V Per annum: Guarรฌ molti
Davanti a YHWH, Dio della vita, al Padre fonte di ogni bene, la Chiesa oggi presenta la schiera innumerevole dei suoi membri dolenti per la malattia e le ferite della storia. Sono il suo tesoro piรน prezioso, perchรฉ sa che il suo Signore volge su di essi il suo sguardo privilegiato di amore e di compassione.
La Chiesa domanda a lui per tutti loro e per tutta lโumanitร la salvezza e, se รจ sua volontร a maggior sua gloria e a vantaggio del Regno, anche il sollievo fisico e psichico, non esclusa la guarigione completa.
Gesรน risorto accoglie tutti nella novitร della sua carne pasquale, irradiata dallo Spirito. ยซIl primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma lโultimo Adamo, divenne spirito datore di vita/zลiopoiounยป (1Cor 15,45, cf. Gen 2,7).
Nel dies dominicus la Chiesa invoca per lโumanitร colpita dalla fragilitร e dal male lโaiuto potente di Gesรน risorto, speranza e vita di ogni uomo che vive sotto il sole.
Militare e giornaliero
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Dolente la lunga protesta di Giobbe nei confronti di YHWH. Nel primo dei tre interventi dellโโamicoโ Elifaz (Gb 4,1โ5,27), nellโambito del primo ciclo di discorsi (Gb 4โ14), a Giobbe viene illustrata la sorte dei malvagi, secondo la rigida legge della retribuzione venerata dalla tradizione classica di Israele (ยซRicordalo: quale innocente รจ mai perito e quando mai uomini retti furono distrutti?ยป, 4,7) ma disumana nella sua applicazione meccanicistica (oltrechรฉ scorretta teologicamente, col senno di poiโฆ).
Gb risponde ad Elifaz di Teman lamentandosi con Dio. In una prima protesta/lamento verso Dio (6,1-13) Giobbe esprime tutta la sua nausea della vita; nella seconda (6,14-30) egli dibatte sulla freddezza mostrata dagli โamiciโ nei suoi confronti; nella terza (7,1-11) egli denuncia a YHWH la sua vita come quella di uno schiavo; nella quarta (7,12-12) grida a YHWH, domandandogli per quale motivo lโabbia preso a bersaglio puntandogli addosso uno sguardo fisso indagatore e asfissiante.
Schiavo indifeso
Il dolore di Giobbe non lo lascia riposare neanche di notte e gli popola la mente di sogni mostruosi e di incubi ricorrenti. Nella prima strofa della sua risposta (7,1-4) ad Elifaz, Giobbe si sente un uomo oppresso dal peso del โservizio militare/แนฃฤbฤโโ โ definizione attuale dellโesercito israeliano e del servizio militare ad esso commesso โ, duro lavoro reso obbligatorio da Salomone (1Re 9,19 e 10,26). In esso si attende con ansia il cambio di turno di sentinella (Gb 14,14).
A volte Giobbe si sente invece un โsalariato a giornata /ลกฤkรฎrโ, un giornaliero, un lavoratore pagato a cottimo. Al livello piรน basso del proletariato, egli era sospeso ยซalle varianti del mercato delle braccia e alle speculazioni degli intermediariยป (G. Ravasi), tanto da dover essere protetto da leggi apposite del Deuteronomio che gli garantissero la consegna della paga la sera stessa della lunga giornata di lavoro (cf. Dt 24,14-15).
Al di sotto del salariato giornaliero, nella scala sociale cโera lo schiavo/โebed, ยซun uomo privato della sua libertร , almeno per un certo tempo, acquistato e venduto, possesso di un padrone che lo usa a piacimentoยป (R. de Vaux). Anche lui godeva di qualche legge umanitaria, rispetto a Roma, dove lo schiavo era considerato un instrumentum genus vocale, ยซuna specie di attrezzo dotato di parolaยป (Varrone).
