Commento al Vangelo del 7 maggio 2017 โ€“ don Antonello Iapicca

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ASCOLTARE LA VOCE DEL PASTORE BUONO E BELLO PER SEGUIRLO E PASSARE DALLA MORTE ALLA VITA

IV Domenica del Tempo di Pasqua 2.

โ€œAmen, amen, io vi dicoโ€: fermi tutti, รจ Dio che parla, con unโ€™autoritร  che nessun maestro sulla terra ha mai avuto. โ€œIn veritร , in veritร  vi dicoโ€, cioรจ รจ degno di fede quello che vi dico, รจ molto importante per ciascuno di voi.

Attenzione allora a come ascoltiamo, ne va della nostra vita. Innanzi tutto รจ bene collocarci dalla parte giusta. Gesรน โ€œdisse questa similitudineโ€ ai farisei. A quelli che non avevano accettato dโ€™essere ciechi, e avevano cacciato fuori il cieco nato guarito da Gesรน.

Ma oggi parla a noi, farisei come loro, pronti a escludere dalla nostra vita lโ€™opera di Dio, in nome dei nostri criteri, religiosi, culturali e politici che siano. Come loro, anche noi โ€œnon capiamo che cosa significhi quello che Gesรน ci diceโ€.

Non รจ cosรฌ? Davvero crediamo di aver capito la โ€œsimilitudineโ€ del pastore e del mercenario? Bene, vediamo allora. E forse scopriremo che, al netto di una comprensione sentimentalistica, non solo non abbiamo capito nulla, ma, una volta capita, ci ritroviamo esattamente come i farisei, incapaci di accettarla.

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Innanzitutto appare un โ€œrecintoโ€. In greco il termine non designa un ovile, ma รจ usato anche per il Tempio di Gerusalemme, o per la Tenda del Convegno usata durante il tempo dellโ€™esodo nel deserto.

Gesรน, dunque, parla del Tempio. E il contesto nel quale Gesรน oggi ci parla, รจ quello della festa di Hanukkaโ€™h, della Dedicazione, che celebrava la riconsacrazione del nuovo Tempio ad opera di Giuda Maccabeo, dopo la profanazione di Antioco Epifane.

I Greci Siriani, promulgarono un decreto che mirava a far โ€œdimenticare la Tua Torร  e violare i decreti della Tua volontร โ€ agli Ebrei. I Greci erano dei fans della conoscenza, per questo non importava loro se gli Ebrei apprendevano la saggezza della Torร . Ciรฒ a cui si oppenevano con violenza era lโ€™idea che la Torร  provenisse da Dio โ€“ โ€œla Tua Torร โ€โ€ฆ

Come sempre, la ragione al servizio della superbia e del potere non sopporta che ci sia un Dio al di sopra di lei. Quando non รจ illuminata dalla fede, la ragione รจ sempre schiava, e finisce con il trascinare con sรฉ anche il cuore e la carne.

La storia dellโ€™umanitร  ce lo racconta: tutte le dittature e tutte le ideologie hanno sempre perseguitato ferocemente i popoli ebraico e cristiano, perchรฉ solo chi riconosce Dio al di sopra di tutto รจ libero. Conosce la propria origine, da dove gli viene la vita, e sa discernere in ogni evento la propria missione.

Il Tempio di Gerusalemme si ergeva come un segno e un limite di fronte a tutti i popoli e le culture. Cโ€™รจ un solo Dio, e nessun potere, per quanto illuminato, e nessuna cultura, per quanto sviluppata, potevano paragonarsi a Lui.

Per questa ragione i Greci contaminarono lโ€™olio nel Santo dei Santi, come uno sfregio a Dio, a dimostrare che non aveva potere su di loro. La rivolta ebraica scoppiรฒ quando i Seleucidi, dominatori della Giudea, imposero agli ebrei di abbandonare progressivamente le proprie tradizioni, costringendoli ad adorare gli idoli nel Tempio di Gerusalemme.

