La prima lettura ci presenta Dio che cerca l’incontro con l’uomo. Questi ha fatto come era parso bene a lui, ha agito seguendo un proprio ragionamento anziché le indicazioni del suo Dio. Si è però subito accorto di non godere più di armonia e di serenità, si è accorto di non riuscire più a gradire l’incontro né con la donna, da cui si è lasciato ingannare, né con Dio, di cui teme il rimprovero. Ed è allora che Dio lo cerca e gli parla per primo: “Dove sei?”.
Dio sa che l’uomo è indifeso, che è solo, incapace di reimpostare la propria vita. Ormai la morte ha fatto capolino dentro di lui con le prime paure, paure di tutto, persino della persona più vicina, persino di se stesso. Ora non cerca se non la tenebra, l’essere invisibile a tutti. Ora egli è senza vita perché tutte le sue relazioni sono minacciate, rotte, finite. Di propria iniziativa e con le proprie forze e capacità non riesce a vivere.
Per grazia Dio lo ama ancora, e viene, parla, ricomincia. Egli vuole anzitutto che l’uomo si renda conto della propria situazione e incapacità, poi pronuncia una promessa: egli stesso interverrà a risanare la situazione, a ridonare la vita, e lo farà con la collaborazione dell’uomo stesso, anzi, della discendenza della donna. Le parole di Dio danno speranza agli uomini, che si pongono in attesa e desiderano diventare stretti collaboratori di Dio presentando un proprio figlio per il compimento della promessa, e vorrebbero affrettare l’ora della salvezza con una preghiera fiduciosa e costante.
A tale preghiera partecipa tutto il popolo di Abramo, che conosce la promessa dalla Scrittura, e i singoli membri del popolo. Vi partecipa anche Maria, la ragazza di Nazaret che “non conosce uomo”. Oggi osserviamo questa “donna”, che non è come le altre donne. Che cosa la distingue? Tutte le donne, come tutti gli uomini, pensano a se stesse, tengono alla vanità, all’ambizione, alla ricchezza, alle proprie idee e decisioni, hanno sogni da realizzare. Tutte le donne sono eredi del primo uomo, e portano in sé qualche residuo e conseguenza della sua prima disobbedienza, di quel vuoto e di quella solitudine di cui Adamo ha sofferto dopo aver ubbidito ad Eva invece che alla Parola del suo Dio.
Maria viene salutata dall’angelo con parole grandi, che finora sono state rivolte dai profeti a tutto il popolo di Dio per esortarlo alla speranza e alla gioia. Ella deve rallegrarsi, perché Dio è con lei! Non viene invitata alla penitenza e alla conversione, come gli uomini peccatori. Viene chiamata: “Piena di grazia”! È colmata dell’amore gratuito di Dio! In lei e su di lei risplende la bellezza e la grandezza della luce divina, su di lei si posa la pienezza della santità! Maria riceve una parola che è il compimento della promessa rivolta a tutti gli uomini. Per poterla accogliere ella è stata preparata da Dio. Nel suo cuore e sul suo volto non sono apparse le conseguenze della disobbedienza e del sospetto iniziali, che hanno fatto sparire dal volto dell’uomo la somiglianza a Dio. Il volto di Maria è puro, limpido, luminoso. Noi la chiamiamo «Immacolata», per sottolineare l’assenza in lei dell’ombra del peccato, sappiamo però che ella non solo è senza peccato, bensì «piena di grazia», riempita della splendida gratuità dell’amore che fa di lei, creatura amata, la creatura veramente capace di amare!
Quanto l’apostolo afferma nella seconda lettura lo possiamo contemplare già realizzato nella persona di Maria. Ella è santa e immacolata, ella è lode della gloria di Dio, e perciò noi godiamo di lei, opera dell’amore del Padre, e le stiamo vicini! Camminandole a fianco riceveremo il benefico influsso della sua purezza e santità, del suo amore al Padre, della forza del santo Spirito, che ha fatto di lei la dimora purissima del Figlio di Dio.
Trascorrendo le giornate sotto il suo sguardo, e tenendo il nostro rivolto a lei, sul nostro volto si rifletterà lo splendore dell’immagine e della somiglianza a Dio, e avremo di nuovo la forza di resistere a colui che vuole trascinarci nella disobbedienza, e dalla disobbedienza alla rovina, e potremo rispondere alla domanda di Dio “Dove sei?”, dicendo: «Sono vicino a Maria, sono abbracciato a suo Figlio». Con lei insieme a noi, la Chiesa continuerà con gioia il suo ruolo di Madre che genera a Dio nuovi figli e ridona lo splendore della santità a tutti attraverso il perdono, di cui è stata fatta ministra!
Rallegrati, Maria, piena di grazia: il Signore è con te! Grandi cose si cantano di te, o Maria!
A cura della Casa di Preghiera S.Maria Assunta – Tavodo -Via della Pieve, 3 – 38078 SAN LORENZO DORSINO – TN
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Immacolata Concezione della B. Vergine Maria – Solennità
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- Colore liturgico: Bianco
- Gn 3,9-15.20; Sal. 97; Ef 1, 3-6.11-12; Lc 1, 26-38.
Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 02 – 08 Dicembre 2018
- Tempo di Avvento I
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: III
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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