Lavorare dodici ore sotto il sole implacabile del Medio Oriente รจ un supplizio che ben conoscono anche i lavoratori in nero, migranti per disperazione, sfruttati nei campi di pomodori dai โcaporaliโ che li prelevano alle tre o alle quattro di notte, pagandoli โฌ 2,50 allโora e trattenendo loro le spese per il trasporto. Il giornaliero sospira un momento di riposo allโombra che, con il caldo secco, si gusta appieno ed รจ veramente una manna che fa rifiatare. Cosรฌ pian piano verrร sera, il momento della paga, e poi si potrร tornare a casaโฆ
Come la spola
Ma a Giobbe sono toccati mesi senza paga, mesi di โvacuitร /illusione/ลกฤweโโ e notti di โfatica/dolore/pena/afflizione/โฤmฤlโ. Nella notte non cโรจ riposo, ma un agitarsi smanioso nellโattesa del primo filo di luce. ยซLa mattina spero di non arrivare alla sera, e la sera spero di non rivedere il mattinoยป (s. Teresa del Bambino Gesรน, Gli scritti, cit. da G. Ravasi).
Fra Luis de Leรณn โ agostiniano, uno dei piรน grandi scrittori e poeti spagnoli (Belmonte [Cuenca] 1527 โ Madrigal de las Altas Torres 23/8/1591) โ lo applica al combattimento della vita e alla sua conclusione desiderati: ยซCosรฌ deve capire colui che nasce, che nasce assoldato per la pena e il pericoloโฆ Poichรฉ in tutte le ore della vita cโรจ pena: nella fanciullezza da ignoranza e debolezza, nella giovinezza da passioni e ardori, nellโetร adulta dalle pretese e dalle competizioni, e nella vecchiaia pene causate da essa stessa, e in tutte le ore lโinfermitร aggredisce, la morte regna ed รจ poderoso il disastroโฆยป (cit. da L. Alonso Schรถkel).
Nella seconda strofa (vv. 5-8) della sua risposta allโโamicoโ Elifaz (ma in fondo Giobbe si rivolge in lamento contro YHWH), Giobbe applica a sรฉ quello che lโAmico aveva detto dellโempio ma, nello stesso tempo, fa emergere un filo ininterrotto che segna tutta la parte in prosa del libro: la ferrea legge religiosa del retribuzione fa a pugni con lโesperienza vitale concreta delle persone, almeno quella di Giobbe.
Anche se ci fosse stata qualche colpa nella sua vita โ accusa che in genere Giobbe rigetta ma che, a volte, ammette โ bisogna riconoscere che la punizione ricevuta รจ oltremodo sproporzionata e ingiusta da parte di YHWH. La vita di Giobbe รจ totalmente avvolta dallโansia psicologica e dalla tensione interiore, ma anche il fisico รจ ormai ridotto a brandelli. Le giornate scivolano via tra le mani piรน veloci e leggere della spola nel telaio (cf. Pr 31). Hanno un ยซandirivieni altero e inquietoโฆ aggiungendo ciascuna volta una linea di tela alla vita, senza speranza di finire il disegno, poichรฉ gli taglieranno lโordito dโun solo colpoยป (L. Alonso Schรถkel).
Ricordati!
โFaโ conto/ricordati/zekลrโ, grida Giobbe a YHWH, attingendo alle grida dolenti dei salmisti (v. 7; cf. Sal 25,6s; 74,2; 89,51; 119,49; 132,1: 137,7). Ricordati YHWH che la mia vita รจ โsoffio/respiro di un attimo/spirito vitale/rรปaแธฅโ; รจ un โแธฅebel/soffioโ, secondo Qohelet, e ยซchi sa se il soffio vitale dellโuomo sale in alto, mentre quello della bestia scende in basso, nella terra?ยป (Qo 3,21). Sono convinto, ormai โ grida Giobbe โ, che i miei occhi โnon/lลโโ torneranno piรน a vedere โil bene/il bello/แนญรดbโ. Una collana nerastra di โnon/lลโโ (vv. 7b.8a.9b.10a.10b.11a) รจ ormai appesa al collo di Giobbe. La vita รจ un fiume che scorre unicamente verso la tomba, la morte.
Tutti noi non vedremo piรน i luoghi a noi familiari, ed essi faranno a meno di noiโฆ Il bene รจ la vita, la luce, il bello, YHWH. Non vedrรฒ piรน YHWH, si lamenta in fondo, dolente, Giobbe.
