โSignore, Tu sai tutto!โ
Nel cap.21 di Giovanni, epilogo del 4ยฐ vangelo, troviamo lโultima manifestazione di Gesรน risorto ai suoi discepoli e lโโinvestituraโ di Pietro, cui viene affidata la comunitร dei credenti.
Le due scene evocano immediatamente molti altri passi delle narrazioni evangeliche: il mare di Tiberiade (o lago di Galilea) รจ il luogo in cui era avvenuta la chiamata dei primi discepoli; lโinvito di Gesรน โvenite a mangiareโ รจ un trasparente riflesso della moltiplicazione dei pani e dei pesci e dellโUltima Cena; il dialogo con Pietro ricorda lโepisodio del suo triplice rinnegamento.
Tutto ha chiaramente il sapore di un โnuovo inizioโ, che avviene inaspettatamente, quando i seguaci del Nazareno, afflitti e desolati per la perdita dello straordinario Maestro, se ne tornano delusi alle loro case e al lavoro quotidiano e riprendono a pescare.
Anche lโambientazione dellโepisodio, cosรฌ indeterminato nel tempo e narrato con pochi essenziali tratti, fortemente simbolici, invita a leggere la pagina come esemplare per il credente di ogni tempo.
Gesรน, ora e per sempre riconosciuto come il Signore, realizza le parole pronunciate nel suo discorso dโaddio (Giov. capp.15-17): โvi vedrรฒ di nuovo e il vostro cuore si rallegrerร โฆ..โ; โio ho scelto voi e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate fruttoโ e soprattutto: โsenza di me non potete far nullaโ.
Eโ questo che emerge particolarmente da tutto il contesto: Gesรน รจ vivo e presente in mezzo ai suoi, rende possibile quello che รจ umanamente impossibile e il suo dono รจ sempre sovrabbondante. Il frutto della pesca miracolosa รจ costituito da ben 153 pesci, una annotazione precisa dellโevangelista, che puรฒ essere spiegata sia come realistica attestazione da parte di testimoni oculari, sia come simbolo di pienezza, universalitร e appunto sovrabbondanza, la stessa giร notata da Giovanni per il vino delle nozze di Cana, il pane moltiplicato, di cui erano avanzati dodici canestri, lo Spirito che Dio dona senza misura.
Ma lโazione prodigiosa di Gesรน si manifesta in modo ancora piรน straordinario in un altro โmiracoloโ. Egli annienta con la forza del Suo amore quello che Pietro non avrebbe mai perdonato a se stesso: il triplice rinnegamento del suo Maestro, e proprio poche ore dopo che aveva affermato di voler dare la vita per Lui! (cfr. Giov. 13,37). Possiamo facilmente immaginare lo stato dโanimo del pescatore di Betsaida, quando Gesรน, per tre volte, gli pone la stessa domanda: con che coraggio potrร rispondergli dopo quanto รจ successo? Perciรฒ le sue parole sottolineano di piรน lโaffidamento al Signore (โTu sai tutto; Tu sai che ti amoโ) che a se stesso.
Del resto proprio lโamare incondizionatamente Gesรน รจ lโunica condizione che Egli pone per affidargli lโincarico di โpascere le pecoreโ, cioรจ, fuor di metafora, provvedere alla comunitร dei credenti, assumendo quel ruolo di Buon Pastore, che conosciamo dal cap.10 dello stesso vangelo di Giovanni.
Per la veritร lโunico Pastore รจ Gesรน (โpasci le mie pecorelleโ), anzi Dio stesso: โIl Padre mio me le ha dateโ (Giov.10,29). La presenza del Padre si fa visibile nellโazione pastorale del Figlio che, come sappiamo sempre dal cap.10, consiste nel condurre ai pascoli, custodire e difendere il gregge, fino a donare per esso la sua stessa vita.
A Pietro viene ora chiesta la stessa cosa: essere lโespressione visibile del Cristo invisibilmente presente tra i suoi.
E vale per lui tutto quello che รจ stato detto del Buon Pastore, anche il dare la vita, profetizzato nelle parole โquando sarai vecchio, tenderai le tue mani e un altro ti cingerร la veste e ti porterร dove tu non vuoiโ, che simbolicamente alludono allโarresto e alla morte in croce che effettivamente Pietro avrebbe subito.
Dunque dare la sua vita per Gesรน sarร davvero possibile a Pietro, non perรฒ per la sua presuntuosa e sconsiderata supponenza (1), che gli aveva fatto sortire un esito tanto fallimentare (2), ma perchรฉ lโamore di Cristo lo ha trasformato, e il dono dello Spirito gli ha conferito quel coraggio e quella forza che gli erano venute meno.
E, come ci ricorda la prima lettura (tratta dagli Atti degli Apostoli), ritroviamo la realizzazione di unโaltra parola del discorso dโaddio di Gesรน: โUn servo non รจ piรน grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voiโฆ..โ (Giov.15,20); โQuando verrร su di voi lo Spirito di veritร โฆ..mi renderete testimonianza.โ (Giov.15,26-27)
NOTE
(1) cfr. Giovanni 13,36-38:โSimon Pietro gli dice:โSignore, dove vai?โ Gli rispose Gesรน: โDove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai piรน tardiโ. Pietro disse:โSignore, perchรฉ non posso seguirti ora? Darรฒ la mia vita per te!โ Rispose Gesรน: โDarai la tua vita per me? In veritร , in veritร ti dico: non canterร il gallo, prima che tu non mโabbia rinnegato tre volteโ.
(2) Cfr. Giovanni 18, 17. 25-27: โLa giovane portinaia disse a Pietro: Forse anche tu sei dei discepoli di questโuomo?โ. Egli rispose: โNon lo sonoโ.