Commento al Vangelo del 6 maggio 2017 โ€“ don Antonello Iapicca

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RESTARE CON GESUโ€™ ANCHE QUANDO IL GIOCO SI FA DURO

Sabato della III settimana del Tempo di Pasqua

โ€œVolete andarvene anche voi?โ€. La domanda di Gesรน ci interroga oggi con tenerezza e fermezza. Gesรน conosceva il destino di solitudine che lo attendeva. Solo, nella passione e sulla Croce, solo, nel sepolcro. Ma proprio quellโ€™estrema solitudine lo ha costituito primogenito di una moltitudine immensa. Dalla sua solitudine รจ sorta la Chiesa, frutto primaticcio della sua risurrezione. Sรฌ, Gesรน รจ morto solo per risorgere insieme ad ogni uomo, percheโ€™ โ€œse il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto fruttoโ€ (Gv 12,24).

Eโ€™ la solitudine della Croce che genera la comunione; il dono totale di seโ€™ suppone lโ€™essere abbandonati, rifiutati, lasciati soli, poicheโ€™ esso avviene sempre quando le strategie umane segnano il passo, quando ogni relazione risulta compromessa. Ci si dona veramente solo quando lโ€™altro non ha piuโ€™ nulla da dare, quando tradisce, quando rifiuta. Lโ€™amore si rivela autentico e fecondo, gratuito, proprio quando non ha nulla da sperare dallโ€™altro, quando questi sembra perduto. Per questo Gesuโ€™ risorto dice alla Maddalena di andare ad annunciare ai suoi fratelli che Egli sarebbe salito al โ€œPadre suo e Padre loro, Dio suo e Dio loroโ€: il passaggio solitario nella morte aveva misteriosamente condotto nella comunione ormai senza limiti dei figli dello stesso Padre quanti lo avevano tradito e lasciato solo.

Come Giuseppe, proprio percheโ€™ venduto e abbandonato dai fratelli, ha potuto provvedere alla loro indigenza, stringendosi con essi in una comunione rinnovata, che sorge dal celeste sguardo di fede capace di superare i peccati. Per questo Gesรน andava incontro senza indugio al suo destino di solitudine. E scrutava i cuori dei suoi discepoli; non chiedeva loro di rimanere con Lui, sapeva che non lโ€™avrebbero fatto. Illuminava il loro cuore per liberarlo dalla menzogna e dallโ€™inganno. Li preparava per lo stesso suo destino. Seguire il Signore, infatti, eโ€™ partecipare della sua solitudine. Ogni apostolo eโ€™ chiamato ad offrire la propria vita con Lui, proprio quando il linguaggio della predicazione e della testimonianza si fa duro, impossibile da comprendere. La missione della Chiesa โ€“ come quello di un padre, di un amico, di un fidanzato o anche di un coniuge โ€“ eโ€™ quella di essere sacramento di salvezza, come unโ€™ostia offerta per ogni uomo.

La Chiesa eโ€™ il corpo di Cristo abbandonato e tradito, lasciato solo nella morte percheโ€™ il mondo riceva la vita. โ€œVolete andarvene anche voi?โ€, volete anche voi rifiutare la durezza salutare del linguaggio della Croce, lโ€™unico capace di distruggere la durezza del peccato? Le parole con le quali Gesuโ€™ ha annunciato la sua missione di Pane celeste, di unico e vero alimento che risuscita e daโ€™ la vita, sono parole dure, difficili da comprendere, percheโ€™ รจ duro il giogo del peccato che imprigiona la carne. I discepoli mormorano e non capiscono percheโ€™ la carne soggetta al peccato occulta lโ€™estrema serietaโ€™ e tragicitaโ€™ di unโ€™esistenza lontana da Dio. Eโ€™ necessario lo Spirito Santo che illumini e liberi la carne; sono necessarie โ€œle parole di Gesรน che infondono Spirito e Vitaโ€. Restare con Gesรน, seguirlo e dimorare con Lui significa dunque accogliere le sue parole che generano la fede, percheโ€™ si compiano nella propria vita: โ€œQuestโ€™inquietante provocazione ci risuona nel cuore e attende da ciascuno una risposta personale. Gesuโ€™ infatti non si accontenta di unโ€™appartenenza superficiale e formale, non gli eโ€™ sufficiente una prima ed entusiastica adesione; occorre, al contrario, prendere parte per tutta la vita โ€œal suo pensare e al suo volereโ€. SeguirLo riempie il cuore di gioia e daโ€™ senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltaโ€™ e rinunce perchรฉ molto spesso si deve andare controcorrenteโ€ (Benedetto XVI).