Non รจ giusto soffrire. Soffrire poi senza il bene, senza YHWH, รจ addirittura tragico.
La casa
Sta per finire per Gesรน la sua lunga โgiornata di Cafarnao (Mc 1,21-34). La sua giornata-tipo, la giornata-ideale trascolora su Gesรน che esce dallโambito pubblico di studio e di discussione religiosi (la sinagoga) allโambito privato, raccolto e accogliente, del calore di una โcasa/oikiaโ. ร la casa di Simone e di suo fratello Andrea, che egli ha appena chiamato a seguirlo per diventare โpescatore di uominiยป (vivi, per una vita nuova) (vv. 16-20).
Probabilmente Simone aveva giร offerto stabilmente una stanza della sua abitazione al suo illustre ospite, il Maestro, il rabbi sceso da Nazaret a Cafarnao, la vivace cittadina di frontiera posta sulla trafficatissima Via maris che dallโEgitto porta a Damasco e nei lontani territori della Mesopotamia.
Nella sinagoga di Cafarnao Gesรน aveva esorcizzato un uomo totalmente preso dal suo male proveniente dal mondo dellโImpuritร opposto a Dio. Un maniaco religioso รจ dilaniato e spersonalizzato da una molteplicitร di presenze che si oppongono al Bene che viene a distruggerle definitivamente/escatologicamente (apolesai < apollymi, v. 24).
Nella โcasaโ, grembo della crescita del popolo messianico rinnovato, radunato e istruito dal Messia, Gesรน incontra il male fisico, la โfebbreโ che fa โgiacere in posizione simile a quella della morte/katakeitoโ la suocera di Simone.
I presenti immediatamente parlano di lei a Gesรน, intercedendo implicitamente un suo intervento guaritore. Gesรน non prende le distanze dal male e dal malato e non resta indifferente alle situazioni dolorose che toccano la carne delle persone. Non pronuncia alcuna parola. Le parole devono rimanere sempre molto prudenti e vigilate di fronte allโumanitร ferita e sofferente.
Mano nella mano
Gesรน โ che con i suoi era giร โentrato/elthon eisโ nella casa โ si โavvicina/proselthลnโ, si rende ancor piรน โprossimoโ, fa prontamente i passi necessari per mettersi accanto alla persona immobilizzata nel suo letto di sofferenza/morte.
Gesรน โfa risorgere/solleva/rialza/risveglia/ฤgeirenโ la donna โdopo averla afferrata con forza/kratฤsasโ per mano. Mano nella mano. La mano, implicitamente la destra, il luogo della potenza e dellโabilitร . Una stretta di mano che รจ alleanza, trasmissione di forza, promessa di vicinanza e di custodia. Non sarai mai solo. Io sono con te, esisto solo in quanto sono con te e per te, per liberarti. Io sono il Figlio di YHWH, โSarรฒ Colui che รจ in quanto รจ per te/โehyeh โฤลกer โehyehโ (Es 3,14) Il figlio รจ colui che fa le stesse cose del padre.
A contatto con la Vita, la โfebbreโ, alterazione dellโequilibrio vitale, sintomo provvidenziale โ nella sua pesantezza spossante โ della necessitร del medico, โlasciรฒ/perdonรฒ/aphฤkenโ immediatamente la donna.
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Risorse e serviva
La Vita fa recedere lโalterazione (mortale) della vita, ridona equilibrio e capacitร rinnovata di โstare in piediโ. I racconti paralleli di Mt e di Lc si servono dei due verbi di risurrezione per descrivere lโalzarsi della donna guarita: ฤgerthฤ, Mt 8,15 (cf. detto di Gesรน risorto: Mt 16,21;17,9; 27,63.64; 28,6.7); anastasa, Lc 4,39 (cf. riferito a Gesรน risorto: Lc 18,33; 24,7; 24,46). Marco lo presuppone.
Gesรน rimette in piedi le persone del popolo messianico. Con lui si รจ avvicinato il regno di Dio fino a lambire potentemente la vita degli uomini (cf. Mc 1,14-15). Non รจ ancora il โparadisoโ sulla terra, ma alcuni segni della sovranitร di Dio sugli uomini e sul mondo sono posti con chiarezza.
