La navigazione dell’amore
I due comandamenti scorrono dalle pagine del Vangelo con semplicità e totalità, come acqua dalla sorgente: amare Dio, amare il prossimo.
Ma è possibile amare Dio senza perdersi in un vago infinito? È amabile Dio? Quale Dio? Dio potente, creatore, infinito… lontano? Nel percorso della storia ci imbattiamo nel volto umano di Dio: un uomo viene riconosciuto come Dio.
Un uomo seguito, amato, contestato, rifiutato: Gesù di Nazaret, crocifisso, morto e risorto. Gesù, uomo e Dio, svela l’immagine compiuta di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Questo è il Dio da riconoscere e da amare, profondamente amabile e intensamente amato da tanti uomini sulla terra.
Il Dio rivelato e mostrato in Cristo si fa riconoscere nel volto dei fratelli. Il secondo comandamento: «Amerai il tuo prossimo come te stesso» è il riflesso del primo, e lo porta a compimento.
L’incarnazione del Figlio di Dio svela Dio e dona dignità all’uomo, ad ogni uomo, che impariamo a scoprire e ad amare come prossimo. I due comandamenti sono due strade intrecciate, due torrenti di un unico fiume. L’amore si apre a una grande navigazione.