Commento al Vangelo del 4 aprile 2018 – don Mauro Leonardi

I giudei che dicono di non essere figli di prostituzione, prostituiscono il corpo del tempio perché lo credono solo un edificio di pietra.

Gesù consapevole che quel Tempio è il suo corpo e il corpo della Chiesa, un corpo di carne dove è custodita la divinità dell’amore eterno, è divorato dal desiderio di custodire questo corpo; per questo annunzia la sua resurrezione e allora le scritture diventano degne di fede, perché non sono parole, ma vita, parole di vita di un uomo che ha portato Dio in terra e l’uomo in cielo e che quindi sono parole di vita eterna.

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Poesia

C’è un luogo in cui tu e io ci troviamo.
Ci ascoltiamo.
Ci incontriamo.
Deve essere solo per te e me.
Solo per le nostre parole.
Solo per le nostre mani.
Nessun mercato.
Nessun denaro.
Solo il desiderio di stare insieme.

La casa di Dio è come tutte le case.
È solo per chi ha lo stesso sangue, lo stesso cuore, lo stesso nome.
La casa di Dio è come tutte le case.
Va difesa.
Va custodita.
Io porto il tuo nome, sono nel tuo cuore.
Vengo da te.
Custodisci la nostra casa.
Custodisci me.

Amo il tuo tempio fatto di terra e di pietre.
Amo il tuo tempio fatto di carne e di sangue.
Amo entrare nelle tue stanze.
Amo entrare nelle tue braccia.
Amo stare nella tua carne e nel tuo sangue.
Scaccia con forza tutto quello che mi sporca.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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