Di fronte al pericolo della perdita della propria identitร , gli ebrei si opposero e organizzarono una resistenza che fondava le proprie basi sullโ€™adesione allโ€™educazione ebraica. E  Hanukkah, significa anche โ€œeducareโ€.

Gesรน, nel mezzo di questa festa, passeggia nel Tempio, sotto il portico di Salomone. Passeggia come Dio nel paradiso, alla ricerca di Adamo. La sua presenza e le sue parole sono, per ciascuno, un interrogativo: โ€œdove sei?โ€.

Dove sono le pecore? Dove sei tu? Dove sono io? Chi ci sta educando? Per caso, โ€œda unโ€™altra parteโ€ diversa dalla โ€œportaโ€ sono โ€œentrati i ladri e i brigantiโ€ a profanare lโ€™olio dello Spirito Santo con cui ciascuna pecora รจ stata unta, obbligando ciascuno di noi a un culto idolatrico, a rinnegare la primogenitura per vivere contro la natura di figli che ci รจ stata donata nel battesimo?

Forse abbiamo dimenticato la Parola che abbiamo ricevuto, consegnando il tempio della nostra vita agli idoli e al principe di questo mondo. Non siamo per caso oggi immondi, inadatti al culto, schiavi di chi ci ha rubato identitร  e dignitร ?

Le pecore di cui parla il Signore, infatti, sono quelle molto speciali che si trovavano nel Tempio, nel quale erano allevati gli agnelli per il sacrificio e lโ€™olocausto. Erano agnelli scelti, senza difetto, immagine dei cristiani rinati nelle acque del battesimo, rivestiti di Cristo, lโ€™Agnello di Dio che ha tolto il peccato del mondo.

Vediamo, nella tua vita oggi tu sei un agnello? Di fronte a tua moglie o a tuo marito, ai figli e ai parenti, offri te stesso oppure reagisci, ti ribelli e cerchi di offrirti gli affetti per saziare la tua fame di piacere e tranquillitร ? Dinanzi alla malattia, allโ€™umiliazione, alla solitudine, al disprezzo, al fallimento, quali sono le tue reazioni? Di fronte alle ingiustizie patite sul lavoro o a scuola, lotti e cerchi di farti giustizia, oppure โ€œfacendo il bene sopporti la sofferenzaโ€? (1 Pt. 2,20).

Le pecore del โ€œrecintoโ€, infatti, โ€œa questo erano chiamate, poichรฉ anche Cristo patรฌ per loro, lasciando lun esempio, perchรฉ ne seguissero le ormeโ€ (1 Pt. 2,21). Per questo solo Lui รจ โ€œil Pastore delle pecore โ€“ di quelle pecore โ€“ che entra per la portaโ€, la porta della Croce.

Chiunque, quando si avvicina a noi per parlarci, consigliarci, persuaderci, non entra attraverso la Croce, eโ€™ โ€œladro e un briganteโ€ come Barabba, ci dice menzogne e sofismi, per ingannarci e farci rinnegare Cristo e la sua Croce. E sappiamo che il nemico della Croce รจ il demonio.

La cura del โ€œguardianoโ€ era orientata a preparare gli agnelli per il sacrificio. Cosรฌ รจ per noi nella Chiesa, che ci nutre e ci ammaestra attraverso i sacramenti e la Parola, percheโ€™ cresca in noi la fede sino a divenire adulta, capace cioeโ€™ di spingerci ad offrire, senza condizioni, la nostra vita sullโ€™altare preparato ogni giorno in famiglia, al lavoro, a scuola, ovunque.

Nel โ€œrecintoโ€ cresce e si fortifica la primogenitura degli agnelli di Cristo, allevati allโ€™ombra del Santo dei Santi, illuminati dal suo amore, nutriti della sua misericordia percheโ€™, al tempo opportuno, possano essere offerti uniti a Lui per la salvezza di ogni uomo.

