PER FAVORE, ALLUNGAMI LE ALI
Matteo 11, 25-30
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo è buono e il mio peso leggero.
Il giogo di Gesù è buono. Consiste nella legge dell’amore, questo amabile tiranno, questo despota buono, che non colpisce mai ciò che è al cuore dell’uomo, non vieta ciò che all’uomo dà gioia e vita, ma è instancabile nel generare, curare, vivificare, dare ristoro.
Imparate da me, dal mio cuore… Imparate cioè dal mio modo di amare, delicato e indomito, dalla mia tenerezza combattiva. E troverete ristoro: andare da Gesù è andare a scuola di vita restaurata, ristorata. Se il mio raccontare Gesù non conforta la vita di chi mi ascolta, non è Gesù quello che io annuncio.
Lo ascolti, lo guardi, e impari da lui il mestiere di uomo.
Impari l’arte di vivere da quest’uomo senza poteri ma regale, libero come il vento, che non si è mai fatto comprare da nessuno, che nessuno ha potuto indurire.
Lui è il vero maestro che NON DA’ ULTERIORI OBBLIGHI, MA ULTERIORI ALI: se ne prende cura, le trasforma, le allunga, le pettina, le rafforza.
Ci dà capacità di volare, se adottiamo la sua apertura alare.
Imparate dal mio cuore, mite e umile. Il grande maestro dell’apertura alare della vita è il cuore: andare da Gesù è andare a “scuola di cuore”, perché sia mite, senza violenza, e umile, cioè senza arroganza. Tutto il vangelo racconta il sogno di rendere più umana, più affettuosa, più bella la vita.
L’umanizzazione: questo il segno della spiritualità autentica.
A umanizzarsi si impara, imparando il cuore di Dio, perché “nessuno nasce imparato”… Se ascolti per un minuto il cuore, scrive il mistico e poeta Rumi, farai lezione ai sapienti e agli intelligenti. Coglierai la legge profonda della realtà, la corrente calda che scorre sotto tutte le pagine del libro dell’esistenza, le feconda, le colora, e profumano d’universo.
Dio non è un’idea, ma il cuore dolce e caldo dell’esistenza.
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AUTORE: p. Ermes Ronchi
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