Commento al Vangelo del 30 Aprile 2020 – p. Ermes Ronchi

PICCOLA LUCE DIRETTA AL CUORE

Giovanni 6,44-51
Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre mio.
Io sono il pane della vita disceso dal cielo,
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre mio.
Con che cosa ci attira e ci seduce Dio? Forse con la sua onnipotenza, la perfezione, l’onniscienza, l’eternità?
Per tutte queste qualità lo puoi anche ammirare, perfino obbedire, ma non puoi rispondere con lo slancio di chi vuole bene.
La seduzione di Dio è arrivata, a me, attraverso lo stupore per la bellezza di Gesù: libero come nessuno, limpido come nessuno, che non si è fatto comprare da nessuno, capace di amare come nessuno mai. Era talmente uomo che i discepoli dissero: un uomo così non può che essere Dio.

Io sono il pane disceso dal cielo, sono il pane della vita.
Nasce una domanda: io di che pane mi nutro?
Noi di che cosa alimentiamo anima e pensieri? Stiamo mangiando generosità, bellezza, profondità?
Oppure stiamo nutrendoci di egoismi, intolleranze, miopie dello spirito, insensatezza del vivere, paure di tutto e di tutti?
Se diamo spazio dentro di noi a pensieri bassi, degradati, non limpidi, se li facciamo sedere alla nostra tavola e mangiare nel nostro piatto, questi ci trasformeranno a poco a poco a loro immagine.
Se invece accogliamo pensieri di vangelo, di bellezza, di bontà, essi ci faranno uomini e donne della bellezza e della bontà.
Se ci nutriamo della buona notizia del vangelo, avremo in cuore buone notizie per chi ci incontra.

Se ci nutriamo di Cristo, egli ci trasforma in sé, dando forma al nostro modo di pensare, di sentire, di amare.
Per esempio: perché continuare ancora con questa quotidiana proposta di commento al vangelo? Perché siamo fissati, un po’ maniaci della Parola?
No, ma per aver scoperto che nel vangelo PUOI TROVARE E RITROVARE UN SENSO, UNA DIREZIONE, una direttrice alla vita. Un boccone di pane. Se uno mangia di questo pane vivrà meglio.

Ora che siamo senza eucaristia, dove troviamo il pane dal cielo?
Uno dei più grandi mistici del ‘900, p. Giovanni Vannucci, pregava così: “tu sei in ogni gesto di bontà, in ogni segno di bellezza, in ogni rinuncia per un più grande amore. Tu sei nel grido vittorioso del bambino che nasce, sei nell’abbraccio di chi ama, sei nell’ultimo respiro del morente”.
Goccia di luce nascosta nel cuore vivo di tutte le cose.


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AUTORE: p. Ermes Ronchi
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