Siamo nati per perdere la vita e amare, come Lui, in Lui, per Lui. Per questo oggi appare Cristo dinanzi a noi, e possiamo riconoscere in Lui la nostra immagine โ€œrubata e distruttaโ€ dai โ€œladri e dai brigantiโ€ che โ€œsono venuti orima di Luiโ€ alla nostra vita.

Solo โ€œascoltando la sua voceโ€ possiamo scoprire che la nostra vita ha sempre e solo cercato Lui, carne della nostra carne, ossa delle nostra ossa. E cosรฌ โ€œfuggire via dagli estraneiโ€, da chi ci inganna interpretandoci I fatti e giudicando le persone con una voce che non ci ha mai dato pace. Sono โ€œestraneiโ€, non hanno il nostro sangue, in loro non scorre quello di Cristo; non lo hanno versato per noi, non ci hanno amatoโ€ฆ

Egli รจ Pastore proprio perchรจ รจ Agnello, e conosce cioรจ cosa significhi vivere come un agnello. Per questo ci puรฒ educare: ci conosce โ€œuno ad unoโ€, le debolezze, le nevrosi, i complessi, anche i peccati. Ed รจ lโ€™unico che sa riconoscere in noi la primogenitura, al di lร  delle contraddizioni e degli errori.

Eโ€™ Lui che riconsacra il suo tempio, la nostra vita: โ€œEgli portรฒ i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perchรฉ, non vivendo piรน per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime.โ€ (1 Pt. 2,24-26).

Eโ€™ Lui che ci attira a โ€œseguire le sue ormeโ€ che ci conducono a vivere, ogni giorno, lo stesso mistero Pasquale. A โ€œpassareโ€ attraverso la โ€œportaโ€ che avevamo sprangato per paura di morire come Lui. Ma รจ risorto, รจ vivo, e oggi ci mostra di nuovo le piaghe che ci fanno liberi di โ€œvivere per la giustiziaโ€ della Croce.

Gesรน ci attende sulla โ€œportaโ€ di ogni giorno, nel matrimonio, al lavoro, a scuola, sul letto dโ€™ospedale e nelle ore angosciate in cerca di un lavoro, nelle ingiustizie e nei soprusi. Gesรน ci attende sulla Croce dove ha giร  ha steso le braccia per accoglierci e farci una sola cosa con Lui.

Eโ€™ Lui, infatti, โ€œla portaโ€ sempre aperta verso la โ€œvita in abbondanzaโ€. Sulla Croce Lui รจ vivo, e per questo โ€œci spinge fuori dal recintoโ€. Lui โ€œcammina innanzi a noiโ€ verso il โ€œpascoloโ€ e la โ€œsalvezzaโ€. Che cosa ti fa paura? Guarda che proprio quello รจ il โ€œpascoloโ€ dove puoi sperimentare la vita piรน forte della morte, e la โ€œsalvezzaโ€ per te e per i fratelli!.

La vita eterna รจ โ€œfuoriโ€ dal recinto! Non si puรฒ vivere sempre dentro, a guardarci narcisisticamente, come ripete Papa Francesco. Nel โ€œrecintoโ€ ci prepariamo per salire al sacrificio, perchรฉ la nostra vita ha senso solo se รจ โ€œabbondanteโ€, tanto da offrirla senza misura a chi ne ha bisogno.

Siamo chiamati ad โ€œentrareโ€ nella morte e โ€œuscirneโ€ vittorioso, trascinando con noi questa generazione sino al Cielo.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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IV Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 10, 1-10
Dal Vangelo secondo Giovanni

1ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da unโ€™altra parte, รจ un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, รจ pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perchรฉ conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perchรฉ non conoscono la voce degli estraneiยป. 6Gesรน disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. 7Allora Gesรน disse loro di nuovo: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarร  salvato; entrerร  e uscirร  e troverร  pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perchรฉ abbiano la vita e lโ€™abbiano in abbondanza.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 07 โ€“ 13 Maggio 2017
  • Tempo di PasquaVII, Colore โ€“ Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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