Arriviamo a questa II domenica di Pasqua dopo aver celebrato per una settimana intera il grande โgiorno fatto dal Signoreโ, in cui le labbra non possono esprimere altro che esultanza e lode. Eโ talmente grande e sorprendente il fatto della risurrezione di Gesรน che ci vuole tempo per celebrarloโฆ e cosรฌ un giorno deve durare almeno otto giorni. Oggi siamo allโottavo giorno, il giorno della pienezza, il giorno che arriva dopo il settimo, dopo sette giorni di conferme. E quale icona ci mostra la liturgia? Paradossalmente quella dellโincredulitร .
Ma andiamo per gradi. La prima lettura ci fa entrare nel clima della prima comunitร , radunatasi intorno al grande evento della risurrezione, alla testimonianza che ne rendevano gli apostoli โcon grande entusiasmoโ. Comunione e povertร sono le due cifre che ci aiutano a leggerla: siamo di fronte ad una โmoltitudineโ che mette in comune i propri beni perchรฉ non vi siano disuguaglianze. Povertร , fraternitร , testimonianza evangelicaโฆ la moltitudine dei credenti vive come quella che oggi sarebbe una comunitร di vita consacrata. Stiamo celebrando lโanno della vita consacrata, e forse ci puรฒ fare riflettere questa descrizione della prima comunitร , tutta tesa a vivere quello che poi nei secoli di storia della Chiesa si configurerร come il dono della vita consacrata: da una parte puรฒ richiamare i consacrati a non tradire la loro chiamata โ altissima chiamata! โ ad essere di esempio a tutto il popolo di Dio della freschezza delle origini; dallโaltra parte puรฒ spronare ciascun credente a dare testimonianza della propria fede con una radicalitร che forse nei secoli si รจ appannata, si รจ diluita, qua e lร ha perso di incisivitร .
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Ma questo era giร cominciato agli albori della vita della Chiesa, e Tommaso ne รจ un esempio chiarissimo. Notiamo prima di tutto che Tommaso, la sera del primo giorno dopo il sabato, โnon era con loro quando venne Gesรนโ. Dovโรจ Tommaso? Come mai dopo i fatti sconvolgenti degli ultimi giorni โ la cena, la cattura, il processo, la salita al Calvario, la morte e la sepolturaโฆ un incalzare di eventi drammatici che sfocia nellโannuncio della Risurrezione, il piรน sconvolgente di tutti! โ come mai non sente il bisogno di stringersi ai fratelli di fede, di attendere con loro, di cercare di capire con loro? Forse la sua paura dei Giudei รจ tanta da voler evitare persino di farsi trovare con gli altri? O forse vuole solo dimenticare tutto, allontanarsi da tutto e tutti, riprendere una vita normaleโฆ
Di fatto, perde la grande occasione di ricevere la pace di Gesรน, il dono del suo Spirito, il suo invio a portare pace e salvezza ai fratelliโฆ soprattutto perde la possibilitร di rivedere il suo volto, con tutto ciรฒ che questo comporta di recupero della veritร di unโesperienza che lโaveva coinvolto al punto da giocarci la vita. Non esserci per paura, in certi momenti, ha grandi conseguenze nella vita di fede, perchรฉ si perde lโopportunitร della visita di Dioโฆ
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Quanto Tommaso sia perso dentro il groviglio della propria umanitร ferita dalla delusione e assalita dal dubbio, lo dimostra la sua reazione di fronte al racconto degli altri discepoli. โAbbiamo visto il Signore!โโฆ โNon ci credo!โ, e โse non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederรฒโ. Unโattesa che dura otto giorni, perchรฉ Tommaso ha bisogno di tempo. Di fatto, ritorna dagli altri, ma torna ancora confuso, ancora polemico: ha ancora bisogno di tempo. E Gesรน glielo concede. Dio, quando ci vede annaspare nel tentativo di ritrovare la strada, ci aspetta e ci aiuta. Solo โse lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherร โ (2Tim 2,12b), nel pieno rispetto della nostra libertร ; ma โse siamo infedeli, Lui rimane fedele, perchรฉ non puรฒ rinnegare se stessoโ (ivi 2,13). E Gesรน cosรฌ continua ad avere fede in Tommaso, nellโattesa che Tommaso recuperi la sua fede in Lui!
Dopo otto giorni, Gesรน torna esattamente come la prima volta: a porte chiuse, si ferma in mezzo ai discepoli, porta il dono della sua pace. Capisce la fatica di Tommaso e non gli toglie nulla di ciรฒ che ha garantito agli altri, a quelli che sono stati fedeli al primo appuntamento. Anzi, a Tommaso concede un โdi piรนโ: se agli altri aveva concesso di vedere mani e costato, per farsi riconoscere dal segno inequivocabile del dolore sofferto per amore, a lui propone di toccare. โMetti qua il tuo ditoโฆ stendi la tua mano e mettila nel mio costatoโฆโ. โVisto che sei piรน debole e piรน confuso degli altri, ti concedo quanto non ho concesso ad altriโฆ neppure alla Maddalena, da cui non mi sono fatto trattenere perchรฉ al suo amore appassionato non era necessarioโ (cf. Gv 21,17).
Cosรฌ Tommaso fa esperienza piena dellโamore di Dio, di quel Dio venuto โnon con acqua soltanto, ma con lโacqua e con il sangueโ, come dimostrano le sue ferite sante e gloriose, indelebili anche sulla sua carne di Risorto, perchรฉ lโamore di Dio รจ eterno e non si cancella col tempo. Vedere le ferite, toccare le ferite, significa prendere contatto con lโamore di Dio, lโamore vero, quello che dร la vita per lโaltro (cf. Gv 15,13). E sono proprio quelle ferite a convincere i discepoli della veritร di quel Volto che avevano di fronte, altrove da loro ritenuto un fantasma (cf. Lc 24,37).
โMio Signore e mio Dio!โ: Tommaso si arrende e riconsegna allโamore la propria vita, vincendo ogni resistenza della propria umanitร . Di fatto, non sappiamo se davvero ha il coraggio di toccareโฆ forse gli basta solo la proposta di Gesรน, da cui capisce smascherata lโimmaturitร della sua fede. โQuesta รจ la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fedeโ, ci ricorda San Giovanni nella seconda lettura. Tommaso vince, insieme agli altri discepoli, con un semplice atto di fede. E la sua fatica a credere paradossalmente ci รจ di enorme aiuto a capire quanto sia facile vincere: per questo in questa bella festa della fede che รจ lโottavo giorno dopo la Pasqua ci sta a pennello questa storia di incredulitร , perchรฉ ci conferma nella fede facendoci capire che Gesรน ci aspetta, ha pazienza con noi, con le nostre lotte, i nostri dubbiโฆ perchรฉ Dio รจ un Dio di bontร , come ha ben capito San Giovanni Paolo II donandoci in questa domenica di celebrare la sua Misericordia, eterna ed infinita!
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II Domenica del Tempo di Pasqua
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- Colore liturgico: Bianco
- At 4, 32-35; Sal. 117; 1 Gv 5, 1-6; Gv 20, 19-31
Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondo Giovanni
19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. 20Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. 22Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป. 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. 25Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป. 26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโera con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. 27Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. 28Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. 29Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป. 30Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 โ 14 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua II
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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