Dio รจ Provvidenza amorevole
Questa domenica ci viene presentato un Dio vicino alle necessitร dei suoi figli; un Dio che interviene, che si fa carico di ciรฒ di cui hanno bisogno, ma che conta sulla responsabilitร e sulla collaborazione personale. ร quanto emerge con forza dalla prima lettura e dal vangelo.
Nel mezzo di una terribile carestia il profeta Eliseo, uomo di Dio, con nobile gesto dona ai poveri le primizie che erano state offerte a lui. E al servo che gli fa notare lโinsufficienza di quei pani per sfamare cento persone, egli replica citando la Parola di Dio: ยซNe mangeranno e ne avanzerร ancheยป (2Re 4,43). Il prodigio non tarda a verificarsi e cosรฌ avviene.
Nel vangelo รจ la volta di Gesรน. Giovanni narra la moltiplicazione dei pani. Nei gesti e nelle parole di Cristo appare, in tutta la sua grandezza, la logica dellโamore di Dio per lโuomo: รจ Dio a prendere lโiniziativa nei suoi confronti; รจ Dio a preoccuparsi del cibo materiale di cui quella moltitudine ha bisogno. E Gesรน รจ la manifestazione visibile della provvidenza di Dio, la rivelazione piรน toccante dellโamore paterno di Dio, che ยซsazia la fame di ogni vivente e che รจ vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con core sinceroยป, come recita il salmo 144. Eliseo e Cristo, dunque, manifestano la tenerezza di Dio, che mai si chiude alle necessitร e alle sofferenze dei suoi figli e di ciascuno si prende cura con amore di Padre: ยซGli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a tempo opportunoยป (salmo 144).
ร interessante riflettere sullโatteggiamento di Gesรน. Egli conosce le necessitร della folla, ma chiede a Filippo dove si potrebbe trovare del pane per sfamarla. Come a dire: tocca alla comunitร farsi segno concreto e visibile dellโamore di Dio. Il discepolo ribatte nel modo di colui che ripone la propria fiducia solo nelle risorse umane, senza valutare quanto conti la presenza del Signore. ร la nostra stessa, continua tentazione: fare affidamento sui mezzi, sulla logica, sul buon senso umano, lร dove invece occorrerebbe abbandonarsi alla potenza di Dio.
Il miracolo della moltiplicazione dei pani evidenzia ciรฒ che Dio compie quando lโuomo accetta di condividere il poco che ha con i propri fratelli. Il ragazzo di cui si parla nel vangelo possiede solo cinque pani e due pesci, un nulla. Ma il poco donato, nella mani di Dio, diventa molto, anzi ne avanza pure. Dio opera prodigi lร dove incontra la disponibilitร al dono. Di fronte alla tragedia della fame che affligge buona parte del mondo dobbiamo allora mettere sotto accusa lโuomo, non il Padre celeste. Quando lโuomo smetterร di fare calcoli e di cercare alibi al proprio egoismo, quando non sarร piรน avido nel possedere e capirร che la felicitร non puรฒ essere riservata a pochi, allora darร il via a quel miracolo capace di eliminare totalmente la fame dal mondo. Prima, perรฒ, occorre chiedere al Signore che ci doni occhi per vedere le necessitร dei fratelli, un cuore tenero e compassionevole per farle nostre. Dio interviene con la sua provvidenza, ma chiede a ciascuno di noi la disponibilitร a operare con e per i fratelli. Ecco lโinsegnamento che possiamo trarre per la nostra vita dalla liturgia di questa domenica: confidare in Dio e cooperare con lui per diventare strumenti di vera caritร . Senza quei pochi pani e pesci Gesรน non avrebbe compiuto il miracolo, pur potendo benissimo farlo. Senza la disponibilitร dellโuomo non puรฒ esserci il miracolo della pace, della giustizia, della serenitร per tutti.
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Preghiamo, quindi, perchรฉ ogni uomo si spogli da ogni forma di egoismo e sappia essere ministro della caritร , affinchรฉ la potenza di Dio possa manifestarsi attraverso di lui. Chiediamo che la disponibilitร di chi possiede garantisca il pane quotidiano a chi ancora ne รจ privo.
Buona domenica
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XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- 2 Re 4, 42-44; Sal. 144; Ef 4, 1-6; Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 1-15
In quel tempo, Gesรน passรฒ allโaltra riva del mare di Galilea, cioรจ di Tiberรฌade, e lo seguiva una grande folla, perchรฉ vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesรน salรฌ sul monte e lร si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesรน, alzร ti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: ยซDove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?ยป. Diceva cosรฌ per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: ยซDuecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchรฉ ognuno possa riceverne un pezzoยป.
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: ยซCโรจ qui un ragazzo che ha cinque pani dโorzo e due pesci; ma che cosโรจ questo per tanta gente?ยป. Rispose Gesรน: ยซFateli sedereยป. Cโera molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: ยซRaccogliete i pezzi avanzati, perchรฉ nulla vada perdutoยป. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani dโorzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: ยซQuesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!ยป. Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Luglio โ 04 Agosto 2018
- Tempo Ordinario XVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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