CHARLES DE FOUCAULD
CORPUS DOMINI
MEDITAZIONE NUM. 238 e 239
Mc 14, 12-16.22-26
Grazie, mio Dio, di tutto ciò che hai voluto soffrire per noi!.. Tutto, tutto, tutto ciò che è dolore per il cuore, per il corpo, hai voluto non gustarlo, ma berlo fino alla fine, per il nostro amore… Per santificarci e mostrandoci quanto ci ami, e mostrandoci che è con la croce che si dimostra il proprio amore e che ci si dona a Dio.
Fede! Fede! Obbedire a Gesù nell’oscurità della fede… Come camminavano nell’oscurità della fede, gli apostoli ai quali comandasti: «Vedrete un uomo che porta un’anfora, seguitelo, entrate con lui e preparate da lui la Pasqua»…
Seguiamo così nell’oscurità, nell’ignoranza della fede, gli ordini che Dio ci dà indicandoci il nostro dovere, sia attraverso il nostro direttore, sia attraverso gli avvenimenti e le prescrizioni della sua legge… Facciamo ad ogni istante ciò che dobbiamo, ad ogni istante il più perfetto, nella fede, e non occupiamoci dell’avvenire, lasciamolo nell’oscurità dove piace a Dio di avvolgerlo… Non occupiamoci più dell’avvenire come se dovessimo morire tra un’ora; attacchiamoci unicamente a fare, nel momento presente, ciò che c’è di più perfetto, secondo gli ordini che Dio ci ha dato.
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«Questo è il mio corpo… questo è il mio sangue»…
Mio Dio, come sei buono! Come sei divinamente buono! Cosa c’è, mio Dio, da fare, davanti ad una tale bontà, ad un tale dono? C’è solo da svenire, da perdersi nell’ammirazione, nella meraviglia, nella riconoscenza e nell’amore, da annientarsi all’infinito davanti ad un dono da cui siamo allontanati così profondamente a causa della nostra bassezza… La tua divinità e la tua umanità, il tuo corpo e la tua anima, tutto ciò che tu sei, tu Gesù, tale che tu sei al cielo, nel nostro corpo! A quanti uomini ripugnerebbe di donarsi così a noi!.. Ma tu, ti doni a noi così, pienamente, completamente, senza limite… Oh divino Gesù! Oh Cuore di Gesù, come ci ami! Fa’ che ti rendiamo amore per amore… Fa’ che ci perdiamo in te… Fa che ti amiamo del più grande amore nella nostra vita e nella nostra morte. Approfittiamo nella più grande misura possibile del dono di Dio che è Dio, facendo la comunione il più spesso possible, rimanendo il più possibile ai piedi del S. Sacramento,…non perdendo mai per colpa nostra, per un atto della nostra volontà, beni il cui prezzo è infinito, la presenza di Dio in noi nella Santa Comunione, la presenza di Dio davanti a noi nella visita al S. Sacramento… Possiamo, dobbiamo rinunciare a questi beni quando la volontà di Dio ce l’impone… Ma da noi stessi, mai… È Dio, tutto il resto è la creatura; è l’Infinito, tutto il resto è il finito; è il Beneamato accanto al quale tutto il resto non è niente; è Gesù e tutto il resto non è Lui.
Per Gesù, per compiere la sua volontà, dobbiamo a volte privarci di riceverlo e di rimanere alla sua presenza, ad esempio, quando il nostro direttore ce lo impedisce, quando i rappresentanti di Dio ci danno degli ordini che ce lo rendono impossibile… quando i doveri che in vista di Dio dobbiamo rendere alle anime o ai corpi del prossimo, o altri doveri ancora, ci mostrano che la volontà di Dio è certamente che siamo privati di beni così preziosi, etc. Ma quando Dio non ci mostra con chiarezza che vuole che in vista di Lui ci appassioniamo del bene dei beni, del possesso o della presenza di Lui stesso, di Gesù, ah! allora, non priviamoci mai di noi stessi, facciamo come la Santa Vergine, S. Giuseppe, Santa Maddalena, consideriamo tutto il resto, uomini, cose, occupazioni come niente e gettiamoci ai piedi del nostro Tutto, per restarci con questi santi genitori che hanno così ben compreso la verità delle cose, il tutto di Dio e il niente della creatura, per il tempo che il nostro Beneamato, il nostro Tutto, il nostro Dio, il nostro Gesù ce lo permetterà.
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo .
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DOMENICA del CORPUS DOMINI
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Giugno 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Bianco
- Es 24, 3-8; Sal. 115; Eb 9, 11-15; Mc 14, 12-16. 22-26
Mc 14, 12-16. 22-26
Dal Vangelo secondo Marco
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 03 – 09 Giugno 2018
- Tempo Ordinario IX
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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