Commento al Vangelo del 4 gennaio 2018 – don Mauro Leonardi

L’amore ha la stessa natura della fede: si accende immediatamente, a prima vista. Poi vuole conoscere tutto dell’amato. L’agnello di Dio che viene indicato ad Andrea e a Filippo è un maestro, una casa dove abitare, è un uomo con cui stare, è un tesoro da condividere, un Messia da trovare e a cui condurre i fratelli

Poesia

Questo vangelo è pieno di sguardi.
Giovanni fissa lo sguardo su Gesù.
Gesù vede che lo seguono e si gira.
Gesù gli dice di venire e vedere.
Gesù fissa lo sguardo su Pietro.
La chiesa nasce non da una catechesi di parole.
Non da un programma di vita.
Ma dagli sguardi di persone che si attendono, si cercano, si trovano, si chiamano.
La chiesa nasce dalla contemplazione di Gesù e di Gesù che si gira a contemplarci, a chiamarci.
È un incontro, un appuntamento con tanto di orario preciso.

Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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