Commento al Vangelo del 5 maggio 2018 – Paolo Curtaz

Solo lo Spirito ci può aiutare a capire quello che succede. Solo lui ci aiuta in questo momento così faticoso per le comunità cristiane perseguitate.

Quando parliamo di martiri, normalmente, pensiamo ai primi cristiani che devono fuggire dall’editto dell’imperatore romano, ai terribili giochi pubblici che vedevano i discepoli sbranati dalle belve, alle torture inflitte a molti… Dobbiamo aggiornare il nostro triste immaginario: è il secolo in cui viviamo il più violento nei confronti dei cristiani!

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In molti paesi, dall’Asia all’Africa, i cristiani sono oggetto di persecuzione e di morte. E molti dei persecutori, come profetizzato dal Signore, pensano di agire per conto di Dio: dagli islamici radicali, i quali, evidentemente, non conoscono il Corano, agli induisti…

La fede e il fanatismo, purtroppo, rischiano di creare torbide alleanze. Anche alla Chiesa è successo, in passato, e dobbiamo vigilare per restare fedeli al Vangelo.

Preghiamo per i nostri fratelli perseguitati e portiamo pazienza se, a scuola, in casa, in ufficio, riceviamo qualche battuta caustica per la nostra appartenenza a Cristo…

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

Gv 15, 18-21
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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