PER CANCELLARLI E DONARCI LA VITA NUOVA E LIBERA, GESUโ SCRIVE I NOSTRI PECCATI NELLA SUA CARNE CROCIFISSA RIDOTTA A POLVERE
Una โdonnaโ, senza nome, puoi mettere il tuo, posso mettere il mio. Un peccato, lโadulterio, il mio e il tuo. Sembrava amore e invece era solo passione, gli ormoni a dettare legge per fuggire da un matrimonio che non aveva piรน nulla da dire; magari il marito รจ da un secolo che la stava trascurando, chiuso nella sua banale superficialitร . E una โdonnaโ, si sa, ha bisogno dโessere considerata, corteggiata, ne va della sua femminilitร . Forse lโaveva tradita, e non poteva sopportarlo, doveva fargliela pagare. O forse era stata solo una sbandata, un fremito, di quelli che ti prendono quando qualcuno ti fa sentire importante; quelle parole che nessuno le aveva mai detto, e sembrava capire tutto di lei, sโera accorto addirittura che aveva cambiato rossetto.
Lโoccasione aveva bussato, e lโaveva trovata indifesa, incapace di resistere. Quel volto, e quella voce dโuomo, proprio in quel momento, proprio sulla soglia della depressione, una vita spesa tra lavoro, fornelli e bucati; e lo dicono anche gli psicologi, e poi i film, le canzoni, la televisione, non si puรฒ perdere cosรฌ la dignitร , da troppo tempo aveva dimenticato dโessere una โdonnaโ, di quelle vere, autodeterminate; non era mica nata per fare solo la madre e la moglie, altro che sottomissioneโฆ Ecco, quellโuomo che le si avvicinava le aveva improvvisamente incendiato lโorgoglio.
Eโ lรฌ, nel fondo melmoso del cuore, dove sโagita il demone piรน feroce, che sempre tutto ha inizio. Di colpo sโera trovata dinanzi allโalbero, come la prima delle โdonneโ, con un futuro di libertร e felicitร da cogliere senza pensarci troppo. Eโ vero che qualcosa le diceva che no, non era proprio cosรฌ, che sโera sposata perchรฉ lo aveva desiderato e deciso, che, pur tremando, la fedeltร lโaveva promessa felice per tutti i giorni della sua vita; che quei bambini erano la luce dei suoi occhi, e che era orgogliosa che portassero il nome di suo marito, che le piaceva perfino che gli assomigliassero.
Ma sottomessa no; quello sguardo dolce, quelle parole a pranzo, quella presenza improvvisa le stavano finalmente indicando la ragione del sottile malessere che lโaveva afferrata da tempo: il limite, il sacrificio, lโobbedienza e il dono di sรฉ, tutto era troppo, si sentiva frustrata, quanto era che non usciva con unโamica per fare shopping? In fondo lui non era neanche bello; intelligente e comprensivo si dice, ma nulla di piรน. Non era di lui che sโera invaghita accidenti, non era passione per un uomo, checchรจ ne dicesse la sua collega.
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Di se stessa sโera innamorata, e questo si chiama superbia. Lui era solo uno sguardo e una voce prestate al serpente; lei desiderava unโaltra se stessa, perchรฉ quegli occhi e quelle parole che lโavevano turbata, i complimenti e le gentilezze che le scompensavano gli ormoni, in fondo la stavano disprezzando senza pietร . Quellโuomo stava stracciando e buttando nella spazzatura ciรฒ che lei era stata sino a quel momento: donna, sposa e madre. Insinuandole una menzogna la stava spingendo a tradire se stessa, perchรฉ ciรฒ che era non valeva, non serviva. Doveva essere la sua amante per valere. Come fece con Eva, il demonio le stava dipingendo il quadro della โdonnaโ che non sarebbe mai stata: servita, obbedita, valorizzata, rispettata, amata, non perchรฉ โdonnaโ, e sposa, e madre, non perchรฉ immagine della Chiesa per la quale Cristo ha offerto se stesso, ma perchรฉ sarebbe divenuta come dio.
A questa menzogna aveva legato il suo cuore, e ogni abbraccio, ogni bacio, ogni amplesso, ogni parola e ogni istante passato con lโamante era un frammento di morte che si impadroniva di lei. E ora era lรฌ, come Eva, โsorpresa in flagrante adulterioโ; e โMosรจ, nella Legge, ha comandato di lapidare donne come questaโ. Era giusto cosรฌ, perchรฉ la pioggia di pietre le avrebbe solo dato pubblicamente la morte che il suo cuore e la sua carne avevano scelto e consumato nel segreto. Per questo era lรฌ โnel mezzoโ, come un esempio per quanti avevano in animo di peccare. Gli โscribi e i fariseiโ, del resto, avevano giร condannato lโadultera; ma avevano bisogno di lei per condannare il Signore. Il suo adulterio, infatti, sarebbe servito per โmettere alla prova Gesรน e avere di che accusarloโ. Ma proprio qui appare la Pasqua, il mistero che ci stiamo preparando a celebrare.