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Fede e conoscenza dunque, bastioni su cui la noia, le alienazioni, la disperazione si infrangono senza recar danno. Dove andare se davvero abbiamo incontrato Cristo? Per quali sentieri sciogliere la mente se una Parola ci ha donato la vita eterna? Il mondo sbuccia la vita come un carciofo, cerca, ricerca, e non trova nulla. Noi invece, per pura Grazia, abbiamo incontrato una Parola, quella che nessuno ha mai pronunciato, la Parola di Gesuโ€™. A volte puรฒ sembrar dura, spesso lo eโ€™ davvero, specie quando ci smaschera, e ci ritroviamo cosiโ€™ imprigionati dallโ€™orgoglio da non poter credere a un amore cosiโ€™ grande che si fa carne da mangiare.

Ma eโ€™ sempre una Parola di libertaโ€™, la misericordia che ci ha colto quando non meritavamo nulla, se non una condanna esemplare, forse oggi, forse ora. Un amore senza limiti capace di ricreare quanto in noi il peccato ha distrutto. Una Parola di vita eterna. Non un articolo di giornale, unโ€™opinione, un proclama; tanto meno una linea politica disegnata per essere smentita dallโ€™arroganza e dagli appetiti della carne. Una semplice Parola capace di incastrarsi nel nostro cuore e farne un prodigio, trasformandolo nel cuore di Cristo. Dove andare, cosa ancora cercare, quali speranza ancora inseguire, se davvero abbiamo ascoltato la sua Parola, se in essa abbiamo conosciuto Cristo, lโ€™unico che ci ama davvero? La vita eโ€™ molto meno complicata di quel che crediamo, percheโ€™ la vita si risolve in un incontro. La Chiesa eโ€™ qui, oggi e sino alla fine del mondo, per offrire a ogni uomo la possibilitaโ€™ di questo incontro. La nostra stessa vita ci eโ€™ donata per incontrare il Signore.

Accettando la solitudine in famiglia, al lavoro, nella scuola, la solitudine profonda che ci afferra quando il marito non ci comprende, quando il fidanzato vorrebbe quello che proprio non possiamo e non dobbiamo dare, quando un figlio si intestardisce e non ascolta piuโ€™; accettare la solitudine provocata dalla parola dura di un amore incorruttibile annunciata al prossimo, parola di veritaโ€™ rifiutata e calpestata: accettare ed entrare in questa solitudine per riscattare proprio chi ci rifiuta e ci abbandona, per riconsegnarlo al Padre. Non vi eโ€™ altra missione per noi, essere la carne e il sangue di Cristo per chiunque si affacci alla nostra vita: โ€œnoi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dioโ€, per questo abbiamo in noi la vita che non muore, e con essa possiamo scendere nella solitudine del sepolcro dove giace chi ci eโ€™ accanto, per risvegliarlo e riscattarlo, percheโ€™ possa riconoscere, con noi, in Dio suo Padre.

Dal Vangelo secondo Giovanni 6,60-69

Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: ยซQuesto linguaggio รจ duro; chi puรฒ intenderlo?ยป. Gesรน, conoscendo dentro di sรฉ che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: ยซQuesto vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dellโ€™uomo salire lร  dovโ€™era prima? Eโ€™ lo Spirito che dร  la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credonoยป. Gesรน infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuรฒ: ยซPer questo vi ho detto che nessuno puรฒ venire a me, se non gli รจ concesso dal Padre mioยป. Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano piรน con lui. Disse allora Gesรน ai Dodici: ยซForse anche voi volete andarvene?ยป. Gli rispose Simon Pietro: ยซSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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