Commento al Vangelo del 29 maggio 2011 – don Mauro Pozzi

1186

Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

Il mondo non vede e non conosce lo Spirito perchรฉ non vuole vederlo nรฉ conoscerlo. Il discepolo invece รจ accogliente, non chiude la porta al Signore che bussa, ma gli permette di entrare e di dimorare nel suo cuore. Nella vita noi conosciamo il dolore, la fatica, la morte, ma non siamo soli ad affrontare tutto questo, non siamo orfani, abbiamo un Consolatore, che ci parla di qualcosa che va oltre il mondo, oltre la superficie. รˆ lo Spirito che Gesรน ci lascia come un dono, come una traccia della sua presenza. Lo Spirito che anima tutte le cose e che ci parla di Dio, che mette nel cuore la nostalgia di Lui.

IL CONSOLATORE

Guardando lโ€™universo che ci circonda, il credente vede lโ€™impronta di un Creatore che ha fatto e ordinato tutte le cose, il non-credente vede solo il dispiegarsi delle leggi della natura che plasmano la materia. Hanno ragione entrambi perchรฉ la realtร  รจ sempre complessa, non รจ fatta di un solo livello, ma piรน piani si intersecano e si sovrappongono per generarla. Anche dal punto di vista prettamente scientifico, ogni oggetto si puรฒ studiare da piรน prospettive, fisicamente, chimicamente, matematicamente e cosรฌ via. Lโ€™uomo stesso non รจ solo un corpo, ma ha anche una psiche e uno spirito. Il livello immediato รจ quello che si presenta ai sensi, ma se si vuole andare piรน a fondo occorre unโ€™indagine piรน accurata fatta di studio e applicazione. La realtร  spirituale รจ quella piรน sottile e un atteggiamento superficiale impedisce certamente di coglierla. Questo intende il Maestro quando dice che il mondo non puรฒ ricevere lo Spirito di veritร . Il mondo crede solo in se stesso, non vuole vedere aldilร , si accontenta del presente, fa finta di essere immortale. Il mondo non vede e non conosce lo Spirito perchรฉ non vuole vederlo nรฉ conoscerlo. Il discepolo invece รจ accogliente, non chiude la porta al Signore che bussa, ma gli permette di entrare e di dimorare nel suo cuore. Nella vita noi conosciamo il dolore, la fatica, la morte, ma non siamo soli ad affrontare tutto questo, non siamo orfani, abbiamo un Consolatore, che ci parla di qualcosa che va oltre il mondo, oltre la superficie. รˆ lo Spirito che Gesรน ci lascia come un dono, come una traccia della sua presenza. Lo Spirito che anima tutte le cose e che ci parla di Dio, che mette nel cuore la nostalgia di Lui. Accoglierlo significa amare Gesรน nel rispettare i suoi comandamenti. San Giovanni nella sua prima lettere dice: chi non ama il proprio fratello che vede, non puรฒ amare Dio che non vede. Lโ€™amore per il prossimo รจ la prova del nostro amore per Dio, ed รจ la porta che fa entrare il Consolatore nel nostro cuore. La presenza dello Spirito trasforma la vita. I discepoli dopo la Pentecoste sono cambiati, hanno capito fino in fondo le parole di Gesรน e sono diventati coraggiosi. Noi abbiamo ricevuto il dono dello Spirito nel battesimo e nella cresima e questo dono va coltivato, va accresciuto con la preghiera, coi sacramenti. รˆ questa lโ€™adorazione di cui parla Pietro nella seconda lettura e che costituisce il fondamento della nostra speranza. Noi non ci fermiamo al mondo, ma aspiriamo a vivere con il Signore per sempre

Link al video