La prima domanda rivolta a Gesรน รจ: cosa devo fare per ereditare la vita eterna?; chissร , forse una domanda emersa tante volte anche nei nostri cuori. Che devo fare, qual รจ la giusta via perchรฉ possa vivere in pienezza e un giorno essere โin paradisoโ, cioรจ unito al Signore per sempre? Gesรน risponde con una contro domanda: cosa sta scritto nella legge? Della serie: non devi inventarti nulla. Una โmappa del tesoroโ cโรจ giร : la Parola di Dio. E che dice di fare? Di amare con tutto il cuore Dio e gli altri, ossia il nostro prossimo. Fa questo e vivrai, risponde lapidariamente Gesรน.
Cioรจ, questa รจ la via della vita: lโamore. Se ami, sei vivo, ora e per sempre; se non ami, รจ come se fossi morto, chino su di te, chiuso nel โsepolcro del tuo ioโ, separato dallโamore del Signore e incapace di vedere e dedicarti agli altri. Perchรฉ รจ questo il senso della vita: esistiamo per un atto di amore di Dio, e siamo chiamati e resi capaci di amare; e un giorno, come diceva San Giovanni della Croce: saremo giudicati sullโamore. Un amore di risposta a quellโinfinito amore che Gesรน ci ha mostrato con tutta la sua vita, che lโha portato a versare fino allโultima goccia di sangue per noi; e questo amore, al quale attingiamo special-mente nella preghiera e nei sacramenti, che ci interpella a donarci agli altri, a cominciare da chi ci sta vicino, esercitandolo a partire dai piรน piccoli gesti: sorridere, coltivare un clima gioioso e sereno, praticare piccoli gesti di premura, sopportare pazientemente senza non lasciarsi andare a parole pungenti, rinunciare a qualcosa di proprio o ai propri โcapricciโ per il bene degli altri!
Allora il dottore della legge, pone unโaltra domanda: e chi รจ il mio prossimo? Per gli ebrei erano i loro connazionali. Dunque, io chi sono chiamato ad aiutare? I miei parenti? I miei amici? I miei parrocchiani? I miei connazionali? Gesรน stimola la risposta nel suo interlocutore raccontandogli la famosa parabola del โbuon samaritanoโ, cioรจ di un uomo straniero, che manifesta tanta premura e caritร verso quel poveruomo incappato nei briganti, che i passanti precedenti avevano evitato, per motivi โreligiosi e civiliโ (accostarsi a un uomo โimpuroโ equivaleva a contaminarsi). Alla fine, Gesรน chiede: chi tra tutti si รจ fatto prossimo di quel poveretto? Giustamente quello rispose: chi ha avuto compassione di lui.
Ecco il punto: il nostro prossimo non รจ qualcuno in particolare, qualcuno racchiudibile in qualche categoria: parenti, amici, connazionali, persone โper beneโโฆ no, il nostro prossimo sono tutti, tutti coloro dei quali io mi faccio prossimo! Dunque, la domanda non piรน: chi รจ il mio prossimo, ma: tu, di chi ti fai prossimo? Il dottore della legge dice che il prossimo del ferito รจ stato colui in grado di provare compassione per lui. La compassione: quanto รจ bella e quanta ce ne serve! Avere viscere di compassione, cioรจ aver un cuore pieno di tenerezza che ci porta a soffrire con loro, a condividere i loro problemi, proprio come ha fatto e fa il Signore con noi, senza ripiegarci su di noi: che sia il problema a scuola del figlio o della figlia, il problema di salute dellโanziano, la delusione dellโamico, la solitudine del povero, lo sconforto del malatoโฆ
Che il Signore riempia i nostri cuori di tenera compassione, che ci porti ad amare, per essere persone vive, cristiani veri, testimoni dellโinfinita tenerezza di Dio, sapendo che รจ qui il cuore e il senso di tutta la vita: amare come Lui ha amato noi!
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Fonte: Missionari della Via
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XV Domenica del Tempo Ordinario โ Anno C
- Colore liturgico: verde
- Dt 30, 10-14; Sal 18; Col 1, 15-20; Lc 10, 25-37
Lc 10, 25-37
Dal Vangelo secondo Luca
[ads2]In quel tempo, un dottore della Legge si alzรฒ per mettere alla prova Gesรน e chiese: ยซMaestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?ยป. Gesรน gli disse: ยซChe cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?ยป. Costui rispose: ยซAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stessoยป. Gli disse: ยซHai risposto bene; faโ questo e vivraiยป.
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesรน: ยซE chi รจ mio prossimo?ยป. Gesรน riprese: ยซUn uomo scendeva da Gerusalemme a Gรจrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passรฒ oltre. Anche un levรฌta, giunto in quel luogo, vide e passรฒ oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciรฒ le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricรฒ sulla sua cavalcatura, lo portรฒ in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirรฒ fuori due denari e li diede allโalbergatore, dicendo: โAbbi cura di lui; ciรฒ che spenderai in piรน, te lo pagherรฒ al mio ritornoโ. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che รจ caduto nelle mani dei briganti?ยป. Quello rispose: ยซChi ha avuto compassione di luiยป. Gesรน gli disse: ยซVaโ e anche tu faโ cosรฌยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 10 โ 16 Luglio 2016
- Tempo Ordinario XV, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net