Commento al Vangelo del 8 aprile 2018 โ€“ Giuseppe Di Stefano

- Pubblicitร  -

Arriviamo a questa II domenica di Pasqua dopo aver celebrato per una settimana intera il grande โ€œgiorno fatto dal Signoreโ€, in cui le labbra non possono esprimere altro che esultanza e lode. Eโ€™ talmente grande e sorprendente il fatto della risurrezione di Gesรน che ci vuole tempo per celebrarloโ€ฆ e cosรฌ un giorno deve durare almeno otto giorni. Oggi siamo allโ€™ottavo giorno, il giorno della pienezza, il giorno che arriva dopo il settimo, dopo sette giorni di conferme. E quale icona ci mostra la liturgia? Paradossalmente quella dellโ€™incredulitร .

Ma andiamo per gradi. La prima lettura ci fa entrare nel clima della prima comunitร , radunatasi intorno al grande evento della risurrezione, alla testimonianza che ne rendevano gli apostoli โ€œcon grande entusiasmoโ€. Comunione e povertร  sono le due cifre che ci aiutano a leggerla: siamo di fronte ad una โ€œmoltitudineโ€ che mette in comune i propri beni perchรฉ non vi siano disuguaglianze. Povertร , fraternitร , testimonianza evangelicaโ€ฆ la moltitudine dei credenti vive come quella che oggi sarebbe una comunitร  di vita consacrata. Stiamo celebrando lโ€™anno della vita consacrata, e forse ci puรฒ fare riflettere questa descrizione della prima comunitร , tutta tesa a vivere quello che poi nei secoli di storia della Chiesa si configurerร  come il dono della vita consacrata: da una parte puรฒ richiamare i consacrati a non tradire la loro chiamata โ€“ altissima chiamata! โ€“ ad essere di esempio a tutto il popolo di Dio della freschezza delle origini; dallโ€™altra parte puรฒ spronare ciascun credente a dare testimonianza della propria fede con una radicalitร  che forse nei secoli si รจ appannata, si รจ diluita, qua e lร  ha perso di incisivitร .

[better-ads type=โ€bannerโ€ banner=โ€84722โ€ณ campaign=โ€noneโ€ count=โ€2โ€ณ columns=โ€1โ€ณ orderby=โ€randโ€ order=โ€ASCโ€ align=โ€rightโ€ show-caption=โ€1โ€ณ][/better-ads]

Ma questo era giร  cominciato agli albori della vita della Chiesa, e Tommaso ne รจ un esempio chiarissimo. Notiamo prima di tutto che Tommaso, la sera del primo giorno dopo il sabato, โ€œnon era con loro quando venne Gesรนโ€. Dovโ€™รจ Tommaso? Come mai dopo i fatti sconvolgenti degli ultimi giorni โ€“ la cena, la cattura, il processo, la salita al Calvario, la morte e la sepolturaโ€ฆ un incalzare di eventi drammatici che sfocia nellโ€™annuncio della Risurrezione, il piรน sconvolgente di tutti! โ€“ come mai non sente il bisogno di stringersi ai fratelli di fede, di attendere con loro, di cercare di capire con loro? Forse la sua paura dei Giudei รจ tanta da voler evitare persino di farsi trovare con gli altri? O forse vuole solo dimenticare tutto, allontanarsi da tutto e tutti, riprendere una vita normaleโ€ฆ

Di fatto, perde la grande occasione di ricevere la pace di Gesรน, il dono del suo Spirito, il suo invio a portare pace e salvezza ai fratelliโ€ฆ soprattutto perde la possibilitร  di rivedere il suo volto, con tutto ciรฒ che questo comporta di recupero della veritร  di unโ€™esperienza che lโ€™aveva coinvolto al punto da giocarci la vita. Non esserci per paura, in certi momenti, ha grandi conseguenze nella vita di fede, perchรฉ si perde lโ€™opportunitร  della visita di Dioโ€ฆ

- Pubblicitร  -

Quanto Tommaso sia perso dentro il groviglio della propria umanitร  ferita dalla delusione e assalita dal dubbio, lo dimostra la sua reazione di fronte al racconto degli altri discepoli. โ€œAbbiamo visto il Signore!โ€โ€ฆ โ€œNon ci credo!โ€, e โ€œse non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederรฒโ€. Unโ€™attesa che dura otto giorni, perchรฉ Tommaso ha bisogno di tempo. Di fatto, ritorna dagli altri, ma torna ancora confuso, ancora polemico: ha ancora bisogno di tempo. E Gesรน glielo concede. Dio, quando ci vede annaspare nel tentativo di ritrovare la strada, ci aspetta e ci aiuta. Solo โ€œse lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherร โ€ (2Tim 2,12b), nel pieno rispetto della nostra libertร ; ma โ€œse siamo infedeli, Lui rimane fedele, perchรฉ non puรฒ rinnegare se stessoโ€ (ivi 2,13). E Gesรน cosรฌ continua ad avere fede in Tommaso, nellโ€™attesa che Tommaso recuperi la sua fede in Lui!

