARETH, LA MADRE DEL SIGNORE” di Ileana Mortari – l’intera dispensa è presente sul sito www.chiediloallateologa.it )
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Immacolata Concezione della B. Vergine Maria – Solennità
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- Colore liturgico: Bianco
- Gn 3,9-15.20; Sal. 97; Ef 1, 3-6.11-12; Lc 1, 26-38.
Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 02 – 08 Dicembre 2018
- Tempo di Avvento I
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: III
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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