Venerdi della quarta settimana di Quaresima:
Un popolo senza la Parola di Dio
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25-30)
Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. […]
Ancora l’ora di Gesù non è giunta. Se ne va in Galilea per sicurezza. La Galilea è assai distante da Gerusalemme. Si può lavorare con più serenità. La Giudea era divenuta pericolosa per Gesù. Gerusalemme era il cuore del culto, della Scrittura, della santità. Questo cuore aveva un solo desiderio: uccidere Gesù. Per questo motivo Gesù aveva deciso si fermarsi in Galilea.
La festa delle Capanne ricordava i quarant’anni di permanenza dei figli di Israele nel deserto, dove avevano abitato sotto le tende.
Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
Sappiamo che grande è l’odio dei Giudei contro Gesù. I Giudei non vanno né sfidati né tentati. Essi sono pronti a tutto, anche a lapidare Gesù.
Gli abitanti di Gerusalemme ora rendono la più grande testimonianza della verità di Gesù.
Ricordiamo cosa Gesù aveva detto poc’anzi ai Giudei: “Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?”. A queste parole di Gesù i Giudei avevano risposto: “Rispose la folla: «Sei indemoniato! Chi cerca di ucciderti?”. Cosa dicono ora gli abitanti di Gerusalemme? Dicono che Gesù è quello che i Giudei cercano di uccidere.
Tutta Gerusalemme sa l’intenzione malvagia, crudele, spietata dei Giudei nei confronti di Gesù. Loro però hanno negato questa loro volontà satanica ed hanno accusato Gesù di essere un indemoniato. Solo un posseduto dal demonio può volere un così grande male a noi da accusarci, mentendo, di volerlo uccidere. Chiediamoci ora: chi è l’indemoniato, Gesù che dice loro la verità, o loro che si sono lasciati oscurare mente e cuore dal diavolo e stanno escogitando come eliminare Gesù, il Santo, il Giusto, il Figlio di Dio, il loro Dio e Signore?
Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
Gli Abitanti di Gerusalemme pensano persino ad una conversione dei Giudei. Gesù parla liberamente in Gerusalemme e nel tempio e i Giudei non gli dicono nulla. Hanno deciso di ucciderlo e ora lo lasciano libero.
Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Ora gli Abitanti di Gerusalemme manifestano loro il dubbio sulla verità di Gesù. Perché per loro Gesù non può essere il vero Messia? Perché loro sanno che Gesù viene dalla Galilea. Il Messia di Dio invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia. Questa ultima frase è frutto della loro grande ignoranza delle Scritture. In Gerusalemme vive un popolo a contatto con il tempio del Dio Altissimo eppure esso non è formato nella conoscenza delle Scritture. Le Scritture dicevano tutto del Messia del Signore. Ma perché oggi tra i cristiani non regna tanta ignoranza sul Vangelo di Cristo e sulla Parola della Scrittura. Chi la insegna? Chi la legge? Chi la tramanda? Chi la osserva? Quale Vangelo si vive, quello di Cristo o quello degli uomini?
I capi dei Giudei mantengono il popolo chiuso nell’ignoranza e nella falsità. L’ignoranza e la falsità religiosa del popolo si ripercuote contro di loro chiudendo loro stessi in un carcere di falsità e di ignoranza. Questo vale anche per la Chiesa. Se essa si vuole formare, deve formare. Se non forma è segno che non vuole formarsi. La formazione nella verità e nella moralità degli altri è segno di una forte volontà di formarci noi stessi.
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.
I Giudei non sanno nulla di Gesù. Non sanno che Lui viene dal Cielo. Non sanno che è il Padre che lo ha mandato. Non sanno che il Padre è veritiero. Non sanno neanche che Gesù è nato a Betlemme. Non sanno nulla di Dio perché non sanno nulla della Scrittura. Non conoscono Dio perché non conoscono la Scrittura. Non conoscendo Dio, mai potranno conoscere Cristo Gesù.
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
I Giudei non riescono a resistere alla sua divina sapienza. Per questo cercano di arrestarlo. Nessuno però è riuscito a mettere le mani su di Lui. Avrebbero voluto prenderlo, ma non possono. Non possono perché non era ancora giunta la sua ora.
Nessuno potrà mai vanificare i piani del Signore. Ognuno i piani di Dio li può vanificare per se stesso. Li può anche vanificare per tutti coloro che si lasceranno tentare. Mai però li potranno vanificare per colui che crede e vive per compiere solo la volontà del Padre.
Gv 7,1-2.10.25-30
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.