I discepoli tornano da Gesù come bambini che tornano a casa da scuola, si affidano a lui e lui li conduce in un luogo silenzioso, dove possano riposare.
Lì dona loro solo ciò che l’amore può dare: l’esclusività di un bene che abbracciando ciascuno, non esclude alcuno dal medesimo abbraccio
Poesia
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Ogni volta che vengo da te.
A dirti le cose belle che ho fatto.
A raccontarti le cose importanti che ho detto.
Tu mi fermi.
E mi chiedi di seguirti.
Di riposare con te.
Io ti voglio dire quello che ho fatto.
Tu vuoi sapere solo di me.
Io mi preoccupo di piacerti.
E tu mi ami solamente.
A te piaccio io.
Sempre.
Non per le cose buone che faccio.
Ma perché sono io, perché sono mie.
Tu mi guardi e vedi me.
Non quello che porto.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 6, 30-34
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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