«Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Così come l’amore è contagioso anche l’odio lo è…. così come l’attrazione di erode per salome diventa la cifra delle sue scelte!!!
Quando l’odio si aggancia al potere la violenza è alle porte; quando l’uomo è guidato dall’avidità le sue scelte sono mortifere… ma questo capita anche a noi quando ci assale la rabbia per qualcosa che riteniamo ci spetti (vorremmo che tutti sparissero..così…) o quando abbiamo paura di essere spodestati dai nostri ruoli così tenacemente conquistati (erodiade) e … davanti a tutto questo il silenzio della vittima è il luogo più assordante… e tutto ciò ancora succede davanti ai nostri occhi!!!
dai movimenti del cuore che vogliono vendetta passiamo ai moti del cuore che cercano comunione … perché non ci siano ancora … vittime silenziose e poteri assordanti!!!
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6, 14-29
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore
