Commento al Vangelo del 30 Settembre 2018 – Piero Stefani

In nome di…

«Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni in tuo nome» (Mc 9,38). «In nome di…». È un’espressione non rara nella vita comune. Quando qualcuno ci chiede di essere raccomandato presso una persona nostra amica, si dicono frasi del tipo: «Ma sì, vacci pure a nome mio», «certo che puoi fare il mio nome» e così via. In queste circostanze si offre il proprio nome come una garanzia a favore di altri.

Le cose si presentano in modo molto diverso se un individuo, per proprio conto e senza chiedere il permesso, sfrutta il nome di un altro. Se ci si presenta di fronte a un personaggio autorevole e gli si dice: «Mi manda…» e ciò non corrisponde al vero, si compie una grave mancanza e si compromette la dignità quanto meno di tre persone: quella di cui si sfrutta il nome, quella a cui ci si rivolge, e sé stessi.

Anche in questo caso il Vangelo si pone agli antipodi della mentalità corrente. Prima di tutto l’accento batte non sull’accreditarsi ma sull’accogliere. Per comprenderlo bisogna riandare alla parte finale del brano evangelico letto la settimana scorsa: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me ma colui che mi ha mandato» (Mc 9,37). Il nome altrui è chiamato in causa non già rispetto a colui che si presenta, bensì a colui che riceve. Ciò non comporta strumentalizzare la persona che si sta accogliendo. Infatti non lo si fa «per amore di Gesù» bensì «come Gesù», che proprio prima di pronunciare questa frase aveva abbracciato un bambino (cf. Mc 9,36). Si tratta di imitare e di obbedire. Pure Gesù ha agito in obbedienza, perciò chi accoglie lui accoglie colui che lo ha mandato e di cui egli ha fatto la volontà (Mc 9,36) […]

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XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.

Mc 9,38-43.45.47-48
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 30 Settembre – 06 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXVI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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