Il commento alle Letture di domenica 2 Giugno 2019, a cura di don Claudio Doglio.
Un altro commento di don Claudio.
La vittoria pasquale del Cristo risorto viene completata con la sua ascensione al cielo: Colui che fu crocifisso ora siede sul trono alla destra del Padre, l’umiliato è stato elevato in alto e in questa ascesa ha portato con sé l’umanità nella prospettiva di una salvezza che riguarda tutti i popoli.
Nell’ultimo capitolo Luca racconta gli incontri dei discepoli con il Cristo risorto: sottolinea con insistenza che egli <<aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture» e fece comprendere il senso della sua morte a quegli uomini <<stolti e lenti di cuore».
Il Risorto promette agli apostoli una potenza che viene dal? alto; la discesa dello Spirito, all’inizio degli Atti, corrisponde alla discesa dello Spirito su Maria; la nascita di Gesù per opera dello Spirito Santo corrisponde alla nascita della Chiesa. Anche la comunità è generata dalla potenza che viene dall’alto. Inoltre è molto interessante che il Cristo risorto benedica gli apostoli a mani alzate. Si tratta di un gesto tecnico e designa la benedizione sacerdotale fatta dopo il grande sacrificio.
Pare l’unica volta in cui, nei vangeli, venga attribuito a Gesù un gesto tipicamente sacerdotale: la benedizione a mani alzate. Così il teologo Luca ha voluto sottolineare un aspetto importante: il grande sacrificio è compiuto ed è stato celebrato dalla stessa vittima.
Gesù ne è il sacerdote celebrante — oltre che la vittima — e adesso benedice il popolo, cioè trasmette ai discepoli gli effetti benefici di quel sacrificio.