Commento al Vangelo del 29 aprile 2018 per bambini – Ileana Mortari (Teologa)

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Breve riflessione sul vangelo festivo per giovani del 29 aprile 2018 – Quinta domenica di Pasqua B – Rito romano

La pericope inizia con una della grandi autorivelazioni di Gesù: “Io sono la vera vite”, che richiama immediatamente al lettore biblico l’immagine della vigna, assai frequente nell’Antico Testamento.

Ezechiele paragona gli Israeliti a una vigna che Jahvè ha circondato di amorevoli cure, ma che non ha dato frutti, o ha dato uva selvatica, frutti cattivi: fuor di metafora, sono la mancanza di fedeltà, la menzogna, l’ingiustizia, lo sfruttamento, l’inimicizia reciproca, il distacco da Dio e l’offesa del prossimo.

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Nell’allegoria giovannea della vite compaiono poi i “tralci”, che designano i discepoli; analogamente ai rami naturali, solo se ben innestati nella vite-Gesù, anch’essi possono produrre quei frutti che Jahvè “il vignaiolo” si aspettava dal suo popolo: fedeltà e rispetto verso Dio, giustizia e amore verso il prossimo; in sintesi: la fedele osservanza dell’alleanza.

“Rimanete in me e io in voi”, dice più volte Gesù e specifica: “Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (v.5)

“Rimanere” (e il suo sinonimo “dimorare”) è un verbo particolarmente caro a Giovanni, che lo usa più volte, nella forma reciproca vista sopra (“chi rimane in me e io in lui”), per indicare la mutua immanenza, cioè la comunione che esiste anzitutto e in maniera perfetta tra il Figlio e il Padre (“Io sono nel Padre e il Padre è in me” Giov.14,10 e 11) e poi tra il Figlio e il discepolo.

“Alla pallida spiritualità di molti cristiani che sentono la loro religiosità come un obbligo o come un mantello esterno, Gesù oppone la religione della comunione interiore, della vivacità, dell’amore, dell’adesione gioiosa” (G.Ravasi)

Ileana Mortari – Sito Web

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
V DOMENICA DI PASQUA – ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Aprile 2018 anche qui.

Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni

1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 29 Aprile – 05 Maggio 2018
  • Tempo di Pasqua V
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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