I re magi tra storia, teologia e leggenda
Il celebre episodio della visita dei Magi a Gesรน, narrato solo da Matteo, rientra nellโambito dei cosiddetti โvangeli dellโinfanziaโ di Matteo e Luca, che costituiscono una rilettura teologica di fede dei primi episodi di vita del Messia, alla luce delle profezie anticotestamentarie. In essi il primo problema che si pone รจ il complesso rapporto storia-teologia, che esclude allo stesso modo sia una lettura dei fatti cronachistica, sia una โinvenzioneโ di essi sulla base delle profezie e senza riscontri nella realtร .
Occorre infatti ricordare che tutti i vangeli dellโinfanzia hanno unโindiscutibile base storica, anche se non vanno presi alla lettera, perchรฉ la โstoriaโ รจ stata in certo qual modo โrivestitaโ di aggiunte ed elaborazioni intese a raccordarla con gli antichi preannunci del Primo Testamento. Eโ quanto vedremo in questo commento, relativo allโaffascinante episodio dei Re Magi.
Il vocabolo greco โmagosโ (derivato dal persiano antico โmagu-moguโ) ha unโampia gamma di significati, con una duplice accezione, positiva e negativa: sacerdoti persiani, sapienti, astrologi nel primo caso; maghi, incantatori e ciarlatani (cfr. At.13,6.8) nel secondo. Nel testo di Matteo sembra giusto pensare a dei sapienti, esperti di astronomia, โorientaliโ, dunque babilonesi o arabi (dallโArabia infatti provenivano i loro doni), o piรน probabilmente persiani, visto che le pitture antiche li presentano vestiti alla maniera dei persiani.
Questโultima ipotesi รจ avallata anche da alcuni padri della chiesa come ad esempio Clemente di Alessandria, che vedeva i magi come adepti di Zoroastro, e da alcuni vangeli apocrifi. Siamo a conoscenza tra lโaltro di unโantica profezia in cui Zoroastro parla a suoi tre discepoli dicendo:ยซIntendo rivelarvi un prodigioso evento, che riguarda il re che deve venire al mondo. In veritร alla fine dei tempi, e alla dissoluzione finale, un figlio sarร concepito da una vergine con tutte le sue membra, senza che uomo le si sia avvicinato.
La sua nascita sarร segnalata dallโapparizione di un astro luminoso. Sarร simile ad un albero dai bei rami e carico di frutti, pure crescendo in un luogo arido. Ristabilirร il regno del bene e del male. Gli abitanti della terra si opporranno al suo sviluppo e tenteranno di sradicarlo, ma non vi riusciranno. Poi lo prenderanno e lo uccideranno sul legno: cielo e terra saranno in luttoยป. Secondo molti studiosi, tale profezia garantisce la storicitร del racconto di Matteo 2,1-12, dimostrando come la nascita di un Salvatore era un evento atteso non solo dal popolo ebraico.
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Inoltre R. Laurentin evidenzia diversi tratti storici contenuti nella pericope, come lโastuzia e la crudeltร di Erode oppure lโesistenza di astronomi viaggianti in Oriente.
Ancora: sul piano storico lโarrivo a Gerusalemme di dignitari pagani attratti dalla fede monoteistica del giudaismo o del cristianesimo trova riscontro nelle conversioni che si erano registrate nel passato (regina di Saba e regina di Adiabene) e nel presente.
SIGNIFICATO TEOLOGICO
Nella stesura del suo vangelo, Matteo non ha intenzioni storiche, ma evangelizzatrici; dunque รจ soprattutto il messaggio teologico che dobbiamo cercare nellโepisodio dei Magi.
Il primo evangelista vuole insegnare una veritร importante e precisamente che il Cristo non รจ venuto a salvare solo gli Ebrei, ma anche i popoli lontani, i pagani.
Agli Ebrei si rivela tramite la rivelazione profetica, ai gentili tramite lโastrologia che era molto coltivata tra quei popoli. Anche i pagani attendono il Salvatore e vi sono preparati, a loro modo, ad opera della natura.
Non a caso โlโorizzonte del racconto dei Magi รจ costruito sulla falsariga di un testo famoso del libro di Isaia (60,1-5), dove si descrive una processione dellโintera umanitร che giunge a Gerusalemmeโฆ..Per Matteo la luce รจ Gesรน, non piรน Gerusalemme, e i Magi sono lโavanguardia dei popoli pagani che camminano verso di lui. La venuta dei Magi, letta in questo contesto, assume una chiara dimensione universale, che va confrontata con la finale dellโintero vangelo: โAndate e fate discepole tutte le gentiโ (Mt.28,19). Due pagine missionarie che aprono e chiudono la storia di Gesรนโ (Maggioni, I personaggi della nativitร , Ancora, p.47
Inoltre Matteo, che scrive con molta probabilitร il suo Vangelo per una comunitร di giudeo-cristiani, sembra voler spalancare loro lo sguardo: il Messia รจ venuto ed รจ veramente il ยซdesiderato dalle gentiยป.
Ma, con grande meraviglia, egli deve appurare che tra i primi ad accogliere il Messia non ci fu il potente partito ebraico dei sadducei, nรจ il sommo sacerdote, nรฉ i membri del sinedrio (cfr.2,3), ma proprio degli stranieri, pagani e incirconcisi.
Il rifiuto di riconoscere Gesรน quale Messia da parte della nazione giudaica si vede giร al momento della nascita, e culminerร piรน tardi sul Calvario. Matteo chiarisce subito, giร nelle prime righe del suo scritto, che lโaccoglienza che il popolo dโIsraele ha riservato al suo Salvatore, non รจ stata per nulla trionfale, anziโฆ Questa indifferenza e disprezzo di molti ebrei nei confronti di Gesรน andrร via via crescendo nel corso del suo vangelo: si vedano Matteo 8,12 (ยซI figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lร ci sarร pianto e stridor di dentiยป), Matteo 21,33-44 (la parabola dei vignaioli omicidi), e Matteo 27,22 (dove tutto il popolo urla: ยซsia crocifisso!ยป).
