Giovedì della quarta settimana di Quaresima
Il discorso di Gesù nel Vangelo di questo giovedì della quarta settimana di Quaresima è molto forte. Gesù parla molto chiaramente e apertamente. Come diremmo noi nei nostro linguaggi moderni: “oggi Gesù non lo manda a dire a nessuno…”. Leggiamo e meditiamo insieme.
Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Secondo la disposizione della Scrittura ogni buona testimonianza doveva fondarsi su due testimoni concordi. L’Altro che gli rende testimonianza è il Padre suo, è direttamente Dio. Il Padre è il testimone che attesta la verità di Gesù. Quale verità? Quella sulla sua missione e sulla sua persona.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Anche Giovanni il Battista è testimone verace di Gesù. Gesù non ha bisogno della testimonianza di Giovanni. Loro invece ne hanno proprio di bisogno perché possano salvarsi.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Quando il Padre ha dato testimonianza di Gesù? L’ha data sia al Battesimo, che sul monte al momento della trasfigurazione dinanzi a Mosè ed Elia.
Gesù è sommamente chiaro non i Giudei. Loro mai hanno ascoltato la voce di Dio. Mai hanno visto il suo volto. Semplicemente Gesù dice loro: “Voi non siete veri profeti del Padre mio”. Voi non parlate “da Dio”, voi parlate “da voi stessi”. Voi parlate dal vostro cuore. Questa è la vostra missione. Voi non conoscete il volto di Dio. Non lo avete mai visto. È assai triste la loro realtà spirituale: Il volto di Dio è carità, misericordia, compassione, verità, giustizia, santità.
Loro operano al di fuori di questi parametri che definiscono il volto di Dio. Chi ha la vera parola di Dio nel cuore, chi possiede la parola secondo pienezza di verità, da questa parola e per questa parola saprà sempre riconoscere ogni altra parola di Dio.
Quando nella vita di ogni giorno partiamo da noi stessi è segno che non siamo da Dio. Siamo da Dio quando siamo sempre nella sua Parola.
Chi è nella vera parola di Dio?
Chi riconosce la parola di Dio che Gesù proferisce, annunzia, predica, insegna.
Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Quando Dio si rivela, assieme alla verità dona anche la grazia perché ci si converta e si creda al Vangelo. Molti non si pentono e non si convertono perché non vogliono andare a Gesù per avere la vita. Molti amano più le tenebre che la luce.
È l’uomo nella sua volontà il responsabile del rifiuto della luce. Il Signore può riversare tutta la grazia celeste sopra un uomo, ma se questi preferisce le tenebre alla luce, ogni grazia si infrangerà sugli scogli della cattiva volontà e mai potrà produrre buoni frutti. L’uomo che rifiuta la grazia diviene responsabile dinanzi a Dio di questo rifiuto.
Io non ricevo gloria dagli uomini.
Questo versetto ci rivela uno dei motivi per cui molti non aderiscono alle parole di Gesù. Alcuni, tanti, molti non si convertono per rispetto umano. Amano ricevere gloria dagli uomini. Amano sentirsi stimati da loro. Amano godere del prestigio che certe relazioni comportano. Il rispetto umano è una vera piaga nella fede e nella pratica di essa. Esso è vera schiavitù spirituale, peggiore di ogni altra schiavitù. Inutile dire che la ricerca della gloria degli uomini è la cosa più vana che possa esistere al mondo.
Questa gloria che viene dagli uomini non serve né per la terra e né per il cielo.
Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio.
Se in noi l’amore di Dio è assente, è assente anche l’amore per i fratelli. Una religione senza amore non solo è sterile, vuota, vana, è anche dannosa e assai pericolosa. Quando la religione non è più un servizio all’amore, è una religione che provoca solo disastri nei cuori e nelle anime.
Il vero problema dei Giudei è uno solo per Cristo Gesù: loro vivono di falsità e di inganno. Vivono senza l’amore di Dio in loro. Vivono senza la Scrittura in loro. Loro vivono apparentemente in una religione di Cielo, in realtà vivono in una religione di terra, di fango, di falsità, di ignoranza, di non conoscenza, di non amore, di non fede.
È una religione di tenebra quella che Gesù oggi denuncia e mette in luce.
È una religione di morte e non di vita.
È una religione dell’ipocrisia e non della verità.
È una religione che combatte la verità invece che accoglierla.
È una religione che uccide lo stesso Dio e lo mette in croce.
È una religione che non dona speranza.
È una religione che intristisce e non dona gioia.
È una religione a servizio del male e non del bene.
Questa religione è di ieri, di oggi, di sempre ed è sempre là dove c’è la vera rivelazione di Dio.
E tu che leggi, quale religione hai? Della tua parola umana e dei tuoi sentimenti che tutto accomodano o della Parola di Dio che ti chiede conversione e obbedienza?
Gv 5, 31-47
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.