Come afferma G. Ravasi nel suo ciclo โIl bello della Bibbiaโ, uscito anni fa su โFamiglia cristianaโ, la pericope odierna non solo รจ tra le piรน belle, ma รจ certo una pagina indimenticabile del vangelo, perchรฉ su di essa si รจ persino coniato un nuovo modo di dire comune, quello dello โscagliare la prima pietraโ.
Eโ accertato che, come dimostra unโamplissima documentazione, tale pagina dellโadultera non appartiene a Giovanni: troppo lontana รจ dal suo stile, lessico, modo di esprimersi; e soprattutto non รจ presente nei migliori e piรน antichi manoscritti del 4ยฐ vangelo; manca anche in Ambrogio, Agostino, Gerolamo e in genere nei Padri greci del 1ยฐ millennio.
Essa si avvicina di piรน ai sinottici (come si vede dalla menzione degli โscribiโ, un โunicumโ di Giovanni), in particolare a Luca e al suo vangelo della misericordia e della tenerezza di Cristo nei confronti dei peccatori e degli emarginati. Pertanto non desta meraviglia che un gruppo di codici collochi il brano dopo Luca 21,38.
Nella redazione finale del Nuovo Testamento, perรฒ, il testo si trova in Giovanni e lรฌ lo leggiamo e inquadriamo come Parola di Dio, con un suo preciso significato per la fede: anche queste scelte redazionali sono frutto dellโispirazione dello Spirito Santo!
Scribi e farisei non ricorrono a Gesรน con sinceritร di cuore, ma per โmetterlo alla provaโ; conoscendolo come amico di peccatori e pubblicani, e in genere propenso al perdono, vogliono vedere se perdonerร anche alla donna adultera, contravvenendo cosรฌ alla legge di Mosรจ, che per tale colpa prescriveva la lapidazione (cfr. Deut. 22,22-24). In tal modo si potrร fare contro il Nazareno una denuncia precisa e procedere di conseguenza. Essi dunque non cercano la veritร ; hanno giร condannato Gesรน a priori: cercano solo un appiglio giuridico, una copertura legale.
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Per tutta risposta il Maestro si mette a scrivere per terra, cioรจ non perde la calma, non si lascia agitare da una fretta inconsulta. Addirittura si comporta come se essi, i tentatori, non esistessero.
Anche sul significato di questo โscrivere col dito sulla polvereโ si sono versati fiumi di inchiostro (e di fantasia!). Si รจ portato il gesto a prova della capacitร di Gesรน di scrivere (sic!). Si รจ pensato che stesse vergando proprio la frase che poi avrebbe pronunciato. Si รจ spiegato il fatto con la ripresa di testi biblici, quali:
โNon presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di unโingiustiziaโ (Es.23,1)
โQuanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perchรฉ hanno abbandonato il Signore, fonte di acqua vivaโ (Ger.17,13)
Ma la spiegazione piรน plausibile รจ probabilmente quella suggerita dallโuso del verbo greco โkatagrร phoโ = โscrivo giรน, butto giรน qualcosaโ, nonchรฉ dallโesegesi di uno dei maggiori commentatori di Giovanni, Raymond Brown: โla possibilitร di gran lunga piรน semplice รจ che Gesรน stia solo tracciando linee per terra, per mostrare il suo disinteresse e disgusto per lo zelo di quegli accusatori malfidentiโ.
Alla reiterata insistenza degli avversari il rabbi di Galilea dร poi una risposta carica di saggezza salomonica: โChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiโ (v.7 b). Cioรจ: solo chi ha la coscienza pulita puรฒ scagliare per primo una pietra; e il vergognoso allontanamento degli astanti รจ di per sรฉ eloquente.
Cosรฌ la legge di Mosรจ non รจ infranta e lโautoritร giudaica non ha nulla da ridire. Nessuno รจ messo a morte, e lโautoritร romana puรฒ starsene tranquilla. Eluso il tranello, affiora il vero valore dellโatteggiamento di Gesรน, venuto a perdonare e a ridare fiducia: โVaโ e dโora in poi non peccare piรนโ (Giov.8,11)
E qui ritroviamo alcuni capisaldi della novitร del messaggio di Gesรน.
Anzitutto Egli opera una fondamentale distinzione, che sarebbe stata ripresa e divulgata da S.Agostino: quella tra peccato e peccatore, che invece per lโantica Legge erano un tuttโuno.
In secondo luogo supera unโerrata distinzione che ai tempi andava per la maggiore: quella tra โgiustiโ e โpeccatoriโ per antonomasia. Nel giudaismo dellโepoca questa distinzione segnava la stessa societร ebraica; รจ noto che certe categorie di lavoratori (i famosi โpubblicaniโ, ad esempio) erano di per sรฉ esclusi dalla misericordia divina.
Gesรน invece viene a dirci: purtroppo tutti gli uomini sono capaci di fare il male e di fatto lo compiono, sia pure a diversi livelli e con differenti gradi di gravitร . Ma, proprio perchรฉ il peccato รจ generalizzato, Gesรน รจ venuto per salvare tutti, proprio tutti, da questo nefasto influsso del Maligno.
Gesรน รจ venuto a donare il perdono di Dio. Che cosa significa il โperdono di Dioโ? non certo che il peccato venga cancellato bellamente, a buon mercato, lasciando intatta la natura โpeccatriceโ del soggetto. No, perchรฉ Gesรน vuole chiaramente che ognuno prenda coscienza del โsuoโ peccato e del suo โessere peccatoreโ. Lo si vede molto bene dalla pagina che stiamo esaminando: โQuelli, udito ciรฒ [chi di voi รจ senza peccatoโฆโฆ], se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anzianiโ (v.9)
A questo punto ecco โla buona notiziaโ (o โevangeloโ): โvaโ e dโora in poi non peccare piรนโ.
La grande novitร portata dal Nazareno รจ questa: la possibilitร di scrollarsi di dosso il marchio infamante del โpeccatoreโ per antonomasia, una denominazione addirittura โsocialeโ dei tempi (quanto belli gli episodi evangelici della chiamata del pubblicano Matteo, quello della peccatrice in casa di Simone il fariseo, lโincontro con Zaccheo, etc. !) e poi, in ogni epoca successiva e oggi, la possibilitร โ infinite volte โ di ricominciare da capo, di ricevere questo straordinario dono che รจ il โperdonoโ (= dono perfetto), perchรฉ sempre Dio si getta dietro le spalle tutti i nostri peccati, grandi o piccoli che siano (cfr. Is.38,17 e Sal.64/5,4).
Forse non ci rendiamo veramente conto di quale sia la grandezza e la potenza del perdono e puรฒ aiutarci a recuperarla la bella testimonianza di un coreano convertito dal buddhismo al cristianesimo: โUno dei motivi piรน forti che mi hanno spinto a convertirmi al cristianesimo รจ certamente il fatto che nella Chiesa cattolica il sacerdote perdona i peccati in nome di Dio. Per me questa รจ stata una scoperta sconvolgente. Nel buddhismo non esiste perdono: si fanno cerimonie purificatorie, si danno offerte e si recitano preghiere, ma nessuno perdona i peccati. Il fedele buddhista che ha un animo sensibile rimane tutta la vita con il peso dei propri peccati, lo ricorda, si tormenta, non รจ mai sereno. Quando ho saputo che la Chiesa cattolica perdona i peccati in nome di Dio, ho capito che questa fede faceva per meโ.