UN MESSAGGIO PER LโOGGI
Sulla scorta del biblista M. Orsatti, in โNatale: la bella notiziaโ, Ancora, pp.49 e ss., possiamo cosรฌ delineare il messaggio per lโuomo dโoggi che emerge da questa bella pagina matteana.
โCristo รจ il dono divino allโumanitร . Lo si potrร incontrare solo allโincrocio di due forze concomitanti, lโiniziativa umana e la risposta dellโuomo. I Magi offrono uno spaccato della collaborazione umano-divina percorrendo le tappe di ogni uomo, dalla legge naturale alla Scrittura, fino allโincontro con Cristo, riconosciuto e adorato. Prima di rivelarsi nel suo Figlio, Dio si manifesta attraverso la mediazione della legge naturale e della Scrittura. Cosรฌ, ecco anzitutto la stella, che, al pari di tutto il creato, รจ un messaggio di Dio allโuomo. I Magi si mettono in cammino sollecitati dalla stella, che rappresenta lโordine naturale, il piรน semplice grado di comunicazione divina.
Ma con la sola natura lโuomo non arriva a Cristo, proprio come i Magi non pervengono al bambino. Occorre una mediazione importante e divina, la Scrittura (โLampada per i miei passi รจ la tua parolaโ โ Sal.118/9,105), che tuttavia rimane uno scrigno sigillato, se non trova lโinterprete autorevoleโฆโฆGli scribi giudei rendono ai Magi il prezioso e insostituibile servizio della esatta lettura della Scrittura. Questa appiana la strada che conduce a Cristo.โ
Inoltre:
โGli uomini di cui parla Matteo non erano soltanto astronomi. Erano โsapientiโ; rappresentavano la dinamica dellโandare al di lร di sรฉ, intrinseca alle religioni โ una dinamica che รจ ricerca della veritร , ricerca del vero Dio e quindi anche โfilosofiaโ nel senso originario della parola. Cosรฌ la sapienza risana anche il messaggio della โscienzaโ: la razionalitร di questo messaggio non si fermava al solo sapere, ma cercava la comprensione del tutto, portando cosรฌ la ragione alle sue possibilitร piรน elevateโฆโฆโฆโฆI sapienti dellโOriente sono un inizio, rappresentano lโincamminarsi dellโumanitร verso Cristo, inaugurano una processione che percorre lโintera storia. Non rappresentano soltanto le persone che hanno trovato la via fino a Cristo. Rappresentano lโattesa interiore dello spirito umano, il movimento delle religioni e della ragione umana incontro a Cristo.โ (J. Ratzinger, Lโinfanzia di Gesรน, Rizzoli 2012 pp.111-3)
TRADIZIONI E LEGGENDE
Come mai noi parliamo sempre di tre Re Magi, che invece Matteo cita solo come โmagiโ? Qui occorre riferirsi a tradizioni e leggende.
La tradizione popolare li considerรฒ dei re, probabilmente per influsso del Salmo 72: ยซ I re di Tarsis e delle isole offriranno tributi, i re di Saba e di Meroe gli presenteranno doniยป (Sal 72, 10).
Quanto al loro numero, รจ stato variabile nel corso dei secoli (da 2 a 12!). Oltre ad Origene (183-254 d. Cr.), รจ nel Vยฐ secolo che il โVangelo armeno dellโinfanziaโ li limita a tre, basandosi certamente sui tre doni: oro, incenso e mirra. Nel medesimo apocrifo i tre magi ricevono un nome: Melkon (o Melchiorre), re dei Persiani; Gasparre, re degli Indiani e Balthasar (Baldassarre), re degli Arabi, e la successiva fantasia popolare avrebbe attribuito loro una notevole longevitร : rispettivamente 116 anni, 109 e 112. Secondo Agostino sarebbero pervenuti dalle tre parti del mondo allora noto: Africa, Europa e Asia; la posteriore fantasia popolare rappresenterebbe in loro le tre razze umane conosciute sin dallโantichitร : la bianca, la gialla e la negra, che rendono omaggio al cristianesimo.
Infine la tradizione cristiana ha altresรฌ colto il valore rivelativo dei doni. Per dirlo con S. Piero Crisologo, i Magi โcon lโincenso riconoscono che Gesรน รจ Dio, con lโoro lo accettano come re, con la mirra esprimono la loro fede in colui che doveva morire.โ Sono cosรฌ richiamate in modo essenziale le veritร di Gesรน: la sua divinitร , la sua predicazione del Regno, la sua redenzione salvifica.
Ileana Mortari – Sito Web
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Epifania
- Colore liturgico: bianco
- Is 60, 1-6; Sal 71; Ef 3, 2-3. 5-6; Mt 2, 1-12
Mt 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
Nato Gesรน a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: ยซDov’รจ colui che รจ nato, il re dei Giudei?
Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป. All’udire questo, il re Erode restรฒ turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo.
Gli risposero: ยซA Betlemme di Giudea, perchรฉ cosรฌ รจ scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle cittร principali di Giuda: da te infatti uscirร un capo che sarร il pastore del mio popolo, Israele”ยป.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviรฒ a Betlemme dicendo: ยซAndate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perchรฉ anch’io venga ad adorarloยป.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finchรฉ giunse e si fermรฒ sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.
Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 01 – 07 Gennaio 2017
- Tempo di Natale I, Colore bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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