Passato il sabato, Maria di Mร gdala, Maria madre di Giacomo e Salรฒme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.
Dicevano tra loro: ยซChi ci farร rotolare via la pietra dallโingresso del sepolcro?ยป. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era giร stata fatta rotolare, benchรฉ fosse molto grande.
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Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito dโuna veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: ยซNon abbiate paura! Voi cercate Gesรน Nazareno, il crocifisso. ร risorto, non รจ qui. Ecco il luogo dove lโavevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: โEgli vi precede in Galilea. Lร lo vedrete, come vi ha dettoโยป. Mc 16
Marco conclude in maniera curiosa il suo vangelo: con le donne intimorite che tornano in cittร senza dire nulla. Hanno le loro ragioni, ovviamente: chi crederebbe alla testimonianza di una donna? Infatti cosรฌ accade: i discepoli di Emmaus raccontano al pellegrino che li ha raggiunti di una testimonianza di alcune donne, delle loro cui, da bravi maschilisti, non hanno creduto.
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Il vangelo di Marco si chiude con questa nota di timore e silenzio. Ma questo silenzio si รจ evidentemente interrotto visto tutto quello che รจ accaduto in seguito. Ecco, allora, che qualcuno sente lโesigenza di aggiungere un finale nel primo vangelo, riassuntivo delle diverse apparizioni del risorto raccontate dagli altri evangelisti. Mi ha sempre stupito il fatto che Marco non concludesse il vangelo. Forse perchรฉ la resurrezione รจ evento di fede: se รจ evidente e sperimentabile la crocefissione, nessuno ha assistito alla resurrezione e nessuno, mai, potrร dimostrarla. ร evento storico, certo, ma richiede adesione interiore: la fede inizia lร dove lโesperienza si ferma. Ancora oggi la resurrezione di Cristo รจ legata al nostro cammino interiore, ci โcostringeโ a schierarci e a interrogarci.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog