Commento al Vangelo del 29 novembre 2009 โ€“ prima domenica di Avvento โ€“ Paolo Curtaz

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Prima domenica di Avvento, anno di Luca
Ger 33,14-16/salmo 24/1Ts 3,12-4,2/ Lc 21,25-28.34-36

Cristo il giudice - fra Angelico
Convertirsi al Natale

Scherza e ridi siamo di nuovo qui a parlare del Natale.

Sarร  colpa della crisi, ma mi sembra che, questโ€™anno, i pubblicitari abbiano deciso di fare una tregua: non si inizia a parlare di panettoni a fine novembre, forse addirittura torneremo a mettere le luminarie a metร  dicembre, come รจ logico.

Sรฌ, la crisi si sente, eccome: per molte famiglie sarร  un Natale di tenebra, con la crisi che adesso sta licenziando (con buona pace per i proclami ottimistici dei nostri politici che fanno, ovviamente, i politici). Penso a Marco che ho incontrato oggi, che non va piรน a lavorare nella sua piccola officina perchรฉ dopo i debiti รจ arrivata la depressione e le crisi di panico, aggiungendo disastro a disastro. Penso a Luisa che per il decimo anno (!) sgobberร  per un assegno di ricerca di settecento euro lordi. Cosa dirร  il Natale a queste persone? Come sopravviveranno alla retorica buonista dei buoni sentimenti, della festa rigurgitante famiglie felici (che pochi anno) e splendidi abeti addobbati?

Non cโ€™รจ che un modo: per salvare il Natale dobbiamo riaprire i vangeli.

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Si tratta di passare dal Natale finto, festa di compleanno senza festeggiato, al Natale vero, attraverso quel gesto destabilizzante che i Vangeli chiamano conversione.

Coraggio, allora, devo superare il disagio che ogni anni mi provoca il Natale per cercare, assieme a voi, con voi, per voi, qualche scia di luce.

Natali e sangue

Il primo disagio che provo scaturisce dal fatto che per molti di voi Natale sarร  un bruttissimo giorno, il peggiore dellโ€™anno. Per chi รจ rimasto solo, o vive accanto a qualcuno e comunque รจ solo, per chi, anziano, andrร  a dormire presto, per i tanti non soddisfatti dalla vita, Natale รจ un pugno nello stomaco: dagli schermi televisivi ci invadono con schiere di famigliole Mulino Bianco intorno allโ€™albero e al panettone. Il peggior giorno dellโ€™anno. Assurdo.

Questo mi ferisce e ferisce Dio: Natale vero รจ la notizia di un Dio che si fa povero, diviene ultimo, che occupa lโ€™ultimo posto perchรฉ nessuno possa dire โ€œDio non saโ€, proprio per riempire di tenerezza ogni ultimo.

E se proprio i poveri hanno una fitta al cuore, amici cattolici, abbiamo โ€“ come minimo โ€“ un problema di comunicazione.

Il secondo disagio deriva dalla terribile sensazione di scippo che mi prende guardandomi attorno. Occhei: Dio si รจ fatto dono, perciรฒ ci facciamo dei doni, il buon vecchio san Nicola, amico dei bambini, dopo avere fatto un restiling ci รจ stato riproposto nei panni abbondanti del ciccione Babbo Natale, tutti si scordano che lโ€™abete, simbolo magico, รจ stata โ€œbattezzatoโ€ aggiungendo le palline di cristallo che ricordano le ostie, la tredicesima รจ nata apposta per essere spesa, ma a tutto cโ€™รจ un limite! Questo imperante gossip natalizio, questo buonismo di facciata mi ammazza, credetemi.

Semplificare

Necessitiamo, urgentemente, di riappropriarci del Natale. E questo puรฒ avvenire soltanto con lโ€™interioritร  e la teologia, con la preghiera e la meditazione. Un mese รจ poco, lo so, ma possiamo farcela.

La mission รจ una sola: vivere il Natale, finalmente, da cattolici.

Convertirci, a partire da noi stessi.

Paure

Non viviamo tempi facili, lo scoraggiamento รจ alle stelle, la violenza pure. Tra finanziarie, lavori saltuari e una dilagante povertร , tra affetti frantumati e paure di amare rischiamo di crollare e di arrenderci. La paura e lโ€™apatia a volte inquinano le nostre vite e le nostre comunitร : sembra prevalere il forte e lโ€™arrogante, ci sentiamo come pesci fuor dโ€™acqua.

E Gesรน (tenero!) ci dice: quando accade tutto questo, alzate lo sguardo.

Le fatiche e le prove della vita, sembra dirci il Signore, sono lรฌ apposta per farci crescere, possono diventare un trampolino di lancio, devono aiutarci a conoscere il senso segreto delle cose, il mistero nascosto nei secoli.

Come il grano caduto in terra feconda la terra, cosรฌ lโ€™Avvento feconda la nostra vita per sbocciare a Natale in una festa di luce.

Pericoli

Ma occorre vigilare, ammonisce Gesรน nel Vangelo di oggi. Le dissipazioni, le ubriachezze e gli affanni della vita possono impedirci di vedere, impedirci di vivere.

Le dissipazioni: in un mondo in cui siamo costretti alla frenesia, ritrovare un ritmo di interioritร  richiede una forza di carattere notevole. Perchรฉ non approfittare di questi giorni per riprendere un quotidiano ritmo di preghiera?

Le ubriachezze: il nostro mondo ci invita a fare esperienza di tutto, a osare, a sperimentare. E alla fine ci ritroviamo a pezzi. Attenti, amici, a non cadere nellโ€™inganno che le sirene del nichilismo ci propongono: abbiamo bisogno di unitร , non di frantumazione. E questa scelta compiamola non in rispetto ad una ipotetica scelta morale, ma nella consapevolezza che Dio solo conosce la veritร  dellโ€™essere.

Gli affanni della vita che esistono e non possiamo eliminare ma solo controllare mettendo al centro la ricerca di Dio e del mio vero io.

Possiamo farcela, Dio ci sostiene, buon percorso di conversione al Natale.

Paolo Curtaz

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