Commento al Vangelo del 5 Maggio 2019 – Ileana Mortari (Teologa)

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โ€œSignore, Tu sai tutto!โ€

Nel cap.21 di Giovanni, epilogo del 4ยฐ vangelo, troviamo lโ€™ultima manifestazione di Gesรน risorto ai suoi discepoli e lโ€™โ€investituraโ€ di Pietro, cui viene affidata la comunitร  dei credenti.

Le due scene evocano immediatamente molti altri passi delle narrazioni evangeliche: il mare di Tiberiade (o lago di Galilea) รจ il luogo in cui era avvenuta la chiamata dei primi discepoli; lโ€™invito di Gesรน โ€œvenite a mangiareโ€ รจ un trasparente riflesso della moltiplicazione dei pani e dei pesci e dellโ€™Ultima Cena; il dialogo con Pietro ricorda lโ€™episodio del suo triplice rinnegamento.

Tutto ha chiaramente il sapore di un โ€œnuovo inizioโ€, che avviene inaspettatamente, quando i seguaci del Nazareno, afflitti e desolati per la perdita dello straordinario Maestro, se ne tornano delusi alle loro case e al lavoro quotidiano e riprendono a pescare.

Anche lโ€™ambientazione dellโ€™episodio, cosรฌ indeterminato nel tempo e narrato con pochi essenziali tratti, fortemente simbolici, invita a leggere la pagina come esemplare per il credente di ogni tempo.

Gesรน, ora e per sempre riconosciuto come il Signore, realizza le parole pronunciate nel suo discorso dโ€™addio (Giov. capp.15-17): โ€vi vedrรฒ di nuovo e il vostro cuore si rallegrerร โ€ฆ..โ€; โ€œio ho scelto voi e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate fruttoโ€ e soprattutto: โ€œsenza di me non potete far nullaโ€.

Eโ€™ questo che emerge particolarmente da tutto il contesto: Gesรน รจ vivo e presente in mezzo ai suoi, rende possibile quello che รจ umanamente impossibile e il suo dono รจ sempre sovrabbondante. Il frutto della pesca miracolosa รจ costituito da ben 153 pesci, una annotazione precisa dellโ€™evangelista, che puรฒ essere spiegata sia come realistica attestazione da parte di testimoni oculari, sia come simbolo di pienezza, universalitร  e appunto sovrabbondanza, la stessa giร  notata da Giovanni per il vino delle nozze di Cana, il pane moltiplicato, di cui erano avanzati dodici canestri, lo Spirito che Dio dona senza misura.

Ma lโ€™azione prodigiosa di Gesรน si manifesta in modo ancora piรน straordinario in un altro โ€œmiracoloโ€. Egli annienta con la forza del Suo amore quello che Pietro non avrebbe mai perdonato a se stesso: il triplice rinnegamento del suo Maestro, e proprio poche ore dopo che aveva affermato di voler dare la vita per Lui! (cfr. Giov. 13,37). Possiamo facilmente immaginare lo stato dโ€™animo del pescatore di Betsaida, quando Gesรน, per tre volte, gli pone la stessa domanda: con che coraggio potrร  rispondergli dopo quanto รจ successo? Perciรฒ le sue parole sottolineano di piรน lโ€™affidamento al Signore (โ€œTu sai tutto; Tu sai che ti amoโ€) che a se stesso.

Del resto proprio lโ€™amare incondizionatamente Gesรน รจ lโ€™unica condizione che Egli pone per affidargli lโ€™incarico di โ€œpascere le pecoreโ€, cioรจ, fuor di metafora, provvedere alla comunitร  dei credenti, assumendo quel ruolo di Buon Pastore, che conosciamo dal cap.10 dello stesso vangelo di Giovanni.

Per la veritร  lโ€™unico Pastore รจ Gesรน (โ€œpasci le mie pecorelleโ€), anzi Dio stesso: โ€œIl Padre mio me le ha dateโ€ (Giov.10,29). La presenza del Padre si fa visibile nellโ€™azione pastorale del Figlio che, come sappiamo sempre dal cap.10, consiste nel condurre ai pascoli, custodire e difendere il gregge, fino a donare per esso la sua stessa vita.

A Pietro viene ora chiesta la stessa cosa: essere lโ€™espressione visibile del Cristo invisibilmente presente tra i suoi.

E vale per lui tutto quello che รจ stato detto del Buon Pastore, anche il dare la vita, profetizzato nelle parole โ€œquando sarai vecchio, tenderai le tue mani e un altro ti cingerร  la veste e ti porterร  dove tu non vuoiโ€, che simbolicamente alludono allโ€™arresto e alla morte in croce che effettivamente Pietro avrebbe subito.

Dunque dare la sua vita per Gesรน sarร  davvero possibile a Pietro, non perรฒ per la sua presuntuosa e sconsiderata supponenza (1), che gli aveva fatto sortire un esito tanto fallimentare (2), ma perchรฉ lโ€™amore di Cristo lo ha trasformato, e il dono dello Spirito gli ha conferito quel coraggio e quella forza che gli erano venute meno.

E, come ci ricorda la prima lettura (tratta dagli Atti degli Apostoli), ritroviamo la realizzazione di unโ€™altra parola del discorso dโ€™addio di Gesรน: โ€œUn servo non รจ piรน grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voiโ€ฆ..โ€ (Giov.15,20); โ€œQuando verrร  su di voi lo Spirito di veritร  โ€ฆ..mi renderete testimonianza.โ€ (Giov.15,26-27)

NOTE

(1) cfr. Giovanni 13,36-38:โ€Simon Pietro gli dice:โ€Signore, dove vai?โ€ Gli rispose Gesรน: โ€œDove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai piรน tardiโ€. Pietro disse:โ€Signore, perchรฉ non posso seguirti ora? Darรฒ la mia vita per te!โ€ Rispose Gesรน: โ€Darai la tua vita per me? In veritร , in veritร  ti dico: non canterร  il gallo, prima che tu non mโ€™abbia rinnegato tre volteโ€.

(2) Cfr. Giovanni 18, 17. 25-27: โ€œLa giovane portinaia disse a Pietro: Forse anche tu sei dei discepoli di questโ€™uomo?โ€. Egli rispose: โ€œNon lo sonoโ€.

Fonte