La Pasqua che stravolge tutto: proprio il desiderio di accusare Gesรน avrebbe salvato quella donna! Gesรน stava โinsegnandoโ la Torah, la Legge sulla quale venivano a metterlo alla prova: โtu che ne dici?โ. Forse stava spiegando perchรฉ in Galilea aveva predicato che bastava uno sguardo di concupiscenza per commettere adulterio con una donna nel proprio cuore. Che รจ da lรฌ che iniziamo a tradire Dio, noi stessi e gli altriโฆ Ma ora, misteriosamente, non dice nulla, โsi chinaโ, e comincia a โscrivere in terra con il ditoโ. Fa un segno, e nessuno lo capisce. Il suo dito sembra sfiorare cosรฌ la debolezza di quella donna, fatta di โterraโ come tutti quelli che erano lรฌ, il popolo giustiziere, gli scribi sapienti e i farisei integerrimi. Il suo dito era una carezza che annunciava la veritร : la Legge, la libertร , lโamore, il cammino della vita, tutto รจ scritto sulla polvere che รจ il cuore di ogni uomo.
Un poโ di vento cavalcato dalla tentazione, e la vita scappa via. Per questo Gesรน ci dice oggi: โchi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiโ. Tutti hanno peccato. Tutti hanno commesso adulterio con il demonio separandosi da Dio. Tutti hanno creduto alla menzogna e hanno pensato di poter essere diversi, come Dio. E tutti sono morti. Allora, che fate? Vi cominciate a prendere a sassate fino a che non vi ammazzate tutti? Eโ questo che diceva Mosรจ? No, perchรฉ la Torah parla di me, in ogni sua pagina. Annuncia che davvero i vostri peccati sarebbero stati la mia accusa e la mia condanna, scritti tutti sulla Croce. Annuncia il perdono per ogni peccato, lโunico giudizio capace di estirpare il male e scrivere la Legge nel cuore. Guardiamoci dentro allora, e non potremo far altro che โtornare a casaโ, a cominciare dai piรน โvecchiโ, arrugginiti nei peccati.
E convertirci e chiedere perdono a quanti abbiamo giudicato, anche alla moglie adultera, anche al marito assente che ha tradito. โDove sono gli accusatori?โ Dovโรจ il documento che ci condanna? Quando, ogni giorno, vibra nel cuore il giudizio inclemente verso se stessi e verso gli altri, emerge il giudizio di Dio che รจ la misericordia. Dove tutti ci abbandonano, dove tutto, giustamente e ragionevolmente, ci condanna, il suo amore รจ lโultima Parola. Gesรน, il comandamento del Padre scritto sulla terra della nostra esistenza, il Cielo inciso sul nostro cuore, la misericordia nella nostra debolezza; Gesรน, che ci ripete oggi: โneanche io ti condannoโ.
Chi ha incontrato lโamore gratuito di Cristo, chi ha sperimentato che โnessunoโ lโha condannato, โva, cammina nella Chiesa in una vita nuova, la vita di Cristo, e per questo non pecca piรนโ; guarda lโaltro con gli occhi e il cuore di Cristo, e gli ripete le stesse parole: neanche io ti condanno. Una โdonnaโ che incontra Cristo cesserร di tradire Dio, se stessa, suo marito e suoi figli. In Lui che consegna se stesso per lei ha, infatti, trovato lo Sposo che la ama cosรฌ come รจ. In Lui puรฒ essere โdonnaโ, moglie e madre sino in fondo, sottomessa per amore a Cristo al marito che non sa piรน condannareโฆ
E come lei ciascuno di noi in questa Pasqua, perdonati per accogliere tutti nella misericordia.
[toggle title=โLEGGI IL BRANO DEL VANGELOโ state=โcloseโ]
Dal Vangelo secondo Giovanni 8, 9-11
In quel tempo, Gesรน si avviรฒ verso il monte degli Ulivi.
Ma allโalba si recรฒ di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: ยซMaestro, questa donna รจ stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosรจ, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?ยป.
Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesรน, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
E siccome insistevano nellโinterrogarlo, alzรฒ il capo e disse loro: ยซChi di voi รจ senza peccato, scagli per primo la pietra contro di leiยป.
E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Ma quelli, udito ciรฒ, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesรน con la donna lร in mezzo.
Alzatosi allora Gesรน le disse: ยซDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?ยป. Ed essa rispose: ยซNessuno, Signoreยป. E Gesรน le disse: ยซNeanchโio ti condanno; va e dโora in poi non peccare piรนยป.
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