Dopo otto giorni, Gesรน torna esattamente come la prima volta: a porte chiuse, si ferma in mezzo ai discepoli, porta il dono della sua pace. Capisce la fatica di Tommaso e non gli toglie nulla di ciรฒ che ha garantito agli altri, a quelli che sono stati fedeli al primo appuntamento. Anzi, a Tommaso concede un โ€œdi piรนโ€: se agli altri aveva concesso di vedere mani e costato, per farsi riconoscere dal segno inequivocabile del dolore sofferto per amore, a lui propone di toccare. โ€œMetti qua il tuo ditoโ€ฆ stendi la tua mano e mettila nel mio costatoโ€ฆโ€. โ€œVisto che sei piรน debole e piรน confuso degli altri, ti concedo quanto non ho concesso ad altriโ€ฆ neppure alla Maddalena, da cui non mi sono fatto trattenere perchรฉ al suo amore appassionato non era necessarioโ€ (cf. Gv 21,17).

Cosรฌ Tommaso fa esperienza piena dellโ€™amore di Dio, di quel Dio venuto โ€œnon con acqua soltanto, ma con lโ€™acqua e con il sangueโ€, come dimostrano le sue ferite sante e gloriose, indelebili anche sulla sua carne di Risorto, perchรฉ lโ€™amore di Dio รจ eterno e non si cancella col tempo. Vedere le ferite, toccare le ferite, significa prendere contatto con lโ€™amore di Dio, lโ€™amore vero, quello che dร  la vita per lโ€™altro (cf. Gv 15,13). E sono proprio quelle ferite a convincere i discepoli della veritร  di quel Volto che avevano di fronte, altrove da loro ritenuto un fantasma (cf. Lc 24,37).

โ€œMio Signore e mio Dio!โ€: Tommaso si arrende e riconsegna allโ€™amore la propria vita, vincendo ogni resistenza della propria umanitร . Di fatto, non sappiamo se davvero ha il coraggio di toccareโ€ฆ forse gli basta solo la proposta di Gesรน, da cui capisce smascherata lโ€™immaturitร  della sua fede.  โ€œQuesta รจ la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fedeโ€, ci ricorda San Giovanni nella seconda lettura. Tommaso vince, insieme agli altri discepoli, con un semplice atto di fede. E la sua fatica a credere paradossalmente ci รจ di enorme aiuto a capire quanto sia facile vincere: per questo in questa bella festa della fede che รจ lโ€™ottavo giorno dopo la Pasqua ci sta a pennello questa storia di incredulitร , perchรฉ ci conferma nella fede facendoci capire che Gesรน ci aspetta, ha pazienza con noi, con le nostre lotte, i nostri dubbiโ€ฆ perchรฉ Dio รจ un Dio di bontร , come ha ben capito San Giovanni Paolo II donandoci in questa domenica di celebrare la sua Misericordia, eterna ed infinita!

FONTE

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

II Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 Aprile 2018 anche qui.

Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondo Giovanni

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. 20Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. 22Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป. 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. 25Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป. 26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโ€™era con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. 27Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. 28Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. 29Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป. 30Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 โ€“ 14 Aprile 2018
  • Tempo di Pasqua II
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Altri Articoli
Related

don Tommaso Mazzucchi: Commento al Vangelo di domenica 11 Maggio 2025 per bambini e ragazzi

Don Tommaso Mazzucchi della parrocchia San Pio da Pietrelcina...

don Pasquale Giordano โ€“ Commento al Vangelo del giorno โ€“ 6 Maggio 2025

Il pane che sazia di vita - Martedรฌ della...

p. Enzo Fortunato โ€“ Commento al Vangelo del 6 Maggio 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

fra Stefano M. Bordignon โ€“ Commento al Vangelo del 6 Maggio 2025

Gesรน dice: "Io sono il pane della vita: chi...