«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento» (Mc 13,33-37)
Pazienza se qualcuno troverà incongrua la scelta di un dormiente, quando Gesù invita espressamente a vegliare. Ma forse si può essere attenti anche a occhi chiusi. Almeno lo credono i napoletani, che pongono nel punto più alto del presepe (e più vicino al cielo) un pastore assopito: un personaggio scambiato da tanti per uno svogliato, disinteressato a ciò che sta accadendo, e invece immerso in un sogno bellissimo. A proprio modo, infatti, sta ricevendo l’annuncio ai pastori: tant’è che nessuno intende svegliarlo, per non guastargli la festa.
Tornato cosciente, scoprirà che ciò che ha immaginato è reale e che la propria vita, come quella di tutti gli uomini, sarà marchiata da questo avvenimento di bene. Guarda caso, il nome del pastore – Benino – fa memoria del significato: a dire che il bene va fatto entrare nell’immaginario di ciascuno, nei desideri e nei progetti più alti.
Auguriamoci di iniziare l’Avvento così: non come in sala d’aspetto, a far nulla, ma come al cinema, incantati dalla proiezione, a condizione che – usciti dalla sala – il sogno ci cambi di segno. Cioè che, riconoscendo la verità detta dal film, rinasciamo anche noi a vita nuova.
Il sognatore di terracotta, mentre ci aiuta a fare nostre le parole di Isaia («Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani»), ci fa passare dal pensiero che per tutti c’è una fine a quello che per tutti può esserci un nuovo inizio.
Anche l’arte ci ha regalato dei sogni rigenerativi: ne ricordiamo due di Costantino (all’Oratorio di San Silvestro, a Roma, e, ad Arezzo, nel dipinto di Piero della Francesca) e uno di papa Innocenzo III (ad Assisi, nell’affresco di Giotto).
Ma è stato soprattutto il Vangelo di Matteo, appena finito di leggere, a mostrare come le visioni oniriche siano una zona frequentata dagli angeli, per togliere le paure agli uomini: è lì che a Giuseppe viene comunicata la notizia di Maria «incinta per opera dello Spirito Santo»; è lì che si preannuncia il destino del figlio Gesù, che «salverà il suo popolo dai suoi peccati»; ed è ancora lì, nei sogni, che Giuseppe e i Magi vengono messi in guardia dai pericoli e aiutati a scansarli.
A cura di Gian Carlo Olcuire per il sito www.vinonuovo.it
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I Domenica di Avvento – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- Is 63, 16-17.19; 64, 1-7;
- Sal.79;
- 1 Cor 1, 3-9;
- Mc 13, 33-37
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Mc 13, 33-37
Dal Vangelo secondo Marco
33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 03 – 09 Dicembre 2017
- Tempo di Avvento I
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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