Commento al Vangelo del 5 Aprile 2020 – p. Ermes Ronchi

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La Croce รจ l’innesto del cielo nella terra

Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 5 aprile 2020.

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Entriamo in un tempo che ci fa pensosi. ยซTutti gli uomini vanno a Dio nella loro sofferenza, piangono per aiuto, chiedono felicitร  e pane, salvezza dalla malattia, dalla morte. Cosรฌ fanno tutti, tutti, cristiani e pagani… Uomini vanno a Dio nella sua sofferenza, lo trovano povero, oltraggiato, senza tetto nรฉ pane, consunto… I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenzaยป (D. Bonhoeffer).
Quella sofferenza che allora bruciรฒ nella passione di Gesรน e oggi brucia nelle croci innumerevoli dove Cristo รจ ancora crocifisso nei suoi fratelli. Questa รจ la settimana della suprema vicinanza, vi entriamo come cercatori d’oro. Anche isolati nelle loro case, i cristiani stanno vicino, sono in empatia vicini alla sofferenza di quanti chiedono vita, salute, pane, conforto; vicini come rabdomanti di dolore e di amore. E dove respirano meglio รจ la croce. Guardo il Calvario, e vedo un uomo nudo, inchiodato e morente. Un uomo con le braccia spalancate in un abbraccio che non rinnegherร  mai.

Un uomo che non chiede niente per sรฉ, non grida da lรฌ in cima: ricordatemi, cercate di capire, difendetemi… Si dimentica, e si preoccupa di chi gli muore a fianco: oggi, con me, sarai nel paradiso. Fondamento della fede cristiana รจ la cosa piรน bella del mondo: un atto di amore totale. La suprema bellezza della storia รจ quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio di Dio si lascia inchiodare, povero e nudo come un verme nel vento, per morire d’amore. La croce รจ l’innesto del cielo dentro la terra, il punto dove un amore eterno penetra nel tempo come una goccia di fuoco, e divampa.[…]

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Settimana santa, settimana suprema della storia e della fede.
Eโ€™ in questi giorni densi e sospesi che รจ nato il cristianesimo, scandalo e follia a causa della croce. Qui si concentra, e da qui si propaga tutta la fede dei cristiani.
Dalle Palme a Pasqua, un tempo piรน profondo, di respiro per l’anima, che cambia ritmo, scandisce i giorni, le ore, i gesti. In questo nostro strano tempo di giorni chiusi e solitari, la liturgia rallenta e, per la prima volta nella storia della Chiesa, si fa assente ai nostri occhi. Ma ugualmente ci accompagna con calma, quasi ora per ora, negli ultimi giorni di Gesรน: dall’entrata in Gerusalemme, al tradimento di Pietro, fino alla corsa di Maria nel mattino di Pasqua, quando anche la pietra del sepolcro si veste di angeli e di luce, e tutta la paura vola via.

Sono i giorni supremi, giorni dove trovare il senso del nostro destino.
Il racconto della Passione mi sconvolge per la sua bellezza: un Dio che mi ha lavato i piedi e non gli รจ bastato, che ha dato il suo corpo da mangiare e non gli รจ bastato. Lโ€™ho visto piangere per me, lo vedo pendere nudo e disonorato e devo distogliere lo sguardo.
โ€œSalvati! Scendi dalla croce, allora crederemoโ€. Qualsiasi uomo, qualsiasi re, potendolo, lo farebbe. Gesรน, no.

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Solo un Dio speciale, non scende dal legno; solo Lui, il Dio di Gesรน, che รจ differente: รจ quello che entra nella tragedia, nella morte umana perchรฉ lร  รจ risucchiato ogni suo figlio.
Perchรฉ Cristo รจ morto in croce? Non รจ stato Dio il mandante di quell’omicidio. Placare la giustizia col sangue? Non รจ da Dio. Quante volte ha gridato nei profeti: โ€œIo non bevo il sangue degli agnelli, io non mangio la carne dei tori, amore io voglio e non sacrificioโ€.
Sale sulla croce per essere con me, e perchรฉ io possa essere con lui. L’amore conosce molti doveri, ma il primo รจ di essere con l’amato, unito, stretto, incollato a lui, per poi trascinarlo fuori con sรฉ nel mattino di Pasqua, lasciando le bende intrise di stupore.
Qualsiasi altro gesto sarebbe stato una falsa idea di Dio. Solo la croce toglie ogni dubbio. La croce รจ l’abisso dove Dio diviene l’amante. Dove un amore eterno penetra nel tempo come una goccia di fuoco e divampa.

La giustizia di Dio non รจ dare a ciascuno il suo, ma dare a ciascuno se stesso, la sua vita. Allora Incarnazione e Passione si abbracciano. Gesรน entra nella morte come รจ entrato nella carne, per amore, per essere con noi e come noi. E la attraversa, raccogliendoci dalle lontananze piรน perdute, e a Pasqua ci prende dentro il vortice del suo risorgere, ci trascina in alto con sรฉ.
La nostra fede poggia sulla cosa piรน bella del mondo: un atto d’amore.
Bello รจ chi ama, bellissimo chi ama fino all’estremo.
Incantati, poggiamo saldi su di un atto d’amore perfetto.

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