Bla bla bla
“Bla Bla Bla” ha ripetuto più volte Greta Thumberg, la giovane attivista svedese, nel suo intervento al Meeting dei giovani sul clima a Milano, per commentare quello che i grandi della terra hanno detto di fare per i cambiamenti climatici durante l’ultimo vertice di Roma del G20.
“Bla Bla Bla” è il modo con il quale nei fumetti si rappresenta graficamente il parlare senza indicare il contenuto ma solamente il fatto che si parla. Ecco perché è una citazione efficace per indicare un parlare a vuoto, senza conclusioni pratiche e alla fine ipocrita. Greta Thumberg con il suo “bla bla bla” è stata citata anche da qualche politico per ribadire e riprendere la sua denuncia.
Mi viene in mente quella volta che papa Francesco citò la canzone di Mina “Parole parole parole, soltanto parole tra noi…”, per indicare come gli scribi nel vangelo parlavano a vuoto senza l’autorità di Gesù, il quale non solo diceva, ma faceva quello che diceva e ogni sua parola era preceduta e seguita da gesti concreti.
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Chissà, se già ci fossero stati i fumetti o la canzone di Mina, Gesù forse avrebbe anche lui usato l’espressione “bla bla bla” o “parole soltanto parole…” per indicare il fare religioso dei suoi contemporanei, specialmente i più religiosi che amavano farsi vedere in atteggiamenti religiosi e ostentano lunghe preghiera ma poi la loro vita concreta erano dall’altra parte e non in linea a quel che dicevano (“…divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere”).
Ma Gesù ovviamente non si ferma alla denuncia ma punta lo sguardo più in la e profondamente. Solo lui riesce a vedere quello che ai suoi discepoli sfugge, troppo occupati a vedere gli eventi appariscenti e che tutti guardano. Gesù vede un piccolo e insignificante gesto, quello di una povera vedova (già il fatto di essere vedova la rendeva povera quindi è ancora più disgraziata della media…) che getta una misera somma di denaro dentro il tesoro del Tempio.
Gettare monete nel tesoro era finalizzato a sostenere i più poveri, proprio quelli come questa vedova povera. Gesù vede un gesto apparentemente assurdo, un povero che dona tutto per chi è povero come lui. Ha solo due spiccioli e non se ne tiene nemmeno uno per sé. Questa donna povera con un gesto piccolo dimostra di avere una fede enorme, un cuore traboccante di carità. Non si sente così povera da non poter dare qualcosa. Anzi forse perché povera davvero conosce cosa significa non avere nulla e quindi sa che anche due spiccioli sono un capitale.
Ecco quello che vede Gesù e lo pone ai vertici del suo annuncio. In quel gesto piccolo di valore economico ma incalcolabile come valore d’amore, Gesù vede sé stesso, tutta la sua storia. Gesù ha dato tutto di sé, la sua vita fisica e anche la propria reputazione umana pur di far arrivare la ricchezza di Dio al cuore povero dell’uomo.
Gesù è come quella vedova che nessuno nota, perché anche lui alla fine è stato sbattuto fuori dalla città santa e messo tra i malfattori, tra chi non ha valore. Eppure da li ha arricchito il mondo di Dio.
Gesù che è la Parola di Dio fatta carne, non è un “bla bla bla” vuoto di Dio, ma la sua realizzazione più concreta. Gesù invita anche me a verificare quanto i miei più piccoli gesti sono nella direzione dell’amore che con la bocca professo e prego in chiesa. Sono tante le parole di fede che dico e tante volte mi professo cristiano.
Ma quando tutto questo esprime la mia vita concreta secondo il Vangelo o rimane un vuoto “bla bla bla” religioso?
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)