Il male โ con tutto il suo codazzo di sintomi e di esiti mortali โ non รจ collegato direttamente a una colpa personale (cf. la decisiva affermazione liberante di Gesรน in Gv 9,3, mai pienamente assimilata neanche ai nostri giorni). Esso resta, perรฒ โ male fisico compreso โย una spia del fatto che il mondo attuale รจ fratturato, scomposto, non pienamente umano e umanizzante.
Nella casa/comunitร /Chiesa la risurrezione porta immediatamente al โservizio duraturo e ripetuto/diฤkoneiโ dei fratelli, dei discepoli di Gesรน (per poi aprirsi al mondo vasto delle relazioni piรน varie, cf. Mt 25,31-46).
Lโevangelista Matteo concentra il servizio della donna riferendolo al solo Gesรน (Mt 8,15). Nel Maestro si riconosce la fonte della vita rimessa in piedi. Il servizio non tarderร a scendere su tutti i fratelli che vivono insieme nella dolcezza. Sarร come olio che scende sulla barba di Aronne (cf. Sal 133,1-2). La sposa sarร vite feconda nellโintimitร della casa; i figli saranno virgulti dโulivo in torno alla mensa (cf. Sal 128[127],3).
Guarรฌ โmoltiโ
Terminato il giorno di sabato, gli ebrei osservanti portano a Gesรน tutti i loro malati non in pericolo di vita. Nella โcasaโ messianica Gesรน aveva giร guarito la suocera di Simone, facendole gustare in pienezza la gioia del sabato. Esso era stato comandato agli israeliti da YHWH per godere il riposo di Dio a sua immagine e โ tendenzialmente โ a sua somiglianza e per gustare la libertร proveniente dal Dio dellโesodo, liberatore del suo popolo (cf. Es 20,8-11, Dt 5,12-15). Gesรน guarisce โmoltiโ malati, cioรจ tutti quelli che gli venivano portati. Occorre tener presente che il semita non apprezza tanto lโopposizione โgrecaโ โunoโ / โtuttiโ, quanto quella fra โpochiโ / โtantiโ.
A Cafarnao, alle prime ombre della sera, calato il sole, nel primo giorno della settimana (cf. Mc 16,2 tฤi miai tลn sabbatลn; yรดm rรฎโลกรดn โprimo giornoโ in ebraico moderno), i malati e gli โindemoniatiโ appartenenti allโosservanza rigorosa del sabato possono gustare lโinterpretazione definitiva e messianica di quel comando dato da YHWH grazie alla persona di Gesรน, alla sua libertร di Figlio, interprete definitivo e insuperabile della volontร originaria del Padre.
Il popolo viene liberato. Il popolo cresce nel suo essere stato creato e liberato a immagine e somiglianza di YHWH.
Inizia per โmoltiโ la vita guarita dalla pasqua di Cristo.
Le ferite vengono assunte da lui.
Il male di vivere e la protesta di Giobbe non sono tacitate ma accolte e trasfigurate dal Divino Paziente, risorto il primo giorno della settimana (cf. Mc 16,1-2).
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della V Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Febbario 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Gb 7, 1-4. 6-7;
- Sal. 146;
- 1 Cor 9, 16-19.22-23;
- Mc 1, 29-39.
Mc 1, 29-39
Dal Vangelo secondo Marco
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinรฒ e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciรฒ ed ella li serviva. 32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la cittร era riunita davanti alla porta. 34Guarรฌ molti che erano affetti da varie malattie e scacciรฒ molti demรฒni; ma non permetteva ai demรฒni di parlare, perchรฉ lo conoscevano. 35Al mattino presto si alzรฒ quando ancora era buio e, uscito, si ritirรฒ in un luogo deserto, e lร pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: ยซTutti ti cercano!ยป. 38Egli disse loro: ยซAndiamocene altrove, nei villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร ; per questo infatti sono venuto!ยป. 39E andรฒ per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demรฒni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 – 10 Febbraio 2018 2018
- Tempo Ordinario V
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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