
Non vi รจ albero buono che produca un frutto cattivo, nรฉ vi รจ dโaltronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, nรฉ si vendemmia uva da un rovo. Lโuomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; lโuomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciรฒ che dal cuore sovrabbonda.
Continua la lettura del discorso di Gesรน ai discepoli iniziato con le โbeatitudiniโ. I brani di oggi costituiscono una unitร nella quale Gesรน espone una serie di massime di sapienza umana e spirituale. E le esprime nel linguaggio parabolico perchรฉ siano comprese da tutti e in maniera concreta e possano quindi ispirare i nostri comportamenti. Lโimmagine del cieco che non puรฒ guidare un altro cieco richiama tutti, e particolarmente chi ha una qualche responsabilitร di guida, a saper tenere gli occhi aperti sul Vangelo, ad essere attenti alla propria vita interiore, a vedere ciรฒ che vi รจ di buono e di bello attorno a sรฉ, altrimenti si รจ ciechi senza la possibilitร di aiutare nessuno.
ร chiara lโaccusa ai farisei di essere guide cieche incapaci di guidare gli altri. Ma lโinsegnamento รจ per tutti: chi รจ cieco, ossia chi si lascia guidare solo dalla propria grettezza o dal proprio orgoglio, chi รจ concentrato solo su se stesso, cade nellโatteggiamento stigmatizzato dal Vangelo.
Gesรน ricorda poi che nessun discepolo deve pensare di diventare superiore al maestro. ร a dire che ogni discepolo, anche quando avrร fatto progressi nella sapienza, non deve cadere nella tentazione di non aver piรน bisogno di ascoltare il Vangelo. Semmai, il discepolo deve diventare lui stesso evangelico, allora ยซsarร come il suo maestroยป. ร quanto disse lโapostolo: ยซNon vivo piรน io, ma Cristo vive in meยป (Gal 2,20).
Se ci lasciamo guidare dallโorgoglio cadremo nellโipocrisia di insistere sulla pagliuzza nellโocchio altrui e non fare caso alla trave che distorce il nostro occhio. ร lโantico vizio di essere buoni con se stessi e severi con gli altri; un vizio che tutti conosciamo molto bene ma che fa tanto male alla convivenza tra noi. Il Vangelo ci chiede di assumere un nuovo atteggiamento, quello dellโamore e non del giudizio, della mitezza e non della durezza di cuore. Lโamore apre gli occhi del cuore per vedere, commuoversi e venire incontro agli altri con misericordia.
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