Un padre, due figli.
Molto spesso come il figlio piรน giovane anche noi chiediamo a Dio lโereditร : vogliamo prenderci i doni che Lui ci ha dato ed usarli per noi, sperperare quello che avremmo potuto far fruttare per il bene e la felicitร nostra e degli altri. Lo vogliamo invece sprecare per il nostro egoismo.
Se avviene questo, รจ facile ritrovarsi come il figlio dissoluto: nel bisogno, costretto a โpascolare i porciโ, cioรจ ci troviamo in una condizione di vera povertร , non tanto economica, quanto di miseria umana. Si puรฒ vivere infatti in una profonda solitudine e amarezza per aver sperperato i โdoni di Dioโ. Anche se potremmo anche ritrovarci ricchi di soldi e di case, persone importanti o famose, quando per questa โricchezzaโ abbiamo dovuto dare come contropartita lโamore a cui il Signore ci chiamava, alla fine ci troviamo nel bisogno. Bisogno di amore.
In questa condizione possiamo scoprire un Padre che non ci giudica, ma che รจ sempre pronto ad accoglierci. Il titolo con cui si chiama piรน correttamente questa parabola non รจ โdel figliol prodigoโ, ma โDel Padre misericordiosoโ. Perchรฉ รจ il Padre il protagonista, come nella nostra vita รจ Dio il protagonista, quando scopriamo lโAmore.
Lโaltro figlio, quello โbravoโ, ha un grande limite: anche se sta nella casa di suo padre, in realtร non lo conosce davvero. Lo teme e quindi obbedisce. Ma non conosce quanto lo ami suo padre, fino a lasciarlo libero di sbagliare.
Dio รจ quel padre che forse avremmo sempre voluto avere: un padre che ci lascia liberi di sbagliare, di percorrere strade pericolose che non portano a nulla. Ma che รจ sempre pronto ad accoglierci. A perdonarci. A fare festa quando ritorniamo in noi stessi e, facendo ritorno a casa, lo riconosciamo finalmente come nostro Padre.
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Don ANTONIO INTERGUGLIELMI โ Cappellano Rai โ Saxa Rubra (Roma)